Home > Torino: un drappo sul monumento al bersagliere
COPRIAMO LE VERGOGNE DEL MILITARISMO!
Questa scritta è comparsa su di un pannello di un paio di metri collocato ai piedi del monumento
ai bersaglieri in Corso Galileo Ferraris a Torino.
Il monumento questa sera è stato coperto da un lungo drappo di stoffa.
Un drappo di stoffa che copre la vergogna di monumenti dedicati ad assassini in divisa, gli stessi
assassini che poche ore prima avevano sparato ed ucciso 15 civili iracheni tra cui due bambini.
Le nostre città sono piene di monumenti, targhe, lapidi che ricordano assassini, gente che si è
guadagnata una statua per aver ucciso, bombardato, sgozzato, violentato. Questi sono i vergognosi
esempi che i nostri figli studiano a scuola, che incontrano in ogni piazza, in ogni strada, queste
sono le macerie sulle quali è edificata la nostra "civiltà". Occorre che queste vergogne siano
cancellate dalla nostra storia, dalla nostra memoria, dal nostro futuro. Vogliamo che nelle piazze
siano raffigurati coloro che costruiscono, non i distruttori.
Non vogliamo che i nostri figli vedano per le strade delle nostre città le effigi di chi si
guadagna medaglie ed onori ammazzando altri bambini, bambini che hanno avuto la sfortuna di nascere
nella parte sbagliata del mondo, bambini nati con la guerra e morti di guerra. Per loro nessuno erige
lapidi, né monumenti. Per loro persino la pietà è morta.
In questi anni, destra e sinistra, governo ed opposizione, hanno cercato di arruolarci, di unirci
con la paura, di coprire le nostre vite con un sudario tricolore. Ma noi non ci siamo stati:
abbiamo disertato la loro guerra, stracciato le loro bandiere, sputato sulla loro retorica da caserma.
Oggi, il giorno successivo ad una delle tante stragi del militarismo, abbiamo manifestato in
centro a Torino con un punto informativo antimilitarista in via Po.
In serata un lenzuolo è stato steso su una delle tante vergogne militariste che costellano questa
città. Opporsi alla guerra, agli eserciti è anche scegliere di rifiutarne la disgustosa retorica,
i simboli di odio e violenza, le immagini in cui lo sfoggio di forza diviene l’emblema della
ragion di Stato.
La notizia dell’ennesima strage umanitaria perpetrata dalle truppe di "pace" in Iraq mostra ancora
una volta il volto feroce di un’occupazione che riporta alla mente gli orrori del colonialismo
nostrano, quello che oggi come allora si trincerava dietro il mito della missione civilizzatrice.
Incapaci di far da se gli iracheni vanno "educati" alla democrazia, alla pace, alla convivenza. Anche
a costo della vita. Specie se è la loro.
Occorre fermare la mano di questi assassini in divisa, di chi in nome della ragion di Stato si
macchia dei più efferati delitti. Fuori tutti gli eserciti dall’Iraq, dall’Italia, dalla storia!
Noi abbiamo scelto di essere uomini e donne di parte. La parte degli oppressi, degli sfruttati,
dei senzapatria, dei senza religione. La parte di chi crede che non c’è pace senza giustizia, la
parte di chi crede che non vi sono guerre giuste, né poteri buoni.
Federazione Anarchica Torinese - FAI