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Truffa Bnl - La banca non la racconta tutta ....

par bancariomat

Publie le martedì 24 luglio 2012 par bancariomat - Open-Publishing
1 commento

La “stilista” Livia Di Verniere, nota fascista con atelier in Via Ludovisi in Roma.

Nel 1998 promuoveva “crociate” contro prostituzione e “scambisti”, definendosi addirittura “la spada di Cristo” :

http://archiviostorico.corriere.it/1998/febbraio/24/Spada_Cristo_denunceremo_vescovo_Frascati_co_10_9802244390.shtml

Tra il 2010 ed il 2012 ha truffato oltre mille precari e disoccupati, estorcendo denaro con la promessa di assunzione in Bnl :

http://www3.lastampa.it/cronache/sezioni/articolo/lstp/462781/

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Quando Bnl e Fondo Pensioni facevano il “recupero crediti” per la “stilista nera” di Via Ludovisi

Mentre tutte le gazzette di regime ospitano nello stesso giorno lo stesso medesimo articolo celebrativo ( chiaramente una velina dell’Ufficio Stampa Bnl, persino alcuni errori di battitura sono comuni a tutti i giornali) sul palazzo in costruzione di Via Tiburtina in Roma, noi vogliamo occuparci di cose apparentemente più piccole, ma assai significative.

E quindi dobbiamo tornare alla vicenda della “truffa” delle false assunzioni in Bnl.

Che, come noto, ha visto l’arresto ai domiciliari di una collega e di una ex collega ora in pensione nonché quello, direttamente nelle celle del reparto femminile di Rebibbia, della “stilista” Livia Di Veniere, esponente storica della estrema destra cattolico/tradizionalista romana al punto da autodefinirsi negli anni novanta “la spada di Cristo” e già implicata negli anni scorsi in altre truffe ed addirittura in una evasione dagli arresti domiciliari.

Già qualcuno ha fatto notare che il circoscrivere la vicenda soltanto a queste tre donne non convince, il fatto veramente allucinante che una parte delle false “prove attitudinali” cui venivano sottoposti i giovani truffati avveniva in locali Bnl, il dato che è difficile non mettere in relazione, anche per forti elementi di “vicinanza” con la collega arrestata ancora in servizio, dell’improvvisa sostituzione del Gestore Risorse Umane dell’Area Lazio/Sardegna, proprio a ridosso dell’esplosione giudiziaria della vicenda, e – dulcis in fundo – il fatto che entrambe le colleghe venissero proprio da significative carriere nell’ ambito Risorse Umane e dintorni, una proprio direttamente dall’Ufficio Assunzioni, sono tutti elementi che fanno pensare a responsabilità oggettive, magari non direttamente implicate nella “truffa” vera e propria, ma in ogni caso più larghe e ramificate nell’ambito aziendale.

Altri hanno ricordato le ripetute sfilate di moda realizzate, in occasione di Telethon, dalla “stilista nera” nella “splendida cornice dei palazzi Bnl di Via Veneto”, avvenimenti mondani con tanti di invitati eccellenti muniti di “fascia tricolore” o coi colori comunali, di cui si trova ancora ampia traccia e pure qualche fotografia su internet. Nonché il fatto che la tizia fosse usa entrare negli uffici Bnl della zona Ludovisi come fosse di casa, al punto che qualcuno l’aveva spesso scambiata per una dirigente della Bnl.

Ma noi vogliamo andare ancora più a fondo e quindi siamo andati ad indagare, aiutati in questo dalla memoria fine di qualche collega in pensione, su altri avvenimenti,più o meno a cavallo tra il 2004 ed il 2005, e che hanno visto il Fondo Pensioni Bnl ed il 48° Settore della allora Filiale Roma-Bissolati della Bnl mobilitati addirittura per fare opera di “recupero crediti” a favore della stilista di Via Ludovisi.

Tanto più che la cosa avviene nello stesso identico periodo in cui ne avviene un’altra, sempre nell’ambito degli anticipi sugli “zainetti” del Fondo Pensioni, storia che ha portato recentemente ad un licenziamento, per noi del tutto POLITICO, e ad alcuni pesanti provvedimenti disciplinari nei confronti di colleghi condannati in primo grado a pene oltretutto infinitesimali nella quantità e comunque provvisorie e non definitive.

Il che dimostra l’assoluta ipocrisia, anche un tantino mafiosetta, di certi ambienti sindacali, in particolare della Fiba/Cisl, che hanno praticamente plaudito a quel licenziamento POLITICO.

Insomma, tra il 2004 ed il 2005, la “stilista nera”, oltre ad organizzare sfilate di moda nei palazzi Bnl e a girare da padrona negli stessi locali, aveva l’abitudine di vendere a rate costosissimi capi di abbigliamento tra le colleghe Bnl della zona Ludovisi e, sussurra qualcuno, in qualche caso di fare anche “generosi” prestiti, sempre a colleghe e colleghi Bnl, a tassi spesso superiori alle soglie consentite dalla legge.

Erano appunto i primi tempi nei quali si poteva accedere al capitale maturato del Fondo Pensioni, ma non esisteva ancora la norma che permette di accedere al 30% senza motivazioni e quindi le richieste potevano essere fatte solo per acquisto o ristrutturazione di casa o per spese sanitarie.

Come noto scoppiò in Bnl, soprattutto nell’ambito romano ed in particolare negli ambienti sindacali, una endemica epidemia che portò un mare di colleghi ad avere immediata necessità di cure, soprattutto dentistiche, e ci fu quindi un mare di richieste, più o meno ( molto più meno che non più) accompagnate da documentazione che le giustificava.

Allora alla Fiba/Cisl – che all’epoca esprimeva il vicepresidente del Fondo, personaggio tuttora presente come Sindaco negli organigrammi dell’ente – si presentò una collega iscritta, fortemente indebitata in generale ma soprattutto indebitata in particolare con la “stilista nera” di Via Ludovisi, per somme che difficilmente potevano essere soltanto rate insolute di acquisti di pur costosi capi di abbigliamento.

Come fu o come non fu, la collega riuscì in brevissimo tempo – quando i tempi di attesa dei colleghi normali erano “biblici” – ad ottenere, senza presentare documentazione alcuna, una grossa cifra, chiaramente non destinata a cure dentistiche bensì appunto al togliersi una serie di grossi debiti, gran parte dei quali, come dicevamo, con la citata “stilista” di cui prima.

A parte quindi il fatto che per alcuni ed alcune, ben ammanicati, la documentazione non era così necessaria, c’è poi anche la certezza assoluta che quei soldi non andarono, nemmeno in minima parte, a soddisfare esigenze di cure odontoiatriche.

E questo per il semplice fatto che la collega di quei soldi non vide passare sul proprio conto corrente nemmeno un euro che è uno.

Furono invece affidati dal Fondo Pensioni direttamente al 48° Settore che allora gestiva il credito ai bancari romani della Bnl, 48° Settore che si prese il compito, quantomeno inconsueto, di saldare direttamente i numerosi debiti della collega, gran parte dei quali appunto contratti con la “stilista nera” di Via Ludovisi.

E dato che, in questa operazione, il compito dei contatti con la “stilista nera” lo prese proprio la collega/quadro, ora in pensione ed agli arresti domiciliari per questa nuova vicenda, che allora lavorava proprio presso il 48° Settore, non è nemmeno escluso, secondo voci di corridoio in Bnl, che il sodalizio tra le due tizie possa essere nato proprio in quell’occasione. Qualcuno, più maligno, esprime il sospetto che anche in quella vecchia vicenda non fossero assenti “creste” e “percentuali” nei confronti di chi si era occupato di questo anomalissimo “recupero crediti”, tanto più che la dinamica sembra sia stata poi allargata, sia pure per somme minori e non necessariamente sempre attingendo agli “zainetti” del Fondo, anche ad altri debitori, e soprattutto debitrici, della “stilista nera”.

Che dire di tutto questo ? Due sole considerazioni.

Innanzitutto, riferendoci anche al licenziamento ed alle sospensioni recenti, l’evidentissimo uso di pesi e misure differenti, cosa storicamente reiterata in Bnl, a seconda dell’appartenenza sindacale più o meno “subalterna” alla Direzione Risorse Umane della Bnl ed in particolare “supina” nei confronti di chi gestisce le relazioni sindacali in questa banca.

Sull’ipocrisia moralistica, a tratti anche mafiosetta, di certi “preti spretati” abbiamo già detto precedentemente. Evidentemente in Bnl, pure se non ufficialmente schierati su posizioni di estrema destra, abbiamo avuto, e purtroppo abbiamo ancora, anche noi qualche sedicente “spada di Cristo” che poi, nella pratica quotidiana di potere, meriterebbe invece i peggiori gironi dell’ Inferno dantesco.

L’altra considerazione, più direttamente legata alla vicenda specifica delle “false assunzioni”, è che tutta questa storia può facilmente prefigurare responsabilità dirette ed indirette ben più larghe e pesanti all’interno della Bnl che non solo quella circoscritta delle due colleghe poste ai domiciliari.

Ma siamo pronti a scommettere che non c’è alcuna volontà di fare chiarezza totale. Tuttaltro.

22 Luglio 2012

Il Collettivo Redazionale di InfoAut Bnl

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Qualche chicca dal forum http://forum.jobcrawler.it/

Quanto scritto dal collettivo relazionale di InfoAut BNL apre uno scenario plausibile e del tutto fondato, ragazzi dobbiamo formulare delle accuse dobbiamo Provare a mettere luce su questa vicenda Perché da come sembra ci sono molte persone coinvolte tra i poteri forti.
Anche perché senno come si spiega il fatto che alla luce del giorno per un periodo lungo più di dieci mesi centinaia di persone entravano ed uscivano dagli uffici BNL PIAZZA ALBANIA ROMA, senza destare alcun sospetto.
Selezioni del genere così artefatte bene sono impossibili da portare avanti x così tanto tempo, ci sono TROPPE PERSONE CHE AVRANNO COPERTO IN BNL secondo me. La storia dei debiti maturati con la di Veniere è chiara, quella era la cravattara che per anni ha tenuto sotto scacco tutti.

Raga tocca trova un avvocato con le palle e gli facciamo il culo !

See85

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Ragazzi buonasera,

Con estremo rammarico ho appena letto l’articolo bnl su virgilio e mi sono iscritta al forum.
Come potete immaginare sono l’ennesima persona truffata.
Per parlarci chiaro ho consegnato 3500euro (ritenuto un acconto) al famoso signore proprietario dell’autoscuola.
L’agonia e’ iniziata il 16/06/2010 con test e colloqui vari, sia a p.za Albania sia all’hotel in centro..
Sto provando a contattare il “procacciatore” ma come potete immaginare il tel e’ staccato.
In settimana passero’ in autoscuola.
Non possiamo rimanere inermi..riuniamoci tutti insieme, chiamiamo le iene striscia o chi sia!!
L’unione fa la forza non lasciamo correre!

Alll

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che la banca abbia un coivolgimento credo sia evidente….
inoltre siamo in tanti a sostenere che siamo entrati negli uffici di bnl essendo ricevuti e assistiti dai dipendenti in occasione dei colloqui, e questo gia si commenta da solo….
inoltre mi pongo una domanda, anzi la vorrei porre alla banca :

come faceva la banca a non sapere di nulla quando bastava girare una qualsiasi edicola per leggere del concorso indetto dalla bnl per reclutare giovani diplomati in tutt’ Italia ? e premetto che non parlo di edicole solo a roma, ma credo in gran parte d’italia….. se non in tutta !!
io ho anche una fotografia del manifesto che feci per gioco, ma ora si rivela un’ulteriore prova!!!

e la banca non puo’ dire che si tratta di un altro concorso, perche’ e’ proprio quello fatto da noi, stesse date e stessi requisiti….

Zero86

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ciao compagno di sventura!! credo che la cosa migliore per noi sia riunirci in un comitato assistito da un avvocato con i cosiddetti c…. e costituirci come parte lesa… penso che l’istituto sia in parte responsabile di tutto questo non avendo verificato ciò che succedeva nella propria sede di piazza Albania!! Non possono dire che erano all’oscuro di tutto… non verifichi chi entra e chi esce? il servizio reception non è attivo? i documenti non dovevano essere consegnati all’ingresso ed inseriti in un data base dell’istituto e consegnato un “PASSI” per accedere agli uffici interni? O la sede della BNL è un porto di mare??? questi interrogativi meritano una risposta secondo me e ce la deve dare l’istituto…

romy60

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E cmq sn dell’idea che in BNL sapevano e come … ma ti pare che l’usciere non vedeva arrivare ste 70 persone che entravano e uscivano nelle famose stanze? per non parlare delle ragazze alla reception che segnavano i nomi di chi arrivava e ti dividevano nei vari gruppi… ma va va…

princessmilla

Portfolio

Messaggi

  • Nota di Claudio Ortale

    Vicepresidente del Consiglio del Municipio Roma 19 e capogruppo Prc/FDS

    TRUFFA A MILLE TRA PRECARI E DISOCCUPATI: LA BNL NON LA RACCONTA TUTTA

    “La settimana scorsa sono state arrestate tre donne, una nota stilista con atelier in Via Ludovisi, una dipendente ed una ex dipendente della BNL, con l’accusa di aver truffato circa mille giovani estorcendo loro significative somme di denaro con la promessa della assunzione presso la stessa BNL.”

    Lo afferma in una nota Claudio Ortale, vicepresidente del Consiglio del Municipio Roma XIX e capogruppo del PRC/FDS.

    “La stilista, Livia Di Verniere, è anche una nota esponente dell’estrema destra cattolico/tradizionalista, negli anni ottanta autodefinendosi La spada di Cristo, organizzava con moralistico furore, insieme ai naziskin dei Castelli Romani, crociate contro scambisti e prostituzione, moralistico furore - precisa il capogruppo di Rifondazione Comunista FDS - che non le aveva però impedito già negli anni scorsi di essere arrestata per truffa e poi anche per evasione dagli arresti domiciliari.”

    “A leggere le cronache, le tre, con la mera complicità di un titolare di autoscuola, erano riuscite, tutto da sole, a turlupinare - prosegue Ortale - i mille giovani in cerca di lavoro, intascando, nel giro di circa tre anni, oltre due milioni di euro.”

    “Ma questa versione, diffusa pure dall’Ufficio Stampa BNL, suscita molte perplessità. Gran parte delle false prove attitudinali, con anche 70 giovani per volta, avvenivano infatti presso la sede BNL di Piazza Albania, luogo dove è impossibile entrare senza tesserino abilitato o comunque senza essere registrati alla reception e le stesse prove venivano propagandate con annunci sui giornali specializzati in concorsi, regolarmente venduti in edicola con tanto di locandine di richiamo affisse fuori.”

    “Insomma - sostiene Claudio Ortale, capogruppo di Rifondazione Comunista FDS al Municipio XIX - è del tutto legittimo il dubbio che la mega-truffa ai danni di tanti giovani in cerca di impiego potrebbe aver avuto ben altre complicità ed eventuali coperture all’interno della azienda di credito che altrimenti dovrebbe essere, nei propri uffici cittadini centrali, un vero e proprio colabrodo che chiunque potrebbe utilizzare a proprio piacimento.”

    “Tale atteggiamento minimalista che potrebbe essere teso a coprire la portata delle responsabilità, anche solo indirette, interne all’azienda appare ancora più stridente col fatto che la stessa BNL - aggiunge l’esponente del PRC/FDS - ha licenziato il mese scorso, per motivi davvero assurdi e discriminatori, un delegato sindacale nonché militante storico delle lotte sociali romane, con un passato di attivismo anche nel nostro Partito.

    “Alla luce di queste incongruenze e tenendo conto della estrema gravità di questa truffa ai danni di tanti giovani disoccupati, seguiremo con estrema attenzione - conclude il capogruppo di Rifondazione FDS - il proseguo di questa incredibile vicenda. La lotta contro la precarietà e per la dignità sul lavoro continua.”

    CLAUDIO ORTALE

    Vicepresidente del consiglio del Municipio ROMA 19 e Capogruppo PRC-FDS

    25 Luglio 2012

    http://primavalle.rifondazioneroma.org