Home > Un mare di calunnie per infamare la prima rivolta sociale contro Monti

Un mare di calunnie per infamare la prima rivolta sociale contro Monti

par Radisol

Publie le giovedì 19 gennaio 2012 par Radisol - Open-Publishing
6 commenti

Ma quale mafia ? La storia della famiglia Morsello, per decenni militante socialista :

http://www.casadellalegalita.org/index.php?option=com_content&task=view&id=8486

Ma quale Forza Nuova ?

http://calabria.indymedia.org/article/5685

E poi nella lotta ci sono i centri sociali palermitani :

http://www.infoaut.org/index.php/nodi/palermo/item/3720-palermo-centri-sociali-al-fianco-dei-forconi-in-lotta

Ma anche i ragazzi di #avolainlotta :

http://www.avolablog.it/

Lo storico Pino Aprile, figura appunto "storica" della sinistra meridionale :

http://oltrelostretto.blogsicilia.it/pino-aprile-il-movimento-dei-forconi-e-il-riscatto-del-sud/74402/

L’ex segretario generale della Cgil siciliana :

http://piemonte.indymedia.org/article/14014

Marco Cedolin dei No Tav :

http://piemonte.indymedia.org/article/14009

Quanto al MPA di Lombardo, del quale peraltro il movimento chiede apertamente le dimissioni :

http://www.infomessina.it/index.php?option=com_content&view=article&id=24190:la-qforza-durtoq-dei-forconi-funziona-a-messina-non-arrivano-tir&catid=40:news&Itemid=2

ti ricordo che governa la Regione Sicilia insieme al PD ... pessimo elemento senz’altro, ma certo difficile definirlo "fascista" o "mafioso" .... il PD certo per definizione non governerebbe mai con fascisti o mafiosi ... o no ?

Ovviamente ironizzo ....

Messaggi

  • Forconi: sciopero a oltranza in Sicilia

    «Se i tir termineranno il 20, noi andremo avanti indefinitamente».

    Arrivati al quarto giorno di protesta, agricoltori e pescatori hanno rubato la scena agli autotrasportatori proclamando uno sciopero a oltranza che ha l’obbiettivo di estendersi dalle strade siciliane a quelle calabresi.

    Se infatti la protesta dei tir, secondo le direttive dell’Aias, ha come data di scadenza il 20 gennaio, i Forconi non hanno intenzione di desistere.

    Lo ha comunicato il movimento che li ha guidati sull’isola, Forza D’urtò, dopo che i leader delle tre categorie hanno riportato i contenuti del vertice cui di hanno partecipato il 19 gennaio con il governatore Raffaele Lombardo e i prefetti di Palermo e Catania.

    L’allarme in Sicilia resta dunque alto, dopo che la protesta ha brutalmente portato all’esaurimento delle scorte di acqua e alimentari in alcuni supermercati, ad esempio a Catania ed Agrigento, e al prosciugamento delle scorte di benzina a Palermo e non solo.

    La tensione è aumentata anche dopo le pesanti accuse da parte di Confindustria e del mondo degli imprenditori, secondo i quali ci sarebbe un’infiltrazione delle forze mafiose dietro numerosi blocchi dei tir e degli agricoltori. Il botta e risposta fra il presidente Ivan Lo Bello e i manifestanti del gruppo dei Forconi è andato in onda nel corso della trasmissione Start su Rai Radio1 e le reazioni dei più hanno fatto pressioni sul governo nazionale perché si trovi una soluzione che possa portare la protesta al termine, risollevando così la situazione siciliana.

    LE RISPOSTE DEL GOVERNO NON BASTANO AI FORCONI. Anche il presidente Lombardo, al termine del vertice in prefettura a Palermo, ha comunicato: «Ho chiesto con una lettera un confronto col premier Mario Monti su alcuni punti delle rivendicazioni poste dal movimento che sta protestando in Sicilia, dalle accise sulla benzina ai costi dei trasporti».

    Pressioni sul governo anche da parte del procuratore capo di Palermo Francesco Messineo e delle forze politiche Idv e Udc alle quali ha risposto il sottosegretario ai Trasporti Guido Improta direttamente dalla Camera, toccando il tasto dell’accelerazione dei rimborsi sulle accise per gli autotrasportatori.

    Queste risposte non sono bastate però ai Forconi che hanno minacciato lo sciopero a oltranza ma hanno anche promesso di abbassare i toni: «I blocchi proseguiranno» ha comunicato Mariano Ferro, «anche se allenteremo la pressione, altrimenti rischiamo una guerra tra poveri».

    Esaurita la benzina a Palermo e ancora bloccato il petrolchimico a Gela

    Nonostante l’accordo con il prefetto Umberto Guidato giunto nel tardo pomeriggio del 18 gennaio, i manifestanti dello sciopero dei «Forconi» e degli autotrasportatori hanno di nuovo bloccato i cancelli del petrolchimico di Gela, impedendo il passaggio ai lavoratori turnisti e giornalieri.

    L’Eni ha confermato il rischio di un blocco generale e improvviso dello stabilimento. In piazza sono scesi anche i commercianti aderenti alla Confcommercio, il cui presidente, Rocco Pardo, ha tenuto a precisare la condivisione: «degli obiettivi della lotta di contadini e autotrasportatori, ma non i metodi, perché i blocchi stanno creando danni rilevanti all’economia siciliana già in coma».

    Gela si è svegliata anche sommersa dall’immondizia: L’Ato ambiente CL2 ha fermato infati la raccolta dei rifiuti, perché i dimostranti hanno impedito agli autocompattatori di raggiungere la discarica consortile di contrada Timpazzo.

    A19 DI ENNA NEL CAOS. UN FERITO. Forti rallentamenti anche nell’ennese a causa dell’inasprimento della manifestazione degli autotrasportatori che hanno bloccato lo svincolo di Catenanuova, in uscita ed entrata nella A19 Palermo-Catania. Il blocco ha coinvolto tir e camion trasportatori di derrate alimentari, garantiti i trasporti che riguardano beni di prima necessità destinati a ospedali e carceri. Altri intasamenti all’alterzza dello svincolo di Motta Santa Anastasia e sulla statale 640 in direzione Caltenissetta. Il primo ferito del 19 genaio è stato un manifestante che ha subito una frattura al piede, schiacciato dalla ruota di uno dei tir che della società Acqua Enna che tentava di forzare il blocco.

    ESAURITA LA BENZINA A PALERMO. È accaduto l’inevitabile nel capoluogo: è praticamente esaurita la benzina a Palermo e sono rimasti pochissimi i rifornitori con le scorte, davanti ai quali si registrano lunghissime code. Intanto sono proseguiti i presidi davanti all’ingresso del porto e nei pressi della circonvallazione di via Oreto, dove i manifestanti hanno bloccato una trentina di mezzi pesanti, lasciando transitare solo le autovetture. Stessa scena all’altezza dello svincolo di Villabate e lungo lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento, all’altezza dello svincolo per Bolognetta. Una cinquantina, invece, i tir quelli bloccati dai manifestanti nei pressi dello svincolo per Lercara Friddi.

    UNA VENTINA DI BLOCCHI A CATANIA. È salito il numero dei blocchi anche in zona Catania, dove le proteste contro il caro-gasolio e i rincari dei pedaggi autostradali sono stati guidati dal movimento popolare «Forza d’urtò». Numerosi in città e in provincia i supermercati dove le scorte di generi alimentari sono scarseggiate e i distributori di carburante con la scritta «tutto esaurito». Bloccato anche l’ingresso dei mezzi pesanti nel porto di Catania, nell’autostrada Catania-Messina nella Zona Industriale del capoluogo etneo.
    Proprio contro il movimento «Forza d’urtò», Codacons ha dichiarato che al termine dello sciopero avvierà azioni legali in favore di tutti coloro che ne hanno risentito. L’associazione ha istituito un vero e proprio comitato presieduto dal segretario nazionale Francesco Tanasi.

    GLI STUDENTI OCCUPERANNO LE SCUOLE. Attraverso i social network gli studenti siciliani hanno dato vita a un coordinamento, spontaneo e apartitico denominato «Studenti siciliani in Lotta», in appoggio alla protesta dei lavoratori delle varie categorie, protagonisti della rivolta in atto in Sicilia. Il 20 gennaio gli alunni delle scuole superiori diserteranno le aule e si riverseranno nelle piazza di tutta l’Isola mentre hanno intenzione di occupare gli istituti la prosssima settimana. E il presidente di Confindustria Ivan Lo Bello si è appellato anche ai giovani studenti: «Manifestate autonomamente mettendo in campo una piattaforma seria, che non può essere solo il costo della benzina ma che dia risposte al disagio sociale che gli industriali denunciano da 3 anni senza alcuna risposta da parte dei politici».

    AGRIGENTO: È FINITA L’AQUA. OCCUPATA VALLE DEI TEMPLI. Gli autotrasportatori hanno bloccato anche la rotonda Giunone nella Valle dei Templi ad Agrigento, dove il traffico è stato coordinato da carabinieri e polizia. Intanto nei supermercati della città è finita l’acqua minerale.

    Giovedì, 19 Gennaio 2012

    Lettera43