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Un vaccino per il virus d’interessi due schiaffi a Silvio Berlusconi
Publie le domenica 25 aprile 2004 par Open-PublishingL`Europa non vuole essere contagiata dal conflitto d’interessi e così ha tirato due schiaffi a
Silvio Berlusconi. Al di là delle ragioni politiche si è trattato in primo luogo di un classico caso
di legittima difesa. La maggioranza dell’Europarlamento non ha gradito la pessima sceneggiata
messa in onda a Strasburgo dal servizio d’ordine italo-forzuto, per usare una efficacissima
definizione di Lucio Manisco. Per ore e ore, con raro sprezzo del ridicolo, Tajani e soci hanno inveito
contro i bolscevichi, contro il partito comunista europeo.
Il Parlamento ha dovuto sorbirsi tutto il
repertorio ben noto agli italiani e propinatoci ogni giorno a dosi massicce e a reti unificate. In
quella sede, tuttavia, l’effetto è stato ben altro: moderati e compassati rappresentanti di
Olanda, Francia, Belgio... hanno spento l’audio e hanno votato un rapporto che contiene una condanna
senza appello per Berlusconi e per il suo conflitto d’interessi. Gasparri e soci parlano, ora e solo
ora, di un voto inutile. Peccato che, per impedire quell’inutile voto, gli italo-forzuti non
abbiano esitato a ricorrere all’ostruzionismo e a scandalizzare tanti loro colleghi persino i moderati
e i liberali.
Il voto di Strasburgo ha, per queste ragioni, un grande valore politico e morale,
come ha sottolineato con efficacia su questo giornale Norma Rangeri.
L’Europa democratica, nelle sue diverse articolazioni, ha compreso che il conflitto d’interesse
non è più una questione esclusiva del «condominio Italia». Le stesse alleanze di «guerra» hanno
sancito un’intesa profonda tra Bush, Berlusconi, Murdoch ed un ristretto gruppo di imprese. La
concentrazione in pochissime mani del potere politico, del controllo dei media e del denaro è l’essenza
di un conflitto di interesse che sta riducendo l’autonomia degli stati nazionali e sta pesantemente
condizionando lo stesso libero esercizio del voto.
Tanta parte dell’Europarlamento ha così votato anche una assicurazione sulla propria vita e sulla
vita delle proprie comunità, dicendo no ai Berlusconi presenti e futuri. Questo risultato è stato
possibile grazie anche alla profonda unità che ha caratterizzato l’azione della delegazione
italiana da Di Pietro a Rifondazione, senza esclusione alcuna. Questo percorso dovrà ora proseguire,
tentando di elaborare, almeno su queste materie, una posizione comune alla vigilia della
consultazione europea.
Il prossimo 21 e 22 maggio a Gubbio si svolgerà la seconda puntata degli stati generali della
cultura e dell’informazione: settanta associazioni riunite nel «Comitato per la libertà
dell’informazione». I rappresentanti degli euro-gruppi liberale, socialista, ambientalista e comunista hanno già
dato la loro disponibilità.
L’Italia ha partorito la mostruosità del conflitto d’interessi, dall’Italia potrebbe partire la
terapia per debellare il male e per impedire che il contagio determini una vera e propria epidemia
in giro per il mondo.
MANIFESTO