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Una cartolina al premier per il ritiro delle truppe
Publie le martedì 20 aprile 2004 par Open-PublishingIntervista da l’Unita’ del 19 aprile 2004
MILANO - Il messaggio di solidarieta’ e affetto di Dario Fo e Franca Rame, Angelo Stefio lo ha
ricevuto nel cortile di casa, da un concittadino amico della coppia. Poche parole, semplici: "In
questo momento cosi’ tragico ti siamo vicini". A Cesenatico, anche Dario Fo e Franca Rame sono di
casa, da tanti anni. Lei aveva cercato Stefio al telefono, voleva parlargli personalmente, dopo
averlo visto "disperato in televisione, sui binari della ferrovia con la bandiera in mano: una scena
straziante".
Ma lui stava risposando e non ha voluto disturbarlo. Ha preferito un messaggio scritto.
Da qualche giorno l’attrice ha aderito a una campagna di pressione su Berlusconi per il ritiro
delle truppe dall’Iraq. Anche lei come "mezza Italia" ha ricevuto sms con l’invito a sommergere di
cartoline la Presidenza del Consiglio. "Hanno aderito gia’ in tanti, molti altri lo stanno facendo"
dice. Ma e’ necessario che l’iniziativa venga divulgata. Del resto, cosa ci vuole a inviare una
cartolina?". Non vuole giudicare, Franca Rame, i motivi che hanno spinto Salvatore Stefio e gli
altri italiani ad andare in Iraq.
"Questi ragazzi hanno fatto una scelta molto pesante e molto
rischiosa, se
l’hanno fatta avranno avuto le loro motivazioni. Cio’ su cui dobbiamo riflettere e’ che i
terroristi dopo averli rapiti hanno fatto esplicito riferimento a Berlusconi e alle scelte del governo
italiano. Hanno chiesto il ritiro delle nostre truppe minacciando l’uccisione di un ostaggio, cosa
che poi e’ purtroppo avvenuta ed e’ un fatto gravissimo".
E sul comportamento del ministro Frattini,
aggiunge: "Pare sia andato a Porta a Porta conoscendo gia’ i fatti, sapendo che Quattrocchi era
stato ucciso e che nonostante cio’ abbia tenuto tutto in sospeso per due ore. Se cosi’ fosse, il
governo ha recitato uno sceneggiato con i parenti degli ostaggi in studio distrutti dal dolore.
Vergognoso. E adesso non puo’ venirci a dire: non cediamo al ricatto.
Se fosse stato rapito il figlio di Berlusconi direbbe la stessa cosa?"
Care amiche e amici,
come avete appreso dall’intervista che ho rilasciato all’Unita’, da alcuni giorni e’ partita una
campagna, nata spontaneamente, d’invio di cartoline al governo Berlusconi che richiedono il ritiro
dei nostri soldati dall’Iraq.
In questo momento di grandi tragedie e tensioni estreme, e’ indispensabile intensificare la nostra
campagna per far sentire che "CI SIAMO - CHE SIAMO IN TANTI E CHE NON VOGLIAMO LA GUERRA"
Invitiamo quindi TUTTI a impegnarsi responsabilmente, diffondendo (parenti, amici, fabbriche,
scuole, universita’ ecc.) e spedendo cartoline o e-mail.
Ci rendiamo conto che questa iniziativa e’ piccola cosa, ma puo’ capitare che con un cucchiaio di
terra per volta, si riesca a spostare una montagna.
D’altro canto che possiamo fare per scongiurare l’aggravarsi della crisi irachena, per ottenere il
rilascio degli italiani in ostaggio e il ritorno dei nostri soldati?
Se avete altre idee, parliamone.
Ecco i testi che vi proponiamo di inviare (ovviamente ognuno puo’ scrivere quello che crede):
Cartoline: a Silvio Berlusconi PALAZZO CHIGI Piazza Colonna, 370 - 00187 ROMA
IRAQ
BASTA MORTI! RITIRO IMMEDIATO NOSTRE TRUPPE
da una guerra che VOI AVETE DECISO
contro il parere della maggioranza dei cittadini italiani
IRAQ
RITIRO IMMEDIATO NOSTRE TRUPPE
CITTADINO IN ATTESA DI STRAGE...
Ci sono state inoltre suggerite da Marisa B.:
IRAQ: L’ITALIA NON PIANGA PIU’ LE SUE VITTIME. RITIRATE LE NOSTRE TRUPPE!
IRAQ: L’ATTESA UCCIDE! VOGLIAMO GLI ITALIANI A CASA.
Per quanto riguarda invece le e-mail, scrivete a ucd@palazzochigi.it e sscm@palazzochigi.it
Ecco il testo:
"Signor Primo Ministro Silvio Berlusconi
E’ ormai chiaro che in Iraq non e’ possibile nessuna "missione di pace", siamo precipitati in una
guerra civile vera e propria. Far restare i nostri soldati in Iraq vuol dire mettere in pericolo
la loro vita e la vita di tutti i civili italiani ormai diventati un bersaglio dichiarato del
terrorismo fondamentalista islamico.
Le chiediamo quindi di far uscire l’Italia da questa guerra irresponsabile alla quale voi avete
deciso di partecipare contro il parere della maggior parte degli italiani, guerra che sta aggravando
in modo drammatico la situazione mondiale.
Vi saremo grati se inviaste le vostre e-mail per conoscenza, anche a Repubblica all’indirizzo:
segreteria_direzione@repubblica.it
COMUNQUE FATECI PERVENIRE LE VOSTRE ADESIONI COSI’ POTREMO FAR SAPERE COME STIAMO ANDANDO.
Inviate le mail a adesioni@francarame.it
Franca Rame, Dario Fo e Jacopo Fo