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VOGLIE DI CONFLITTO PRECARIO

Publie le martedì 6 aprile 2004 par Open-Publishing
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1° Incontro Subnazionale fra movimento precari+cognitarie e sindacalismo di base
dati, analisi, bisogni, rivendicazioni, campagne, diritti, interconnessioni, reti, servizi,
e la conflittualità del precariato prima e dopo EURO MAYDAY 004

Mattina:
Tanti precari, una sola precarietà: dati e analisi sui 7 milioni di precari made in Italy
Per una Magna Charta dei diritti di precari, intermittenti e cognitari di €urolandia

Pomeriggio:
§ Ma il sindacalismo di base cosa fa per difendere precarie e cognitari? E il movimento dei
movimenti?
§ La moltiplicazione degli sportelli precari: facciamo una rete che, insieme ai conflitti, riesca
a congiungere servizi e vertenzialità nelle città?

sabato 17 aprile 004
SALA ANPI
via Mascagni 6, Milano
ore 9,00 - ore 17,00
(zona centro, MM Rossa-San Babila, autobus 94)

Partecipano fra gli altri:
CUB, Precog, ChainWorkers, Cobas, Sin.Cobas, USI ecc. ecc.

Panini e bicchieri di vino partigiani a pranzo.

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Come è già è stato annunciato nelle assemblee nazionali in preparazione della EuroMayDay 2004, si
vuole indire per il sabato 17 aprile a Milano, via Mascagni, 6 (zona centro, MM Rossa-San Babila,
autobus 94) dalle 9,30 alle 17 (con possibilità di panini a prezzo contenuto), un incontro aperto
e senza pregiudiziali sul tema del lavoro precario /cognitario, l’analisi delle soggettività in
gioco, i bisogni e le esigenze, variegate e diverse, de* precar* e cognitar* e per avviare una
prima discussione sugli strumenti di agitazione sindacale e sociali che consentano di raggiungere dei
risultati concreti, insomma per cominciare a "vincere".

L’incontro è aperto a tutte le realtà di movimento e sindacali che si riconoscono nei principi che
stanno alla base dell’organizzazione della EuroMayDay2004, ovvero, in estrema sintesi: respiro
europeo della condizione di precarietà, centralità del conflitto (e quindi rifiuto di qualsivoglia
pratica di concertazione, politica dei redditi, ecc.), subvertising mediatico-conflittuale,
creatività delle forme di lotta e rottura degli schemi tradizionali della rappresentanza verticale.

L’idea di questo incontro nasce da una semplice constatazione, maturata durante la gloriosa
vertenza degli autoferrotranviari, che ha visto a Milano una radicalità elevata e un consenso della
cittadinanza insperato. Tale vertenza ha posto in risalto, però, alcuni nodi contradditori, che ci
piacerebbe indagare, su scala più ampia: da un lato, la difficoltà di tradurre una vertenza
sacrosanta sulle condizioni di lavoro, orario e salario della categoria in una vertenza sociale e
metropolitana che ponesse al centro la questione del servizio pubblico dei trasporti come diritto sociale
primario (al pari del redito, della casa, della salute, del sapere, ecc.), dall’altro la discesa in
campo di segmenti precari del lavoro, a cui si è cercato di dare risposta in modo assolutamente
parziale tramite la firma di accordi aziendali locali (per di più non estesi a livello nazionale).

Proprio partendo da questa realtà paradigmatica, ci piacerebbe in questo incontro approfondire:

1.le diverse realtà del lavoro precario e cognitario: dalle forme di precariato "fordista" tipico
di alcuni servizi pubblici e/o pra-pubblici (es. poste e trasporto) e privati (call-center,
grande catene commerciali, ad esempio) alle forme più differenziate e segmentate, in cui opera una
sorta di divisione del lavoro basato sulla conoscenza (ricerca pubblica università e Istat e
privata, editoria e comunicazione, ecc.), alle forme più tradizionali del lavoro nero e semi-illegali
(edilizia, subappalti, condizione dei migranti, al lavoro dipendente atipico dell’industria.

2.la possibilità di iniziare a individuare bisogni e esigenze comuni della soggettività del
lavoro precario e cognitario, come base per la costruzione di una "MagnaCharta" del precario/cognitario
che sia un potenziale fattore di ricomposizione delle soggettività oggi frammentate;

3.la discussione e la proposizione di strumenti sindacali e vertenziali innovativi per sviluppare
capacità conflittuale e sviluppo della coscienza della propria condizione, sia tramite l’uso di
nuovi strumenti comunicativi-relazionali, sia tramite una ramificazione nel territorio di centri e
punti di offerta di servizi, informazione, sostegno (legale e non), il più possibile coordinato e
reticolare, sia tramite il resoconto e la testimonianza diretta di momenti di conflittualità
perdenti ma soprattutto vincenti

Dal momento che nessuno ha la bacchetta magica o la formula risolutiva per eccellenza, il fine
ultimo di questo incontro è di affrontare la questione di come coniugare la vertenza e la
conflittualità sul luogo di lavoro o a livello di categoria (sempre più insorgente) con una capacità
conflittuale e vertenziale a livello di territorio, che sia elemento di ricomposizione sociale delle
diverse soggettività precarie e cognitarie messe al lavoro ed espropriate della propria creatività e
capacità (oltre che del reddito e del tempo di vita, c’a va sens dire!).

A tal fine, riteniamo che l’incontro tra organizzazioni sindacali di base e spezzoni del movimento
possa essere un momento sinergico utile e complementare per avviare un processo politico e
sociale, autorganizzato, in grado di imprimere una svolta importante sulle questioni del lavoro, del
reddito, delle tutele del lavoro e di vita.

Proponiamo ora una griglia (scaletta indicativa) di massima dell’incontro, suscettibili di
cambiamenti e modifiche, sulla base delle proposte e degli interventi:

Inizio h. 9.30

h. 9.45 10.45:

Due o tre interventi (non più di 10-15 minuti, l’uno) che facciano un po’ il quadro delle
dinamiche del lavoro precario e cognitario negli ultimi anni, alla luce dei cambiamenti legislativi
(pacchetto Tre e Legge 30) e socio-economici con eventuale breve discussione.

h. 11.00 - 13.15:
Quattro cinque interventi (sempre di 10-15 minuti massimo) che affrontino il tema di definire le
esigenze, i bisogni, le speranze (o la disillusione) dei diversi lavori precari/cognitari: dalla
condizione nelle catene, ai call center, al mondo della comunicazione (editoria e media), ricerca,
al lavoro atipico dell’industria, dell’edilizia, ecc, compreso di testimonianze di lotta recente
che hanno evidenziato necessità, forme di comunicazioni e bisogni precog. Lo scopo di questa
discussione sarebbe quella di delineare un primo abbozzo di quella che abbiamo chiamato MagnaCharta del
precog. Segue discussione.

h. 13.15-14.30: pausa pranzo

h. 14.30 - 17.00:
Interventi e discussione sulle pratiche sindacali e sociali, sugli strumenti (anche partendo da
esperienze di lotta concrete), strategie da proporre o da riaffermare al fine di conseguire
risultati concreti nelle vertenze del lavoro e territoriali, sul come coniugare i due momenti, quali
rapporti sviluppare con la controparte padronale e metropolitana, idee e possibilità di sviluppare una
rete di sportelli e di servizi per i precog, importanza o meno di fare campagne di tipo
legislativo-istituzionali, come opporsi alla Legge 30, l’aspetto della rappresentanza e
dell’autorganizzazione ……..

h. 17.00 - 17.30

Titanico tentativo di sintesi e di ricavare qualche indicazione per prossime
iniziative e per continuare la discussione post EuroMayDay2004

Come vedete, di carne al fuoco ce ne tanta, forse troppa: sarebbe già un risultato, sviluppare una
discussione pacata, seria e utile. I tre momenti di discussioni rimandono ai tre punti citati in
precedenza. E’ per comodità che i tre momenti sono separati fra loro, ma è chiaro che vi una forte
interdipendenza, anche se non totale. Il filo logico è infatti è: discussione della situazione,
quindi dei fattori di ricomposizione, quindi come giostrarli e renderli operativi. Un nostro
suggerimento sarebbe quello che i primi due momenti di discussione più di analisi fossero condotti da chi
non riveste ruoli di primo piano nei sindacati di base, sia per continuare nello spirito MayDay
(sono i soggetti che parlano, non le organizzazioni), sia perché i vari sindacati di base avranno
modo di intervenire nel pomeriggio sulle questioni specifiche sollevate, in modo produttivo,
evitando passerelle e sterili discussioni al loro interno.

Nostro recondito (ma non troppo) ultimo obiettivo è, infatti, favorire anche un processo di
ricomposizione delle diverse sigle del sindacalismo di base e non concertativi, almeno sul tema della
lotta alla precarietà esistenziale. Ogni contributo, discussione, critica, proposta, richiesta di
intervenire è più che ben accetto.
Stiamo sognando? Fatecelo sapere.

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