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cariche contro gli operai di melfi

Publie le lunedì 26 aprile 2004 par Open-Publishing

Stamattina le forze dell’ordine avevano intimato di far passare i bus con a bordo i lavoratori intenzionati ad entrare in fabbrica
Alta tensione a Melfi
La polizia carica i manifestanti
Negli scontri sono rimasti feriti dieci operai e un vicequestore
La Fiom proclama lo sciopero e attacca: "Una vergogna"

MELFI (POTENZA) - Tensione altissima nell’area industriale di Melfi, dove la polizia ha caricato i manifestanti che bloccavano l’ accesso principale all’area industriale di Melfi. Secondo la Fiom una decina di lavoratori sono stati feriti, e così il vicequestore, Amalia Di Ruocco, colpita alla testa da una pietra lanciata durante la carica. Due autobus con i lavoratori che intendevano entrare in fabbrica hanno passato il blocco e sono entrati nei cancelli dello stabilimento Fiat. La polizia, con un cordone di uomini, ha bloccato la strada principale, lunga tre chilometri, che conduce ai cancelli. Una parte dei manifestanti è ferma al cordone della polizia, l’altra sta tornando al blocco.

La carica è arrivata dopo che le forze dell’ordine avevano intimato ai lavoratori di consentire il passaggio degli autobus, scortati dalla polizia, con a bordo gli operai che invece intendevano varcare i cancelli. Successivamente, gli agenti hanno cercato di spostare fisicamente, uno ad uno, i manifestanti che restavano seduti facendo resistenza passiva. Il primo ad essere stato spostato è stato il segretario della Fiom del potentino Giuseppe Cillis.

Poi, i reparti celeri hanno iniziato a caricare, e la tensione già altissima nell’area occupata da sette giorni dai lavoratori Fiat si è ulteriormente aggravata.
Dice Gianni Rinaldini, segretario della Fiom: "La polizia ha fatto un atto di servilismo nei confronti della Fiat ed è stata filo-diretta dall’ azienda. Così qui è successo un fatto vergognoso, picchiando lavoratori che protestavano pacificamente le loro ragioni". Aggiunge Giorgio Cremaschi, della segreteria nazionale dei metalmeccanici Cgil: "Siamo di fronte ad una situazione sudamericana, dove si manganellano i lavoratori in sciopero, è una vergogna e un attacco ai diritti e alla Costituzione, ma i metalmeccanici non si piegheranno".
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Intanto la stessa Fiom ha proclamato per mercoledì 28 aprile quattro ore di sciopero nazionale del settore metalmeccanico, revocando al tempo stesso lo sciopero di domani di quattro ore alla Fiat e alle aziende dell’ indotto automobilistico. In Basilicata mercoledì lo sciopero sarà generale, di otto ore e riguarderà tutte le categorie, ad eccezione di quelle vincolate alla legge sul preavviso del diritto di sciopero.

Questa mattina, invece, la Fiom torinese ha proclamato uno sciopero di due ore, dalle 9 alle 11 di questa mattina, nello stabilimento di Mirafiori. Anche in altre fabbriche dell’indotto torinese sono in corso dichiarazioni di sciopero "contro le cariche della polizia e a sostegno della lotta degli operai di Melfi".

(26 aprile 2004)
da "repubblica on line"