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(dis)occupazione : 23-01 alle ore 18.00 e 27-01 alle ore 15.00 al teatro Miela di Trieste
Publie le domenica 23 gennaio 2005 par Open-Publishing
Il documentario "(dis)occupazione" sulla lotta degli intermittenti
dello spettacolo francesi
che occupano la casa dell’attore Depardieu è stato selezionato per il festival
AlpeAdriaCinema di Trieste.
Sarà presentato nella sezione immagini domenica 23 gennaio alle ore 18.00
e giovedì 27 gennaio alle ore 15.00 al teatro Miela di Trieste.
Questo cortometraggio è distribuito in Italia dal circuito indipendente Documé.
di Stefano Missio
"Lasciateci lavorare!" così gridano gli intermittenti dello spettacolo, circondati
dalle forze speciali antisommossa a Parigi.
Hanno occupato un immobile sfitto di proprietà dell’attore Gérard Depardieu:
protestano contro i tagli del governo previsti nella nuova legge che mette in
discussione l’esistenza dell’intera categoria.
Nel giro di pochi minuti centinaia di poliziotti hanno isolato il quartiere e
sono pronti a sfondare le porte dell’abitazione. "Questa evacuazione è illegale" gridano
i lavoratori dello spettacolo, perché hanno l’accordo di una parte della famiglia
Depardieu.
Ma dopo alcune ore di trattative tra l’avvocato degli intermittenti e il prefetto
di Parigi, Gérard Depardieu firma l’ordine di sgombero ...
Dichiarazione del regista:
Stiamo assistendo ad un vero e proprio attacco alla Cultura in tutta Europa. Il prodotto intellettuale ha bisogno di essere protetto perché ha un valore inestimabile, non può essere considerato come una qualsiasi merce soggetta alle leggi di mercato.
Gli intermittenti dello spettacolo si oppongo con tutte le loro forze alla riforma del governo che scardina uno degli ultimi sistemi solidi di protezione a favore dei lavoratori del settore audiovisivo e teatrale.
Dare visibilità alle azioni degli intermittenti significa sostenere un’azione contro lo smantellamento del sistema di protezione e a favore della diversificazione culturale. Ma significa anche riflettere su come sempre più spesso governi di destra utilizzino la forza e la repressione per soffocare qualsiasi voce non allineata. Quello che colpisce è l’utilizzo sproporzionato di forze e mezzi di polizia e l’assoluto silenzio della pubblica opinione.
Stefano Missio
Nato a Udine nel 1972, ha studiato cinema alla Sorbona di Parigi e si è diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia nel 1997; da allora ha realizzato vari documentari in pellicola e in digitale tra cui Quando l’Italia non era un paese povero, mediometraggio documentario sull’Italia raccontata da Joris Ivens nel 1960 (presentato al Festival Internazionale Cinema Giovani di Torino 1997, in concorso all’International Documentary Filmfestival di Amsterdam -IDFA 1997 ) e Scusi, dov’è il Nord Est ? prodotto dalla Fandango per il canale televisivo francese ARTE e trasmesso in Italia da Tele+ . Dall’autunno 2000 dirige www.ildocumentario.it , un portale internet sul cinema documentario in Italia.
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