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disobbedienti lazio e marche - comunicato stampa

Publie le giovedì 24 giugno 2004 par Open-Publishing
10 commenti

COMUNICATO STAMPA
del movimento delle e dei disobbedienti

I politicanti di Rifondazione scippano il seggio europeo a Nunzio D’Erme e ai movimenti sociali

La conclusione della vicenda elettorale europea con la decisone di Bertinotti e della segreteria di Rifondazione Comunista di escludere Nunzio D’Erme dal gruppo parlamentare europeo, segna definitivamente la rottura delle relazioni tra una parte consistente dei movimenti e il PRC. Lo scippo del seggio conquistato da Nunzio, dal movimento e dai 23.000 che hanno inseguito vanamente il sogno di fare la politica e di smettere di subirla, consegna anche Rifondazione ad una becera logica partitica.

La stessa idea dell’irruzione della società civile nella politica, nasce compromessa da questa rottura. Quale credibilità potranno avere ora le aperture formali del Prc verso questo processo?

Perché di questo stiamo parlando: la segreteria di Rifondazione Comunista ha consapevolmente scelto di operare una rottura chiara con le parti più radicali del movimento dei movimenti ed ha perseguito fino in fondo questo obiettivo, anche di fronte al dibattito apertosi nella stessa Rifondazione e nel movimento sulla novità politica rappresentata dall’incredibile risultato elettorale raggiunto da Nunzio, a cui ha seguito lo schierarsi chiaro di una parte significativa di Rifondazione. La Segreteria Nazionale del partito ha concluso una "consultazione" farsa con una scelta miope ed opportunista.

Miope perché intende consegnare alla storia il processo e la sperimentazione che in questi anni abbiamo fatto a Roma e nel paese con conseguenze che nessuno può immaginare, non solo sul piano delle relazioni sociali nella città e nei territori dove siamo radicati socialmente, ma anche sull’agibilità politica dei movimenti e di decine di attivisti. Opportunista perché questa scelta si fa mentre all’orizzonte si profila un governo di centrosinistra, a cui Rifondazione paga in anticipo la rottura con le ali più radicali del movimento. L’innovazione politica che abbiamo promosso ci ha messo nella condizione di intercettare nuove figure sociali e i loro bisogni e le loro aspirazioni. Abbiamo costruito un’opportunità e un sogno che va al di là dell’esistenza di Rifondazione e dello stesso movimento dei Disobbedienti. Per questo noi consideriamo una grande vittoria questa consultazione elettorale che ha messo in evidenza il patrimonio umano, culturale e politico che lega i molti mondi presenti e attivi in un’area consistente di questo Paese. Di questo siamo dispiaciuti e non certo, come ha semplificato il segretario di Rifondazione, per una querelle poltronistica, ma: "quando il dito indica la luna l’imbecille guarda il dito!"

Noi siamo stati nelle istituzioni cercando di essere il braccio di un cuore pulsante che sta fuori, rompendo con la logica testimoniale e di puro consenso che ha caratterizzato l’esistenza di tanta parte della sinistra tra cui Rifondazione. Il nesso fra politica e movimenti è l’irruzione di questi sulla scena politica e sociale ed è la possibilità di spostare in avanti equilibri che nulla hanno a che vedere con i giochetti politici così distanti dalla società reale e dalla sua capacità di auto-organizzarsi ed auto-gestirsi. Quindi ripartiamo da 23.000 più tutti quelli invisibili, migranti ed altri, che vorrebbero essere visibili e non ne hanno la possibilità. Un grande spazio politico per continuare a sognare con i piedi per terra!

Ad ognuno il suo ruolo e compito, a noi quello di stare ancora una volta e sempre dalla parte della gente che pensa che un altro mondo è possibile non sia solo una bella frase, ma un orizzonte in cui credere e lottare. Ci piace concludere con le parole di Tom Benetollo nel suo ultimo intervento:

"L’autoriforma della politica non c’è stata e non ci sarà, ne deduco che sia necessaria una vera e propria rivoluzione, rovesciando i meccanismi che conducono alla formazione della volontà politica. Ma il cuore pulsante di un tale processo - su questo non ho dubbi - deve stare nel sociale."

Con ciò confermiamo quanto detto sino ad ora: Nunzio D’Erme e quindi il movimento romano delle e dei disobbedienti escono dal gruppo comunale di Rifondazione Comunista e rimettono il mandato del Consiglio Comunale nelle mani non dei politicanti ma di chi ce l’ha dato. Apriremo pertanto nei prossimi giorni una discussione ed una consultazione a Roma e altrove perché per noi si apre una nuova fase che vogliamo condividere con tutti, com’è nella storia dei movimenti e nella nostra: i passaggi e gli obiettivi fondamentali dell’avvio di un nuovo percorso politico e sociale in totale autonomia ed indipendenza dai partiti, qualunque essi siano. E’ vero infatti che quel Laboratorio Roma, che abbiamo faticosamente contribuito a promuovere e diffondere nei diversi territori, in questi anni costituisce una conquista innanzitutto dei movimenti e delle lotte sociali, che non possiamo disperdere né permettere che qualcuno se ne appropri per snaturarlo. Semmai l’obiettivo sarà il rafforzamento di questa tendenza di nuovo protagonismo sociale anche in altre aree metropolitane e non.

Pianeta terra 23 giugno 2004
Movimento dei/lle Disobbedienti
Lazio e Marche

Messaggi

  • DITE UN PO’: MA STI 20MILA VOTI DI CHI SONO? SE TOGLIAMO IL PARTITO SI O NO ARRIVATE A UN TERZO. POI VI VOGLIO VEDERE ’LISTA NUNZIO D’ERME’: MA LA PERSONALIZZAZIONE NON ERA UN ELEMENTO RETROGRADO DELLA POLITICA?
    INFINE, CONTINUIAMO A FRAMMENTARE CHE DALL’ALTRA PARTE SI STANNO PISCIANDO SOTTO DALLE RISATE.....

    SIEMPRE UNIDOS VENCEREMOS

    SALUTI A PUGNO CHIUSO!

    • INFATTI, QUANTO A "PERSONALIZZAZIONE", FAUSTO BERTINOTTI E’ DEL TUTTO INDENNE !
      TENETEVELO IL VOSTRO VECCHIO P.C.I. DI MERDA, SE VA BENE AL 5 %.

    • unidos quando vi fa comodo, fregatos ( noi) sempre quando vi fa comodo.
      e tutto questo per quella faccia da culo di roberto musacchio !

    • a proposto di facce da culo, guardate cosa ho trovato sul sito www.robertomusacchio.it

      Grazie!
      Le cose che avevo da dire sulle cose da fare in Europa le avete già lette su questo sito e le hanno sentite quelli di voi che ho avuto il piacere di incontrare in questi mesi.
      Adesso rimane lo spazio per una sola parola: grazie di cuore a tutte e a tutti.
      Rimaniamo in contatto!

      Roberto Musacchio

      Preferenze espresse per Roberto Musacchio: 7678

    • N.B. I VOTI DI PREFERENZA PRESI DA NUNZIO D’ ERME SONO CIRCA 33.000 (TRENTATREMILA) !
      I VOTI DI MUSACCHIO 7.678 ( SETTEMILASEICENTOSETTANTOTTO) !

      MUSACCHIO SARA’ CAPOGRUPPO DEL PRC AL PARLAMENTO EUROPEO
      NUNZIO D’ERME NON SARA’ DEPUTATO AL PARLAMENTO EUROPEO

      GRAZIE FAUSTO, GRAZIE BUROCRATI.

      CERTO, IL VOTO MIO LO VEDETE PIU’ COL QUASI !

    • se qualcuno vuole far sapere a roberto musacchio come la pensa questo e’ il suo indirizzo mail :
      info@robertomusacchio.it

    • cari compagni,
      cominciate a prendere coscienza che falce e martello non è sinonimo di serietà, anzi.... e che le beghe di partito ci sono da tutte le parti
      continuate con stupidi slogan del tipo unidos vinceremos, di intillimaniana memoria.
      Su una cosa avete ragione....io da parte mia, continuo a ridere....
      cecco

    • bella foto....è tutto beige, capelli, baffi, cravatta, camicia e giacca

    • tutti voi che avete votato Rifondazione
      vi siete letti il programma?
      vi siete resi conto che è completamente inattuabile?

      1. Salari
      Uguali in tutta Europa...
      commento: impossibile... ogni nazione è un mondo a se ed il costo della vita è diverso da nazione a nazione

      Proposta PRC
      Ci battiamo per una forte crescita dei salari, con l’obiettivo di raggiungere un salario europeo.
      Chiediamo l’adeguamento automatico dei salari all’inflazione realeProponiamo un rilancio dell’occupazione anche a partire dalla riduzione dell’orario di lavoro.
      Vogliamo contrastare la precarizzazione del lavoro, allargando diritti e tutele sociali, a partire da quelle previdenziali.
      Proponiamo un salario sociale e servizi formativi sociali gratuiti ai giovani in cerca di lavoro ed ai disoccupati di lunga durata.

      Commento: si paventa il ripristino della scala mobile!!!! che in passato aveva portato l’inflazione alle stelle. Inoltre un aumento del costo del lavoro già altissimo in Italia come conseguenza si avrà la perdita di competitività e chiusura di imprese con perdita di posti di lavoro: ma non si dovrebbero fare gli interessi dei lavoratori?

      2. Pensioni
      Cominciamo da 525 euro
      In Italia come in Europa è in atto una pesante offensiva per tagliare e privatizzare il sistema pensionistico col pretesto che costa troppo. E’ falso.
      La spesa sociale italiana è la più bassa d’Europa: il 24,3% del PIL, contro il 26,2% della media europea.
      La spesa pensionistica è in linea con gli altri paesi del continente e, in ogni caso, con l’allungamento della vita media, è necessario che la spesa complessiva per gli anziani aumenti.
      Proposta PRC
      Proponiamo il rafforzamento del sistema previdenziale pubblico, a partire dalla lotta all’evasione e all’elusione contributiva (35mila milioni di euro all’anno).
      Rifiutiamo l’aumento dell’età lavorativa e la privatizzazione della previdenza attraverso i fondi privati.
      Ci battiamo per l’aumento di tutte le pensioni e per portare ad almeno 525 euro al mese tutti i trattamenti inferiori a questa cifra.
      Chiediamo l’adeguamento delle pensioni all’andamento reale delle retribuzioni.

      Commento: belle parole, spiegatemi però dove recepire i fondi, visto che il sistema pensionistico INPS è sull’orlo della crisi
      Quanto alla lotta all’evasione, dobbiamo renderci conto che le imposte sono ormai troppo alte e penalizzano lo sviluppo del nostro paese... una lotta all’evasione può avvenire solo diminuendo le imposte... meno si paga, meno esiste la necessità di evadere

      3. Patto di stabilità
      Uscirne da sinistra
      Il trattato di Maastricht e il cosiddetto Patto di stabilità costituiscono un sistema di controllo delle rivendicazioni sociali.
      Il fallimento di questa linea di politica economica è dimostrata dal fatto che importanti Paesi non riescono a rispettare quei vincoli e, soprattutto, dalla recessione che investe, in forme più o meno acute, tutti i Paesi dell’Unione, dove anche la disoccupazione è tornata a crescere, raggiungendo ormai valori prossimi al 9% della forza lavoro europea.
      Proposta PRC
      Occorre rompere il Patto di stabilità da sinistra.
      Una politica di aumenti salariali connessa con una maggiore spesa sociale può rappresentare il volano per una uscita dalla crisi e dalla recessione.
      Accanto alla ripresa dei salari è essenziale una ripresa dell’intervento dello Stato nell’economia, sia nel senso del sostegno pubblico all’economia privata, che dell’espansione della proprietà pubblica e delle imprese pubbliche.
      Va arrestata e rapidamente invertita la tendenza alle privatizzazioni.
      Va rilanciato il ruolo dello Stato nel settore della ricerca e dello sviluppo, per superare il ritardo dell’Italia rispetto agli atri Paesi.

      Commento... stessa storia, aumento del costo del lavoro, borocratizzazione del Paese aumento dei costi per lo Stato (guardate nell’ex URSS cosa hanno fatto tutti questi "interventi" dello Stato nell’economia)... e i fondi?

      4. Agricoltura
      Rinegoziamo le quote
      La revisione della Pac (politica agricola comunitaria) presentata dalla Commissione europea favorisce un ulteriore abbandono delle campagne.
      Ogni giorno 600 aziende agricole tra i 5 e i 20 ettari dovranno chiudere a vantaggio delle aziende sopra i 50 ettari.
      I compromessi raggiunti tra i vari ministri sulle quote di produzione e i relativi finanziamenti penalizzano l’agricoltura mediterranea ad alto valore aggiunto di lavoro.

      Proposta PRC
      E’ necessaria una profonda rinegoziazione in sede europea delle politiche delle quote di produzione in particolar modo per latte, carne, cereali, ortofrutta.
      L’Unione Europea deve impegnarsi a finanziare un’agricoltura fortemente legata al territorio, al lavoro e a garanzia dei consumatori.
      Dalle produzioni di qualità, al biologico, alle produzioni agroecologiche ed alto valore aggiunto di lavoro, da qui la valorizzazione del ciclo corto e la tolleranza zero verso gli organismi geneticamente modificati (OGM).

      Commento: posso anche essere d’accordo...difficile da attuare però restanto in Europa dove se prendiamo da una parte bisogna cedere dall’altra

      5. Sanità
      Un servizio pubblico universale
      E’ cresciuto il divario negativo della spesa sanitaria tra l’Italia e il resto dell’Europa (6,3% contro il 7,2%).
      La spesa sanitaria privata, invece, è cresciuta dal 22% al 33% di quella complessiva, tanto da diventare la più elevata in Europa rispetto al Prodotto Interno lordo.
      Sono cresciute le disuguaglianze nella salute, sia su base territoriale (il Mezzogiorno) che sociale, in relazione alla differenza di reddito, di istruzione e di esperienza lavorativa, di genere, di nazionalità, di condizioni particolari legate all’età, alle infermità, alle disabilità.

      Proposta PRC
      Per salvaguardare la salute come diritto individuale e interesse della collettività, occorre aumentare la spesa sanitaria pubblica finanziata dalla fiscalità progressiva, allineandola alla media europea.
      Il nostro obiettivo è assicurare la prevenzione, cura e riabilitazione, rimuovendo le diseguaglianze e riconoscendo una sfera di diritti indivuduali certi ed esigibili.
      Per questo è essenziale superare il precariato, infermieristico e medico, aumentando gli organici pubblici e definendo una chiara divisione tra chi lavora per il sistema pubblico e chi esercita la libera professione.

      Commento: stessa storia: si chiedono interventi maggiori dello Stato con aumento dei costi... belle parole, bei principi... spiegatemi dove recepire i fondi se non aumentando le imposte... con conseguenze negative sui posti di lavoro ed un preogressivo impoverimento del Paese

      6. La casa
      Sfratti zero
      Assistiamo in Italia e in Europa al fallimento delle politiche di privatizzazione degli immobili pubblici e di liberalizzazione degli affitti.
      In Europa esistono 3 milioni di persone senza casa e 70 milioni di cittadini male alloggiati.
      Per l’alloggio e la lotta all’esclusione sociale, la spesa media europea è del 3,8%.
      L’Italia in questa graduatoria è miseramente ultima con lo 0,2%.
      Nel Regno Unito, gli alloggi sociali in affitto sono il 21% del totale, in Olanda il 36%, in Francia il 16%.
      In Italia, al contrario, rappresentano solo il 4,3%.

      Proposta PRC
      Diciamo no alle politiche di privatizzazione dei patrimoni abitativi pubblici e chiediamo di inserire la casa come servizio di interesse generale sottratto ai criteri della libera concorrenza.
      Facciamo nostra la campagna lanciata al Forum Sociale Mondiale di Mumbai "sfratti zero".
      In Italia, in particolare, è necessario cancellare dalla leggi sulle locazioni il canale del libero mercato, lo sviluppo dell’edilizia residenziale pubblica con canoni sociali e la sospensione dell’esecuzione degli sfratti senza possibilità di un nuovo alloggio.

      Commento.... abbiamo visto cosa ha portato in passato la politica dell’equo canone ed il divieto di sfratto... i proprietari non danno più le case in affitto ed è impossibile trovare una casa da abitare
      una proposta di questo genere fa solo ridere

      7. La scuola
      In classe fino a 18 anni
      La scuola pubblica in Europa è esposta, ormai da tempo, al vento delle politiche neoliberiste.
      E’ messa in discussione la natura pubblica del sistema scolastico, il suo essere spazio libero rispetto alle esigenze del mercato.
      Le spinte alla privatizzazione hanno lo scopo di colpire l’istruzione come diritto universale garantito per tutti e per tutte.
      In Italia, ma non solo in Italia, si arriva a voler reintrodurre rigide separazioni nell’istruzione secondaria tra istruzione generale e formazione professionale.
      Processi analoghi hanno investito le Università.
      La spesa per l’istruzione scolastica nel nostro Paese è nettamente inferiore alla media europea; il numero di giovani che completa l’istruzione secondaria è inferiore di un terzo rispetto la media europea, i lavoratori precari sono circa duecentomila, quasi un quinto degli occupati dell’intero settore.

      Proposta PRC
      L’Europa deve rispondere alle istanze che pongono i movimenti di lotta nelle scuole e nelle Università.
      L’obiettivo è lo sviluppo qualificato dei sistemi scolastici pubblici nazionali che abbattano le barriere che impediscono l’accesso da parte dei ceti sociali deboli ai gradi più alti dell’istruzione.
      In questo quadro, proponiamo di innalzare l’obbligo scolastico in tutti i Paesi europei a 18 anni e che in tutti questi Paesi sia fissata una soglia congrua di spesa rispetto al PIL che ogni Paese europeo deve rispettare.
      L’organizzazione del lavoro dei docenti va caratterizzata in senso cooperativo e sostenuta da risorse economiche adeguate.

      Commento... appunto...risorse economiche adeguate, spiegatemi dove recepirle

      8. Immigrazione
      Tutti regolari
      In Europa vivono 15 milioni di migranti e sempre più pressante è la richiesta di ingresso nei Paesi europei di donne e uomini che fuggono dalla fame, dalle guerre e dalle persecuzioni.
      L’Europa ha risposto fino ad oggi considerando i migranti sotto la doppia veste di potenziali nemici da respingere e di mano d’opera facilmente sfruttabile.
      Gli accordi di Schengen invece di coniugare il tema delle migrazioni con l’universalità dei diritti, lo vincolano alle leggi del mercato e impongono un’idea securitaria di un’Europa fortezza.
      Questo trattato va radicalmente trasformato.

      Proposta PRC
      E’ necessario superare la logica delle sanatorie e costruire un percorso legale che porti alla regolarizzazione di tutti i migranti irregolari che, comunque entrati, risiedono in Europa da almeno un anno.
      Va proposta una direttiva europea sul diritto di asilo che si basi sull’articolo 10 della Costituzione italiana e che unifichi le procedure e le normative di accoglimento.
      Vanno aboliti i centri di detenzione amministrativa per i migranti (CPT).
      Proponiamo una cittadinanza europea fondata non sul principio di nazionalità o di provenienza, bensì su quello di residenza.

      Commento: in poco tempo l’europa diventerebbe il rifugio di tutti coloro che pensano di trovare "l’America"... ma noi non siamo l’america, per cui avremmo dei tassi di disoccupazione elevatissimi, problemi per lo stato a dover pensare a nuovi disoccupati, nuovi soggetti che vogliono "case" senza pagare, nuove spese sanitarie... e intanto il lavoro non c’è

      e ancora state litigando sulle questioni elettorali!!!!