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le gioie del lavoro interinale in B.N.L.

Publie le giovedì 1 luglio 2004 par Open-Publishing

Figli di un Dio minore

La questione dei nostri colleghi con contratto interinale non può essere affrontata in modo utile se la parola non passa a tutti i lavoratori.

Sono ormai oltre due anni che nella nostra azienda si utilizzano i cosiddetti lavoratori atipici.
Le assicurazioni ricevute nel corso di questi mesi sulla logica e naturale trasformazione di questi contratti in assunzioni definitive, sembra, purtroppo, non trovare riscontro nella realtà.

Innanzitutto respingiamo alcune spiegazioni fantasiose che all’apparenza sembrano avere del filantropico, ma sono soltanto degli alibi, e anche di cattivo gusto, ci riferiamo a quanto dichiarato da un "responsabile" aziendale in un incontro avuto con le rappresentanze sindacali che riferendosi al lavoro interinale ci ha detto: "in fondo questi giovani a differenza di altri hanno avuto la possibilità di avere uno stipendio per quasi due anni…" oppure " avendo garantito l’assunzione di alcuni, si ritiene assolto l’impegno preso con il sindacato…".

Non staremo a raccontare il dramma e la delusione di donne e uomini che dopo due anni sono stati lasciati fuori dalla porta della nostra banca senza una giusta causa.

Non vogliamo sottolineare come la vita di questi lavoratori sia cambiata nel corso degli anni trascorsi all’interno dell’azienda , per alcuni purtroppo, devastata da eventi come la morte di entrambi i genitori, altri con la motivata speranza di essere entrati in maniera organica e ordinaria all’interno dell’organizzazione aziendale, avendo assolto in maniera puntuale a tutte le richieste fattegli dalla banca, hanno creduto di poter contare su un lavoro stabile e quindi hanno messo su famiglia.

Quello che è opportuno sottolineare è soprattutto l’incongruenza con la quale vengono gestite le "Risorse umane" nella nostra azienda. Come si può usare un lavoratore, (il cui costo complessivo è mediamente più alto del 30%), dargli una formazione e poi lasciarlo a casa, sostituendolo con assunzioni che rispondono evidentemente a logiche poco trasparenti e poco razionali anche dal punto di vista dei costi?

Ma proviamo a ricostruire, non senza difficoltà, la vicenda di questi nostri colleghi, da tutti apprezzati per l’impegno profuso ma soprattutto per le capacità espresse.

19 contratti interinali sono stati utilizzati nell’area territoriale Campania e Basilicata nel corso degli ultimi 2 anni, intercambiati da 35 lavoratori di cui 7 sono stati i dimissionari, 2 lavoratrici sono andate in maternità e non più richiamate, 10 dopo la quarta proroga sono usciti senza essere sostituiti, 6 sono rimasti nell’organico ad oggi a cui vanno aggiunti due lavoratori a tempo determinato. Solo 10 su 19 poco più del 50% quindi , è stato regolarmente assunto.
L’utilizzo di queste 19 unità si è reso necessario non solo per fronteggiare eventi straordinari, quali il change over, la ristrutturazione della nostra azienda, il problematico avvio del piano dei sistemi, la necessità di smaltire un notevole numero di ferie non godute e di banca delle ore non utilizzata, ma anche per rispondere ad una endemica carenza di personale, più volte lamentata dalle OO.SS. della nostra area, condivisa, sul piano teorico, dalla dirigenza dell’azienda, (salvo poi privilegiare ordini e obiettivi di breve respiro, imposti a livello centrale, obbedendo acriticamente ad una esasperata politica di riduzione dei costi). Tale politica aziendale ha camuffato i reali problemi vissuti nell’azienda, ha omesso regole e norme contrattuali, ha calpestato professionalità e mortificato i propri collaboratori, ha avallato, a solo beneficio personale, una strategia che ha portato la nostra azienda, oggi, ad una sostanziale mancanza di prospettiva.

Richiamare la dirigenza della banca al rispetto degli impegni presi con il sindacato è un dovere di ognuno di noi ma soprattutto richiamare i responsabili delle Risorse Umane ad una attenta e trasparente gestione del personale è un obbligo di tutti coloro che hanno realmente a cuore il bene della nostra azienda.

L’obiettivo principe per il sindacato era e rimane quello di eliminare il lavoro precario e non "i lavoratori precari".

de rebus vestris agitur - la questione è anche affar vostro.

Nei prossimi giorni verranno indette assemblee dei lavoratori per gruppi omogenei per discutere le problematiche vecchie e nuove dei singoli settori e per decidere e programmare eventuali forme incisive di lotta.

Napoli, 24 giugno 2004

Fiba/Cisl - Fisac/Cgil - UIlca
Banca Nazionale del Lvoro Napoli