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roma : controparata sui ponti del tevere

Publie le mercoledì 2 giugno 2004 par Open-Publishing

Roma, 10:47
2 giugno, pacifisti: ’controparata’ su ponti Tevere

A pochi passi dal centro, da via dei Fori Imperiali, dove e’ appena iniziata la parata militare che tradizionalmente si svolge il 2 giugno, i pacifisti hanno deciso di manifestare contro la guerra sui ponti di Roma. Dal ponte Umberto I ai ponti dell’Isola Tiberina le bandiere della pace e i manifesti contro la guerra riempiono il paesaggio, fra turisti che, curiosi, si fermano a fotografare. Ma e’ sul ponte che va da Castel Sant’Angelo all’altra sponda del Tevere che si sta svolgendo la manifestazione degli incappucciati organizzata dalle associazioni pacifiste confluite nel forum ’Roma citta’ aperta alla pace’.
"Vergogna, e’ una vergogna che stiano sfilando su via dei Fori Imperiali le macchine da guerra, mentre undicimila civili sono stati uccisi in Iraq", dice Nella Ginatempo di "Basta guerra". E ancora: "la nostra non e’ una missione di pace, ma una missione di guerra, noi non vogliamo Bush a Roma". Questo "per noi e’ un giorno di lutto e non un giorno di trionfo militare", dice ancora accanto ad altri manifestanti incappucciati come i prigionieri iracheni vittime delle torture le cui foto hanno fatto il giro del mondo.

"ONU, USA e getta" si legge su un cartellone che raffigura Bush. E ancora ’Roma libera da Bush e dalla guerra’, recita un altro striscione mentre un altro, ancora piu’ grande riporta: "no al trionfalismo militare". "Rompiamo la complicita’ con i torturatori", dicono ancora i pacifisti e aggiungono: "non siamo travisati, siamo stati travisati nella protesta e nella denuncia degli orrori, nella solidarieta’ che esprimiamo alle migliaia di vittime sottoposte a torture". Non "vogliamo essere mai piu’ alleati dei complici dei criminali di guerra".

Su Ponte Umberto I le bandiere della pace sventolano insieme a quelle con la falce e il martello di Rifondazione comunista. "Contro tutte le guerre sempre", scrivono i manifestanti che dicono anche "no alla guerra permanente", stendendo il loro striscione al di la’ del ponte, in alto sul Tevere.

da "Repubblica"