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Alfio Nicotra: Un congresso è un grande evento di confronto democratico...

Publie le mercoledì 11 giugno 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Venerdì 13 e sabato 14 giugno si terrà il congresso cittadino di Rifondazione Comunista in preparazione di quello nazionale previsto a Chianciano tra il 24 e il 27 Luglio.

In campo cinque mozioni . Le due principali, quelle che fanno riferimento all’ex ministro della solidarietà sociale Paolo Ferrero e al presidente della regione Puglia Nichi Vendola, vedono per la prima volta separati l’ex capogruppo del Prc al comune di Arezzo Alfio Nicotra, dall’attuale capogruppo Marco Paolucci.

Una frattura insanabile?

No, tutt’altro. Un congresso è un grande evento di confronto democratico non una guerra civile. Dopo la pesantissima sconfitta elettorale è necessario capire cosa ci è capitato, perché siamo stati così violentemente sradicati dalle zone popolari un tempo nostre roccaforti. La Sinistra, L’Arcobaleno ha preso in città appena 1800 voti. Rifondazione da sola non era mai scesa così in basso. Abbiamo subito l’umiliazione di essere superati anche dalla Lega e dalla Destra di Storace.

In cosa differiscono le due mozioni?

Sul fatto che noi della mozione “Rifondazione in movimento” (ndr: che fa riferimento a Ferrero) pensiamo che questa non è una sconfitta contingente, che dobbiamo ricostruire l’utilità sociale della sinistra nella società con una lunga e faticosa marcia nei territori e nei luoghi di studio e di lavoro. Che non si può ripartire dall’errore politicista che è stato alla base del fallimento dell’Arcobaleno. Non esistono leader salvifici e uomini della provvidenza che ci consentiranno di bypassare questa immersione nella società. Il peggiore errore sarebbe adesso rinchiudere la sinistra in una sede autoreferenziale a discutere del nostro ombelico e di come presentarci alle elezioni europee e provinciali. Non di sole elezioni vive la sinistra e la nostra gente vuole capire cosa facciamo sulla controriforma del contratto di lavoro, sulla precarietà, sul diritto alla casa, su come contrastiamo il nuovo inganno dell’energia nucleare.

Ma la Costituente di un nuovo soggetto politico della sinistra come propone Vendola non è una risposta in quella direzione?

Le unioni di più debolezze non fanno una forza. Le dimensioni della sconfitta sono così enormi e socialmente drammatiche che non è più tempo di Costituenti o di federare quel che c’è. L’unità della sinistra la si costruisce solo organizzando l’opposizione a Berlusconi e alla destra e ricostruendo legami sociali che facciano tornare la solidarietà ad essere conveniente, specialmente per chi sta in basso nella piramide sociale. In più la proposta delle costituenti spezza Rifondazione Comunista e divide la sinistra su linee ideologiche. Se si spezza Rifondazione sorgeranno due partitini – uno identitario, l’altro genericamente di sinistra – che non avendo la massa critica sufficiente diventerebbero di fatto due satelliti esterni al Partito Democratico. Massimo D’Alema non ha fatto mistero che questo sia il suo obiettivo.

Il congresso avrà una ripercussione anche sulla politica locale? Come giudichi i due anni di giunta Fanfani?

La luna di miele della giunta Fanfani è finita da tempo e se non ci sarà uno scossone e un cambio di rotta questo disinnamoramento dei cittadini potrà aprire la strada al ritorno della destra. L’occasione poteva essere il rimpasto della giunta ma le scelte fatte connotano ancora più in senso moderato l’amministrazione. Di fatto adesso in giunta abbiamo anche le cooperative bianche vicine alla Compagnia delle Opere e a Comunione e Liberazione. In più non c’è una idea di città, la politica culturale languisce, quella urbanistica è ancora prigioniera delle lobby e degli ordini professionali che hanno fatto quello che hanno voluto durante l’epoca Lucherini..

In più occasioni è stato annunciato un tuo ritorno ad Arezzo. Cosa c’è di vero?

In autunno tornerò al mio lavoro di giornalista a Roma, il mio distacco in Lombardia sta volgendo alla fine. Tornerò a gravitare su Arezzo. Farò il militante di base o altro ruolo che la comunità degli iscritti e delle iscritte al Prc vorrà affidarmi. Dipende dalla linea politica che uscirà dal congresso.