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PRC: a chiunque vinca, con questi metodi, non rimarrà che un cumulo di macerie

Publie le sabato 5 luglio 2008 par Open-Publishing
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Rifondazione: VII congresso

PRC: a chiunque vinca, con questi metodi, non rimarrà che un cumulo di macerie

di Stefano Cristiano

Da tempo vado affermando che nel PRC certe dinamiche ricalchino alcuni fra gli aspetti più deteriori di quello stalinismo che a parole si vuol superare: culto della personalità, denigrazione delle posizioni diverse, selezione su base fideistica del gruppo dirigente e così via innovando. Ebbene oggi vediamo affiorare un ulteriore elemento: l’uso del giornale di partito come strumento per deformare se non ribaltare, i fatti.

L’editoriale non firmato di oggi è in questo senso una vera e propria perla. La prima parte infatti afferma con preoccupazione che: “ Ora però sta accadendo qualcosa di davvero allarmante, qualcosa che – ci dicono i compagni di più antica militanza – in questo partito non è mai successo”. Finalmente mi dico, anche la redazione si è resa conto che sta accadendo qualcosa di strano: tessere manipolate senza controllo al circolo della Garbatella (Roma), la denuncia accorata del segretario della federazione di Brindisi, il quale senza essere smentito cita fra le altre l’episodio di una compagna “costretta a rinunciare al rinnovo del contratto di collaborazione con la Regione Puglia perché avendo sottoscritto un mozione diversa dall’Assessore si era perso il ‘rapporto fiduciario’”, il proliferare di dirigenti di SD che disinteressatamente votano nei congressi la mozione 2, l’ipertrofico rigonfiamento del tesseramento concentrato in alcune regioni (che in alcuni casi raggiunge l’80% ed in un caso addirittura quadruplica i voti ottenuti dalla Sinistra Arcobaleno), fino al fatto del circolo di Reggio Calabria centro nel quale 200 persone hanno votato senza che il Segretario avesse dato loro le tessere!

Ma ciò che scandalizza la redazione di Liberazione non è questo, bensì il fatto che la nostra magistratura interna abbia annullato un congresso svoltosi nel completo dispregio delle regole che ci siamo dati!
Mi dico, beh probabilmente la redazione del giornale cerca di mantenere l’equilibrio in questa fase delicata e più avanti ci sarà anche una valutazione critica di quei fatti che sopra ho riportato. Così leggendo arrivo al punto nel quale l’articolo tuona contro il fatto che “di conseguenza ogni mezzo diventa buono, se è utile a impedire all’altro di vincere. Il fine giustifica i mezzi”. Meno male, mi dico, finalmente una critica esplicita a chi non si perita di far esplodere il tesseramento pur di vincere il congresso!

E invece no Liberazione se la prende con chi, nel nome del rispetto della legalità interna, interviene contro un palese stravolgimento dello spirito e della lettera del nostro regolamento congressuale e rivendica una primazia dell’esito del voto. Inquietato da agghiaccianti analogie fra questo atteggiamento ed altri, ben più autorevoli, che affollano le pagine dei quotidiani di questi giorni, proseguo nella lettura ed arrivo al punto a mio parere più preoccupante, laddove Liberazione ripete la litania sulla “necessità di aprire porte e finestre, di smetterla con ‘purezze ideologiche’ o le analisi del sangue, di riavviare un cammino di rifondazione non solo di questo partito, ma della politica.” suggerendo quindi che quanto avvenuto a Reggio Calabria (inizio congresso ore 18.15; fine congresso ore 19.00, 200 votanti senza tessera molti dei quali mai visti prima ecc.), rappresenti quell’aria nuova che dovrebbe rinnovare partito e sinistra!!

Se così stanno le cose cari compagni di Liberazione io mi tengo strette le stanze forse un po’ fumose del circolo di Rosignano (federazione di Livorno 275 iscritti e 65 votanti congresso durato 2 giorni con una ventina di interventi) frequentate da compagni che sentono sulle proprie carni le ferite al PRC al punto da rifiutarsi addirittura di partecipare per l’ennesima volta ad un congresso a mozioni, e che non si vergognano a mandarti a quel paese se insisti troppo a chiedere loro di votare, consapevoli del fatto che con questi metodi, a chiunque vinca, non rimarrà che un cumulo di macerie. A meno che l’obiettivo di qualcuno non sia precisamente questo.

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