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In merito all’articolo di Marilde Provera...

Publie le giovedì 10 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

In merito all’articolo di Marilde Provera "Comunque vada, rischiamo di non essere più credibili", pubblicato ieri su "Liberazione":

Cara Marilde, dopo aver letto il tuo appello sul sito del partito torinese mi sono sorti due sentimenti contrastanti, uno di tenerezza e l’altro di rabbia. In mezzo a questi due stati d’animo c’è una domanda: come non si potrebbe concordare con quanto scrive Marilde se non fossero successe delle cose in questi due mesi?

Ma, cara Marilde, sono successe, e continuano a succedere in un vorticoso crescendo, e non tenerne conto non permette a nessuno di "riattivare il cervello". Fermo restando che il mio cervello è stato sempre in attività, così come quello di migliaia di compagne e compagni di tutte e cinque le posizioni politiche, ti chiedo di non far finta di niente.

Fermamente convinto che lo fai per il bene di tutto il corpo militante del partito, la tua storia lo dimostra, però non è possibile non dare una valutazione sui processi degenerativi avvenuti in particolare al sud, compresa la mia Puglia. (a proposito, dovresti unirti a me quando chiedo, voglio, dal compagno Vendola le scuse pubbliche piu’ sincere per aver accusato i compagni e le compagne del nord, di leghismo.)

Ti prego di non rispondere che tali degenerazioni, quelle straripanti nei numeri, riguardano tutte le mozioni, faresti un torto ai crudi, e crudeli, fatti e ancor di piu’ alla tua intelligenza e saggezza. Così come non è possibile evitare di andare alla fonte di questo straripamento dell’etica comportamentale di tante realtà, uno straripamento, a mio parere, non pianificato dai dirigenti ma non posso non ritenerli colpevoli della copertura politica offerta ai singoli promotori locali di questi inqualificabili atti di accaparramento di voti.

Le mie non sono considerazioni indipendenti e rivendico questa mia “faziosità”, sono dipendenti dai fatti. Infine, non è possibile che, oggi alla fine di una stupida battaglia, tu non dica una parola sulla scelta di fare un congresso a mozioni invece di un confronto a tesi, una scelta che, alla prova dei fatti, ha confermato quel massacro della nostra comunità, nonché dell’immagine all’esterno, che in tanti temevamo.

Inoltre, cara Marilde, non dice niente della propensione da parte della mozione Vendola a stracciare regole e organismi di controllo, sono esterefatto!

Gestione unitaria del dopo congresso?

Certo, ma non ricordi che la mozione 1 aveva chiesto alla mozione da te firmata un pronunciamento preventivo alla conta?

Sembra che dopo la proposta delle tesi sia stata rifiutata anche questa proposta, sbaglio?

Comunque, ti consiglio di verificare con le compagne e i compagni della mozione 2 se concordano con questa tua lodevole volontà unitaria.

Ho paura - ora ho veramente paura per il partito, quello che vive sulla militanza quotidiana di migliaia e migliaia di compagne e compagne - che tu sia isolata.

Ciao. Franco Cilenti
Federazione di Torino