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ANGOSCIA E ODIO (video)

Publie le venerdì 25 luglio 2008 par Open-Publishing

L’angoscia (e l’odio) di un uomo qualunque

Io odio questi razzisti che vogliono cacciare tutti i
rumeni.

Mi scusi, io sono un uomo qualunque. Io sono l’uomo della
strada. Io sono uno che porta a pisciare il cane e tra un
bisogno e una grattata alle pulci mi faccio un’idea di
come va il mondo. Io dico quello che penso, non ho peli
sulla lingua. Io sono quasi come Ferrara. E voglio dire
che odio questi razzisti che vogliono cacciare tutti i
rumeni.

Ma se tu mi cacci i rumeni... tu che sei razzista
poi con chi te la prendi?

Il razzista c’ha poca fantasia,
non riesce a odiare una razza inferiore se non ce l’ha
davanti.

Ma lei se l’immagina il Ku Klux Klan in America
se non ci stavano i negri? Cosa facevano tutti quei bravi
americani incappucciati? Invece di andare a impiccare gli
schiavi per le campagne se ne andavano a giocare a
calcetto? Ha mai provato a giocare a pallone col cappuccio
in testa e i buchetti per gli occhi?

Il razzista non
riesce a odiare una razza inferiore se non ce l’ha
davanti.

Per questo esiste l’immigrazione. Non puoi fare
seriamente il razzista se odi gli aborigeni australiani e
tu sei ciociaro. Allora il mercato mondiale coi flussi
migratori manda anche a te che stai a Strangolagalli in
provincia di Frosinone un negretto da odiare nel cortile
di casa. Se i negri, gli albanesi, i rumeni, le mignotte
russe se ne tornano a casa noi che facciamo? Andiamo tutti
in Romagna a odiare i tedeschi che vanno in vacanza a
Riccione?

Mi scusi, io sono un uomo qualunque. Io sono
l’uomo della strada. Io sono uno che porta a pisciare il
cane e tra un bisogno e una grattata alle pulci mi faccio
un’idea di come va il mondo. Io dico quello che penso, non
ho peli sulla lingua. Io sono quasi come Ferrara. E
ribadisco che odio questi razzisti che vogliono cacciare
tutti i rumeni.

Secondo me i politici non sono abbastanza
razzisti. Ci vorrebbero persone nuove al governo. Per
esempio gli imprenditori. I palazzinari che tengono i
muratori rumeni per 20 ore al giorno in cantiere e gli
fanno fare la fame. Quelli che si prendono la serva, gli
danno due lire e manco la mettono in regola. E se tu sei
un rumeno, vuoi farti sfruttare, ma non c’hai i soldi per
il treno..ci sono gli schiavisti che vengono a
schiavizzarti direttamente a domicilio. Sono più di
10mila le aziende italiane da quelle parti.

L’Italia è il partner n° 1 della Romania. Significa che la Romania è
una
colonia italiana. E poi le dico un segreto: che se è
scientificamente provato che il rumeno è una razza
inferiore... in Romania... è pieno così di rumeni!

Altro
che Ku Klux Klan. Se l’immagina che figata se gli
incappucciati se ne andavano direttamente in Congo a
sparare ai negri? Fare i razzisti direttamente in loco è
come andare a pesca all’acquario di Genova.

Per fortuna
che qui in Italia ce ne abbiamo 1 milione di rumeni. Per
me che non mi posso permettere di andare a Bucarest... mi
basta portare fuori il cane per guardarmi le mignotte
slave lungo la strada. Scendo col cane e mi accodo alla
ronda del mio condominio. Andiamo a bruciare qualche
baracca. Tanto il clandestino non ti denuncia.

Se va dai
carabinieri quelli lo rimandano in Transilvania dal conte
Dracula. Per questo che io odio questi politici razzisti
che vogliono cacciare tutti i rumeni. Se mi sbaraccano il
campo nomadi io nel parco ci vengo solo per far pisciare
il cane. Mi viene la malinconia, mi sento un pensionato.
Ribadisco che i politici non sono abbastanza razzisti.

Dovrebbero imparare dagli imprenditori. Quelli fanno il
porco comodo loro e ti buttano il discorso sull’economia.
Ti dicono «mica li schiavizzo... io gli do il lavoro».

Uno
stipendio in Romania dove non c’hanno diritti e lavorano
giorno e notte sono 300 euro al mese. Qui in Italia non ci
paghi manco un operatore di call center sfigato a
part-time! E magari l’imprenditore è pure convinto di
fare del bene. Perché il razzista migliore è quello
che è
convinto di non esserlo.

Io sono un uomo qualunque, ma le
voglio dire che il razzismo è come il culo.

Vedi quello
degli altri, ma il tuo culo non riesci a vederlo. Tu provi
a guardarti il culo, ma non riesci mai a vedertelo per
bene. Il mondo è pieno di culi. Sei miliardi di esseri
umani, sei miliardi di culi. Sei miliardi di chiappe
appaiate che si muovono davanti ai tuoi occhi. Sei
miliardi meno uno. Il tuo. Il tuo non riesci a vederlo.

E
il razzismo è uguale. Vedi razzismo ovunque tranne
addosso
a te. Glielo dicevo ieri all’inquilino del piano terra
mentre picchiavamo un barbone. Lui dice che è una
volgarità gratuita questa del culo. Che il paragone si
può
fare anche coi denti. Che vedi i denti degli altri, ma non
i tuoi... eccetera... E invece si sbaglia. In quel momento
infatti ho dato un calcio in bocca al barbone e gli ho
staccato due denti. Gli ho detto «vedi? Adesso questo
pezzente se li può vedere i denti suoi!» Per non
parlare
del particolare caso della dentiera.

La sera te ne vai a
letto, ti togli i denti finti, li infili nel bicchiere con
la pasticca effervescente che li igienizza. E puoi
addormentarti felice di guardarti dentro alla bocca. Io
vorrei sfilarmi il culo come una dentiera e infilarlo
dentro a un secchio.

Mettermelo sul comodino a mollo
nell’intimo di Karinzia.

Vorrei infilarmi nel letto e
addormentarmi felice guardandomi il culo.

Mi scusi la
volgarità, ma io sono un uomo qualunque. Io sono l’uomo
della strada. Io sono uno che porta a pisciare il cane e
tra un bisogno e una grattata alle pulci mi fa un’idea di
come va il mondo.

Io dico quello che penso, non ho peli
sulla lingua. Io sono quasi come Ferrara.