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Prc: Si vota segretario: Ferrero favorito,Vendola forse rinuncia

Publie le domenica 27 luglio 2008 par Open-Publishing

Rifondazione: VII congresso

Prc: Si vota segretario: Ferrero favorito,Vendola forse rinuncia

Chianciano (Si), 27 lug. (Apcom) - Non è servita l’ultima riunione notturna a ricomporre l’aspro dissidio fra l’ala bertinottiana di Rifondazione e quella guidata da Paolo Ferrero. Il documento politico che sarà approvato oggi contiene l’indicazione della "sconfitta" dell’ipotesi politica della ’costituente della sinistra’, propugnata dalla mozione 2 di Nichi Vendola, e di ogni ipotesi di confluenza del partito in altre formazioni, infine la garanzia che il Prc si presenterà alle prossime elezioni con il proprio nome e simbolo. Ieri, peraltro, con voto bipartisan, il congresso ha approvato un emendamento che impone una maggioranza del 75% del Comitato politico nazionale per chiunque in futuro voglia proporre la presentazione di Rifondazione alle elezioni senza nome e simbolo sulla scheda.

Di fronte a questo scenario, il candidato più probabile per la segreteria è Paolo Ferrero, che si è garantito l’appoggio delle altre mozioni congressuali, aprendo anche alla terza, fautrice della ’unità dei comunisti’ con un passaggio del documento politico che accenna a "convergenze con forze comuniste, anticapitaliste e di sinistra". A questo punto, nella mozione 2 si dà per probabile il ritiro della candidatura di Nichi Vendola: "E a meno che il documento politico non cambi - precisano i suoi - è fuori discussione la presentazione di una altro nostro candidato".

I vendoliani a quel punto si terrebbero fuori dalla segreteria nazionale, e coltiverebbero in autonomia la linea politica del ’processo costituente’ che ieri Fausto Bertinotti ha provato a ridisegnare dal palco del congresso, in un estremo tentativo di ricompattare le due ali del partito. Mentre a Ferrero e ai suoi alleati spetterebbe il compito non facile di gestire il ridimensionamento dell’apparato del partito (a causa del risultato elettorale i fondi a disposizione si sono molto ridotti) cercando di evitare la probabile diaspora del gruppo dirigente bertinottiano.