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Primavalle - fiamme e paura nella notte

Publie le venerdì 15 aprile 2005 par Open-Publishing
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Dazibao Estrema destra Attentati-Terrorismo

Colpita la sede di un Collettivo e l’abitazione di un suo esponente. Attaccata anche la casa dove vive la coppia con la figlioletta.
Una bimba di 17 mesi rischia di rimanere intossicata dal fumo. E con lei i suoi genitori.

di CLAUDIO MARINCOLA

La benzina che filtra sotto la porta. Il rumore dei passi di qualcuno che scappa per le scale e salta il muretto di cinta. L’incendio, una porta che brucia, le fiamme che entrano in casa, le urla, la paura. E Primavalle che ripiomba nell’incubo. Ancora fuoco e con le fiamme il sospetto che ad alimentarle sia stato lo stesso odio e la stessa scintilla di quel 16 aprile del 1973, quando nel rogo di via da Bibbiena persero la vita i due fratelli Mattei, figli del segretario della locale sezione dell’Msi.

Anche stavolta, a due giorni dall’anniversario di quella strage irrisolta e a poche centinaia di metri da quella finestra maledetta, poteva scapparci il morto. Una bimba di 17 mesi ha rischiato di rimanere imprigionata e intossicata dal fumo. E con lei i suoi genitori e un’altra coppia che stava dormendo nell’appartamento accanto, ricavato in un ex asilo occupato.

Un manufatto, ristrutturato alla buona, pieno di infiltrazioni e di calcinacci scoperti, stretto tra una biblioteca, una scuola e una palestra comunale.

L’obiettivo dell’attentato non erano loro ma più probabilmente l’inquilino della porta accanto, un esponente di primo piano del Collettivo antagonista la cui sede quasi adiacente è stata presa anch’essa di mira e ha la porta d’ingresso annerita.

Si chiama Franco, ha 40 anni e fa il geometra. L’altra mattina aveva partecipato ad una trasmissione di Radio Onda Rossa dedicata al rogo di Primavalle. «Si è parlato delle rivelazioni di Achille Lollo, del ruolo di Clavo, Grillo e dei loro presunti due complici. Delle preoccupazioni in vista di sabato prossimo. E parlando ho ipotizzato la tesi dell’incidente e della tragedia nell’incidente, l’innesco che non funzionò e scatenò l’incendio», spiega Franco, che al momento dell’attentato dormiva profondamente ed è stato svegliato dalla sua compagna, Valentina.

La trasmissione è andata in onda intorno alle 12, interrotta bruscamente da una telefonata di qualcuno che in diretta ha lanciato minacce («vi rompiamo il c...). qualche minuto dopo su Indymedia, un sito Internet molto frequentato dal movimento cosiddetto antagonista è partito un tam tam di insulti.

Nella notte l’attentato. Era passata l’una da circa un quarto d’ora quando in via Girolamo Casanate, una viuzza laterale poco trafficata, Susanna, 29 anni, e suo marito Glauco hanno sentito una macchina frenare e qualcuno scendere. «Eravamo a letto ma ancora svegli - racconta lui , 32 anni, capelli lunghi T-shirt e scarpe da tennis - sono uscito di corsa dalla stanza e nel corridoio ho visto che da sotto la porta stava filtrando del liquido; ho preso la bimba dal suo lettino e l’ho passata a mia moglie: »apri la finestra, mettevi là», le ho urlato e sono corso in cucina per riempire una pentola e gettare più acqua che potevo sul fuoco che nel frattempo era divampato sotto la porta. Pensavo di non farcela...».

I vigili del fuoco sono arrivati dopo 20 minuti. E con loro poco dopo anche la Scientifica e la Digos che ora sta indagando «in tutte le direzioni» per capire se gli attentatori cercavano realmente un altro «16 aprile». La Digos trasmetterà oggi un’informativa a Salvatore Vitello, il magistrato titolare con Franco Ionta del fascicolo Primavalle bis..

«C’era del liquido infiammabile ma non saprei dire se era benzina o qualcos’altro, dice Susanna, i capelli neri raccolti. Ha ancora i brividi. «Tremo per mia figlia, per quello che poteva accaderle, per quello che avrà vissuto. L’abbiamo portata da mia madre, era sotto choc».La famigliola vive in 50 metri scarsi. Ora è tutto a soqquadro: un orsacchiotto di pelouche è rimasto a terra, al centro del corridoio, un bambolotto è sulla tavola da stiro, c’è cenere dappertutto. Sul mobile, accanto al televisore, una foto di lei insieme a Lucio Dalla, alle pareti l’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci. «Non facciamo politica - lei ripete - quando successe quella tragedia io non ero ancora nata. Eppure già nell’agosto scorso, anche allora in piena notte, qualcuno saltò nel cortile e prese a picconata la porta. Fu terribile. Volevamo andarcene, ma non potevamo permettercelo; io faccio la cantante lirica ma solo saltuariamente e anche Glauco non sempre lavora. Ma ora ce ne andremo. Qui non ci voglio più stare».

Via da Primavalle.

Da un’immagine che ne rievoca troppe altre.

"Il Messaggero" 15.4.05

Messaggi

  • anticipazione orario

    IL PRESIDIO ANTIFASCISTA PREVISTO A PRIMAVALLE DOMANI 16 APRILE ALLE 16.00 ANTICIPA L’ORARIO ALLE ORE 14.00

    VIA CASANATE 2/A DAVANTI LA SEDE DEL COLLETTIVO ANTAGONISTA TRA PIAZZA MARIO SALVI E PIAZZA CAPECELATRO

    AUTOBUS 46-49

  • solidarietà alle/ai compagn* del Collettivo Antagonista Primavalle.

    alle/ai compagn* del Collettivo Antagonista Primavalle.
    solo il calore della lotta e la solidarietà attiva possono fugare le ombre di un passato, cui non pare mettersi fine, che si ripresenta via via in vesti tanto vili quanto inquietanti.

    hasta la victoria

    Centri sociali della Campania - Area Antagonista