Home > Bertinotti: "Dimagrire Mediaset"

Bertinotti: "Dimagrire Mediaset"

Publie le lunedì 24 aprile 2006 par Open-Publishing
1 commento

Dazibao Partito della Rifondazione Comunista Parigi Televisione Fausto Bertinotti

Il probabile futuro presidente della Camera infiamma la polemica dichiarandosi favorevole a ridurre reti e pubblicità del Biscione

La Cdl insorge, gelo nell’Unione

Dure accuse dal centrodestra: "Parole gravissime e liberticide"

I Ds: "Bisogna correggere la Gasparri, riequilibrare pubblicità"

ROMA - Centrosinistra senza pace. Il problema della corsa alla presidenza della Camera si è appena risolto con il passo indietro di Massimo D’Alema, ma le posizioni di Fausto Bertinotti restano comunque al centro delle polemiche. Questa volta a infiammare gli animi sono le affermazioni rese dal presidente in pectore di Montecitorio circa il futuro di Mediaset.

"Dimagrire Mediaset". "Penso che il carattere pubblico della Rai sia strumento fondamentale anche nella nuova politica economica- ha spiegato il leader di Rifondazione nel corso della trasmissione tv ’In mezz’ora’ - Vanno combattute le condizioni di monopolio e duopolio anche con la legge".
Alla domanda su un possibile ridimensionamento di Mediaset, Bertinotti si dice quindi favorevole: "Sì, sia nella pubblicità che nelle reti".

La Cdl insorge. Parole accolte dal gelo degli alleati di centrosinistra e dall’indignazione della Casa delle libertà. "Il vero Bertinotti oggi si è presentato con il suo preoccupante pensiero politico liberticida - ha commentato il presidente dei senatori di Forza Italia Renato Schifani - In un paese spaccato in due, dove non vi sono stati né vincitori né vinti, la sua linea politica disprezza la volontà popolare espressa con un referendum e delinea la soppressione di reti Mediaset e la loro libertà di palinsesto, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro".

Sulla stessa lunghezza d’onda le parole di Guido Crosetto, un altro parlamentare forzista: "Sono dichiarazioni gravissime quelle rese dal candidato dell’Unione alla presidenza della Camera. Minacciare Mediaset auspicando un dimagrimento delle reti e della pubblicità dimostra come l’Unione abbia spacciato solo in campagna elettorale il suo governo per liberale"

Bondi attacca Prodi. Estende invece la polemica a Romano Prodi il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi. "Le dichiarazioni di Bertinotti e il silenzio di Prodi - ha affermato - confermano purtroppo una linea avventurista da parte di chi, non rappresentando la maggioranza del paese, invece di dialogare e di rispettare l’altra metà dell’Italia, intende al contrario utilizzare le leve del potere del governo e perfino del potere delle istituzioni per attaccare gli avversari politici e alimentare una ancora più profonda divisione nel Paese".

"Bertinotti a gamba tesa". Amante come di consueto della metafora colorita, il senatore leghista Roberto Calderoli: "Bertinotti - ha affermato - appena designato presidente della Camera, già entra a gamba tesa sul delicatissimo settore del pluralismo dell’informazione, chiedendo una cura dimagrante per Mediaset".

L’Unione prende le distanze. Ma se le dure repliche dal centrodestra erano prevedibili, colpiscono invece le prese di distanza arrivate dall’Unione. Sul tema non hanno tardato a smarcarsi da Bertinotti Margherita, Udeur e Comunisti italiani.

"Mediaset è una risorsa per il Paese, come a suo tempo ebbe a sostenere anche D’Alema", ha puntualizzato il segretario dei Popolari-Udeur Clemente Mastella. "Un conto - h aggiunto il leader centrista - è garantire nei mezzi di informazione, pubblici e privati, il pluralismo. Un conto è applicare a Mediaset e agli altri un’idea comunista che non è la nostra".

"La posizione di Bertinotti è nota ed è diversa da quelle delle forze riformiste, dei Ds e della Margherita", ha ricordato il capogruppo della Margherita in commissione di Vigilanza sulla Rai, Enzo Carra. "Non credo - ha proseguito - che siano all’orizzonte espropri proletari ai danni di qualcuno o di qualcosa. Resta il fatto che la legge Gasparri andrà superata, in quanto squilibrata rispetto alla situazione attuale".

Il distinguo dei Ds. "Più che di dimagrimento, si tratta di introdurre misure per assicurare una più larga concorrenza -dichiara il responsabile dell’informazione ds Morri - bisogna correggere la legge Gasparri. E’ necessario anche riequilibrare le risorse in modo che la tv -sia Rai che Mediaset - non facciano la parte del leone rispetto a radio e carta stampata"

Comunisti contro. "Bertinotti sbaglia - ha commentato invece senza mezze misure il comunista italiano Marco Rizzo - non possono pagare i lavoratori Mediaset". "Uno dei primi atti del governo di centrosinistra - ha sottolineato Rizzo - deve essere una seria legge sul conflitto di interessi, per evitare che si riproponga per l’ennesima volta l’anomalia italiana, di Berlusconi o di chiunque altro, in tema di concentrazione di poteri, soprattutto in un settore delicato come quello della comunicazione e dell’informazione. Sul resto, invece, Bertinotti sbaglia".

Pecoraro tenta mediazione. Nel centrosinistra l’unico che ha cercato di tendere una mano a Bertinotti è stato il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. "Sicuramente Bertinotti è stato frainteso", ha minimizzato. "Nel programma - ha quindi aggiunto - non ci sono leggi contro chicchessia", ma è chiaro "che quel che serve è una seria normativa che regoli la pubblicità per aumentare le risorse anche per la carta stampata e le piccole emittenti televisive regionali e interregionali".

http://www.repubblica.it/2006/04/se...

Messaggi

  • 16:04 Giulietti: "Folle chi difende duopolio Rai-Mediaset"

    Le parole di Fausto Bertinotti sono "abbastanza intempestive", ma "chiunque difenda il duopolio è un folle che vuole impedire la concorrenza e un miglioramento nella qualità del servizio televisivo". Giuseppe Giulietti, capogruppo Ds nella Commissione di vigilanza sulla Rai, commenta così le parole del segretario di Rifondazione comunista circa l’opportunità di un "dimagrimento" di Mediaset.

    24.4.06