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CENTRALE A CARBONE: CIVITAVECCHIA E TARQUINIA IN LOTTA

Publie le mercoledì 4 aprile 2007 par Open-Publishing
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SUL SITO www.ciardullidomenico.it l’Appello integrale del coordinamento dei Medici del comprensorio: "i responsabili vedono senza guardare, odono senza ascoltare, si nascondono e imperano, tiranni, seguendo un unico obbiettivo: il lucro...."

Messaggi

  • "Stiamo scioperando dal 29 marzo: operai, professori, impiegati , liberi professionisti di Tarquinia… cittadini in lotta contro l’uso del carbone nelle centrali in Italia e contro lo scellerato progetto di conversione della centrale Enel di Civitavecchia, che procurerà morte e malattie ovunque.

    Il nostro è un gesto estremo, ma di natura assolutamente pacifica e non violenta per una causa comune.

    Sono la forza della ragione, la passione per la vita e il senso di responsabilità per il futuro dei nostri figli che ci sostengono ma questo non basta: abbiamo bisogno dell’abbraccio di tutti voi, del vostro sostegno, delle vostre parole…

    Vi invitiamo ad inoltrare questa e-mail a tutte le persone che conoscete

    e

    ad inviare al Ministro della Salute la tua adesione alla protesta e allo sciopero della fame

    cliccando su

    www.nocoketarquinia.splinder.com

    oppure

    inviando un SMS

    ai numeri 333-5813651 329-7924124 338-7118224"

  • La sala del consiglio di Tarquinia occupata

    Riceviamo e pubblichiamo - Un gruppo di donne di Tarquinia da stamani ha
    iniziato lo sciopero della fame, per unirsi alla protesta che dal 29
    marzo è in corso presso la sala consiliare del Comune.

    Sono insegnanti e impiegate, oltre che madri di famiglia, che nei loro
    luoghi di lavoro intendono sensibilizzare la collettività sulla
    necessità di opporsi alla scelta del carbone nella centrale di
    Civitavecchia, e in tutte le altre centrali italiane.

    Per questo continueranno a recarsi al lavoro almeno finché le condizioni
    fisiche lo permetteranno.

    Come madri e come educatrici le donne in sciopero sentono il dovere di
    fare il possibile per tutelare la salute dei giovani, trasmettendo un
    invito alla collettività a testimoniare in forme civili e nonviolente la
    ferma volontà di opporsi ad una scelta che peggiorerà notevolmente la
    salute dei cittadini e le condizioni dell’ambiente.

    “Abbiamo ritenuto necessario unirci a chi da tredici giorni sta
    digiunando, perché ad oggi i risultati concretamente ottenuti sono
    scarsi.

    Non possiamo demandare ad altri la nostra salute e quella dei nostri
    figli e non possiamo precludere loro un futuro lavorativo, a causa di
    una colonizzazione energetica che, iniziata nel 1950, sembra non aver
    mai fine" affermano le mamme.

    Cordinamento dei medici Movimento No Coke Alto Lazio

    10.4.07

    viterbo - www.tusciaweb.it