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CONIGLI, PD E ALTRE OPPOSIZIONI: SE NON SI DIMETTE LUI, ANDATEVENE VOI

Publie le mercoledì 16 febbraio 2011 par Open-Publishing
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APPELLO AL PD, E NON SOLO...

Le donne sono scese in piazza l’altro ieri. Senza convocazioni di partito e organizzazioni alle spalle.

Chi si occupa di manifestazioni sa quanto sia difficile riempire piazza del Popolo con solo cittadini romani.

Piazza del Popolo il 13 febbraio era stracolma, di donne, cosa ancora più ardua.

Era talmente piena che in tantissime sono dovute rimanere nelle vie adiacenti.

In oltre 230 piazze d’Italia, contemporaneamente, oltre un milione di donne hanno detto BASTA a Berlussonini e al suo governo maschilista.

Lo stesso è avvenuto in decine e decine di città e capitali d’Europa e del mondo.

La Comunità internazionale è solidale con il popolo delle donne italiane, e con gli italiani, che chiedono le dimissioni del presidente del Consiglio e della sua politica ad personam.

La stessa eco internazionale l’avevamo ottenuta con le manifestazioni contro l’Assassina della Pubblica Istruzione, l’Enterogelmini, la tizia che invece di occuparsi del suo dicastero, fa la portavoce del padrone che l’ha messa lì.

Pure gli studenti e i docenti italiani si erano autoconvocati.

Nel frattempo la FIOM, da sola, convoca il suo sciopero generale, senza la Camusso, che è ancora lì che guarda e aspetta risposte dal puttaniere e dai suoi gregari marci e incatramati nello schifo.

Le piazze sono di nuovo piene di lavoratori, studenti, cittadini che urlano il dissenso e dicono basta allo sfasciamo di Stato.

Che la politica del Palazzo fosse ormai cosa loro e non più del popolo lo si sapeva.

Ma lo scollamento più forte e definitivo è stato nella notte tra il venerdì e sabato davanti al cancello 2 Mirafiori, quando gli operai FIAT dovevano votare SI o NO allo schiavismo di Marchionne e Bonanni.

Lì davanti a quell’ingresso si faceva la vera politica.

Lì di discuteva di futuro, soldi, fame, miseria, precariato, licenziamenti, capitali… dall’altra parte, quella del potere, arrivava solo puzza di fango e muffa.

Nessun politico si è presentato in quella occasione, solo Vendola, Ferrero e forse un altro o due defilati.

Il sindaco di Torino se ne è guardato bene dal solidarizzare con la classe operaia, il PD d’altronde attraverso le sue mummie aveva già fatto sapere fin da Pomigliano che il padrone ha ragione.

Sempre di più la gente si allontana da questi sarcofagi tutti, governativi o meno: tanto sono contigui, sono la stessa faccia del regime.

Berlussonini esiste e governa perché lo vogliono quelle che si autochiamano "opposizione" e che da ormai 16 anni non fanno nulla, anzi: alimentano il mostro e mantengono la sua agonia.

Grande risposta il 13 febbraio, appunto, delle donne con lo slogan "se non ora quando?".

Magari 15 anni fa!

Don Abbondio Bersani ripete lo stesso sermone ormai insopportabile da mesi.

Capitan Findus d’Alema, con la sua sinistra signorilità, è intollerabile. Ha la poltrona del Copasir e se la tiene ben stretta. Ha sempre aiutato il nano pazzo a non cadere e quindi ha pure lui, come tanti, la ciotola di croccantini per gratitudine di stato.

Incommentabili Skeleton Fassino, il filo padronale, La Veltronessa, missionario del dialogo d’amore, Stefano Svenduto Rodotà, il difensore dell’innocenza del duce d’Arcore e pistolino puntato contro la Procura di Milano.

Povera gente fallita ideologicamente e politicamente, con gli ideali rappresentati dalle loro scarpe, quasi sempre in pelli pregiate, preferibilmente coccodrillo, e dagli orologi da polso che costano un anno intero, e anche oltre, del mio stipendio.

Figuri abituati al fare nulla, mai a lavorare a schiena curva, borghesi allevati con la mangiatoia bassa che fin da giovanissimi "giocavano" alla rivoluzione romantica rosa.

Personaggi, questi del PD, che non sanno cosa significhi veramente avere fame, che si concedono tutto: barche a vela, viaggi meravigliosi, abbronzature mozzafiato fuori stagione, niente rinunce, abiti da migliaia di euro, lontanissimi dalla precarietà come dalla società vera, concreta.

Parlano, si auto conversano, soli tra di loro, corrente dopo corrente, un capo opposto al capettino, assemblee e riunioni programmatiche per l’organizzazione del partito, sanno fare solo questo.

Si prendono dentro la qualsiasi vergogna: dalle suore laiche nazicristiche ai falliti scudocrociati, fino ad arrivare ad impresentabili candidati amministrativi che farebbero vergognare anche Rocco Cane di Cinico TV.

In tutto questo loro non fare, si dimenticano pure di andare votare contro la fiducia allo Scudo Fiscale: "non mi avevano detto fosse così importante" - D’Alema; "molti di noi erano in missione all’estero, verificheremo", Bersani; "non possiamo sempre essere presenti dappertutto!" - D’Alema.

Difatto, quella volta, con loro assenti, il Governo che poteva essere battuto per una ventina di voti, approvò la legge di protezione ai grandi evasori italiani.

Questa non è opposizione: è semplicemente schifo!

Non ci servono parole e proponimenti, sermoni, prediche e belle frasi ad effetto della senatrice Finocchiona.

Non sappiamo che farcene della faccia stupita ed indignata di Neocompagna Rosi bindi.

Davvero è ora di finirla con questa commedia ridicola fatta di fantasmi, moderati di gomma e conigli gradi così.

Ne abbiamo le scatole piene di una opposizione complice dei crimini politici e sociali di questo esecutivo.

"Armiamoci e partite": adesso basta.

"Se non ora quando?": appunto ora, adesso!

Senza un minuto da perdere, senza concedere tregua, uscite allo scoperto una volta per tutte.

Se lui, il pazzo, non si dimette, siate voi ad andarvene via: dimettetevi in massa da deputati e senatori, lasciate le Commissioni, mollate questo regime e tutte le vostre cariche nel Palazzo.

Dimostrate ora che Berlussonini e il suo Governo sono illegali e soli, assolutamente appoggiati da nessuno se non da loro stessi.

Datela questa sferzata.

Che almeno una volta la stampa internazionale possa titolare: "LE OPPOSIZIONI ITALIANE SI OPPONGONO DAVVERO, LASCIANO IL PREMIER SOLO, DECISIONE STORICA E FINALE!"

Su coraggio!

Lucio Galluzzi

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