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CONSORZIO BNL , OVVERO………. prendi i soldi e scappa !

par Ombre Rosse Bnl

Publie le venerdì 21 febbraio 2014 par Ombre Rosse Bnl - Open-Publishing

L’11 scorso su Echo’Net Gianfilippo Pandolfini ha comunicato la nascita della nuova Società Consortile (cessione di ramo d’azienda – art. 2112 del c.c.)
La risposta dei Sindacati è stata subito un secco NO !! all’operazione, (vedi Radiocor-Sole 24 Ore del 18 febbraio con il titolo “I sindacati bocciano il Piano Italia di BNPP” )

Non bastano, infatti, le garanzie che la BNL offre:

• Farà parte del Gruppo BNL

• Saranno esclusi soci non bancari esterni al Gruppo BNPP Italia

• Il contratto sarà quello del credito per tutti i lavoratori trasferiti nella Società Consortile

• Iscrizione del Consorzio in ABI

Riteniamo, quindi, che il punto di domanda sia: CUI PRODEST ? Ovvero, chi ci guadagna da questa operazione?

Infatti da parte Aziendale non si parla di :

1) l’effettiva e dimostrata convenienza economica e se il settore ceduto ha una vera autonomia produttiva e funzionale

2) il mantenimento del C.I.A. e di tutti gli accordi sottoscritti negli anni, compresi Fondo Pensioni, Cassa Sanitaria etc

3) una stringente clausola di rientro in BNL o nelle Aziende di provenienza, qualora l’attività fosse ceduta a terzi, per tutti i lavoratori.

Vogliamo ricordare quello che è accaduto in INTESA SANPAOLO con la creazione del Consorzio (8400 dipendenti espulsi dalla Banca).

Nel marzo del 2009 i Sindacati del primo tavolo firmano un accordo che trasferisce rami d’azienda con tutti i lavoratori ad una società consortile, la Intesa Sanpaolo Group Services .

Nell’accordo citato la banca ha dato tutte le garanzie che i sindacati avevano chiesto, finanche una clausola di rientro, riportiamo fedelmente: “ …. nel caso in cui si determinassero le condizioni per una qualsivoglia operazione societaria (conferimento, cessione, scorporo, ecc.) anche parziale di Intesa Sanpaolo Group Service, il personale interessato rientrerà anche giuridicamente in Intesa Sanpaolo.”

Quindi con la clausola di rientro i lavoratori potevano dormire sonni tranquilli? NO!!!!!!

A dicembre del medesimo anno accade che Intesa Sanpaolo con una comunicazione del 22/12/2009, fa rientrare in Azienda una parte (circa 400) dei lavoratori che aveva ceduto alla ISGS, per poi contestualmente “spedirli”, con una nuova procedura di cui all’art. 47 L. 428/90, in una nuova Società la ISST (Intesa Sanpaolo Servizi Transnazionali) , con capitale in mano alla State Street Corp. (Società Americana).

Naturalmente i sindacati hanno subito incardinato una causa per comportamento antisindacale (Art. 28 della legge 300/70) e l’hanno pure vinta (vedi sentenza del 19/01/2010 Tribunale di Torino – Sez. Lavoro causa iscritta Reg. 12392/09)

I lavoratori e le lavoratrici ?

I 400 lavoratori però dovranno intentare contro Intesa Sanpaolo e la ISGS cause individuali per far valere i propri diritti con conseguenti esborsi di denaro e lungaggini burocratiche.

Un bello scherzetto ……non credete!!!!!!!!

Lavoratori e Sindacati presi per i fondelli alla faccia degli accordi sottoscritti. Questa è oggi la dittatura finanziaria con la quale dobbiamo fare i conti

Quindi, non vorremmo che le lavoratrici ed i lavoratori di BNL, Findomestic, Arval, Real Estate ecc. si trovassero in breve tempo, senza diritti fuori dall’azienda di provenienza, con la cessione delle attività a qualche società straniera e nella peggiore delle ipotesi anche senza lavoro.