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Cosa aspetta il Pd a sfiduciare il governo Monti?
par Paolo Ferrero
Publie le mercoledì 4 gennaio 2012 par Paolo Ferrero - Open-Publishing4 commenti
E’ ormai evidente a tutti quanto noi andiamo dicendo da settimane: il governo Monti è il governo dei poteri forti, con l’obiettivo di demolire le conquiste del movimento dei lavoratori.
Lo spread è la scusa – tant’è vero che non cala – per fare le stangate.
Il governo Monti è quindi un governo di destra nel senso pieno del termine, identico a quello della signora Thatcher che distrusse il welfare in Inghilterra.
Cosa aspetta il PD a sfiduciare il governo Monti? Questo governo va mandato a casa il più in fretta possibile, per evitare che continui a fare danni che aggravano unicamente la crisi.
Messaggi
1. Cosa aspetta il Pd a sfiduciare il governo Monti?, 5 gennaio 2012, 09:01, di Enrico Biso
Rincorrere politicamente il Pd della TAV, dei cpt-cie, delle missioni di guerra, delle privatizzazioni, della precarizzazione del lavoro, dell’inciucio con il pdl per sostenere Monti, chiarisce a che livello di INCONSISTENZA politica siano arrivati i responsabili della sinistra governista.
Altro che NO DEBITO, se fosse per questi, di debiti non finiremo mai di finirli di pagare.
Debiti creati da altri, sia ben chiaro, ma con linee politiche come quelle della rincorsa al Pd, si va dritti contro al muro, per l’ennesima volta.
La lettera aperta dei compagni delle minoranze di sinistra del PRC, è ancor di più oggi piena di valore politico.
Enrico Biso
PS: Ri-copio di nuovo la lettera, per chi non la avesse letta, o per chi ancora oggi, continua a dire che la linea di Ferrero non è filo-pd.
NON per gusto di polemica sterile, ma perchè si faccia chiarezza sulle reali intenzioni politiche che perseguono i vari Ferrero, Diliberto ecc ecc.
Caro Segretario,
abbiamo appena concluso un congresso del nostro partito che ci ha visto su mozioni distinte, tuttavia i fatti hanno la testa dura: la crisi del capitalismo e la gestione che ne fanno le classi dominanti spinge il partito ad assumere una posizione di contrasto netto al governo Monti.
Siamo tutti d’accordo con la necessità di costruire la più ampia opposizione al governo, che peraltro ha appena varato una delle manovre economiche più classiste dei tempi recenti.
L’ipotesi da alcuni paventata che il governo potesse godere di una luna di miele, in virtù della soddisfazione della caduta di Berlusconi, si è rivelata in pochi giorni totalmente errata. La controriforma delle pensioni, il blocco degli assegni pensionistici, l’ennesimo aumento dell’Iva, la reintroduzione dell’Ici con tanto di rivalutazioni degli estimi catastali e la demagogia sui costi della politica e sulla tassa ai patrimoni scudati hanno reso chiaro la natura di classe di questo governo, che dà un messaggio politico netto: la crisi deve essere pa gata dal lavoro dipendente.
L’opposizione sociale stenta ad organizzarsi a causa del sostegno scandaloso da parte delle forze politiche del centro sinistra al governo.
La Cgil, costretta a promuovere lo sciopero, balbetta la sua insoddisfazione per gli esiti della “trattativa” con il governo sulla modifica della manovra. Tutta la strategia del sindacato è improntata a non alimentare l’opposizione al fine di garantirsi equilibri politici più avanzati (un governo di centrosinistra) alle prossime elezioni politiche.
In questo contesto come il Partito della Rifondazione comunista intende costruire l’opposizione?
La cosiddetta “sinistra liberale” è totalmente allineata alla politica economica del rigore della Bce e del Fmi, insieme alla destra del PdL e al Terzo Polo.
Esiste uno spazio enorme alla sinistra del partito unico del governo.
In questo solco il nostro partito ha dato la sua adesione al comitato No debito che ha promosso la sua seconda assemblea nazionale a Roma il 17 dicembre 2011, dopo la prima riuscita iniziativa del 1 ottobre, nella quale tu stesso sei intervenuto.
Perché abbiamo dato questa adesione? Ipotizziamo che il nostro sostegno sia determinato dai cinque punti rivendicativi alla base del comitato che possono rappresentare la leva per una riscossa del mondo del lavoro e di tutte le vertenze aperte contro la politica di rapina del capitale. Promuovere mobilitazione, mettersi a sostegno della autorganizzazione del conflitto. Le vertenze non mancano, e sono destinate ad aumentare, lo scontro promosso da Marchionne, gli effetti della crisi economica e degli attacchi del governo, per quanto possano provocare paure e disorientamento, creano le condizioni per l’esasperazione del conflitto sociale. È decisivo pertanto rivolgersi a quei settori di movimento che in contrapposizione al quadro politico istituzionale sono il terreno privilegiato della nostra proposta di costruzione dell’opposizione.
Sorprendentemente sabato 10 dicembre scorso il coordinamento della Federazione della Sinistra ha proposto unitariamente un’assemblea nazionale il 18 dicembre 2011 a Roma aperta a tutte le forze politiche “che hanno annunciato l’opposizione alla manovra” e in particolare per proporre un patto di consultazione “alle forze che si oppongono da sinistra alla manovra” dentro e fuori dal Parlamento. Come è noto l’iniziativa viene decisa con il voto contrario di Previato, e l’astensione di Forenza, dopo un dibattito nel quale è stato reso esplicito che l’obiettivo dell’iniziativa è mantenere aperta la prospettiva di una forma di coordinamento con le forze di centrosinistra, Pd incluso.
Ci sembra pertanto che questa iniziativa entri in diretto contrasto con quella del 17 e non solo per motivi organizzativi.
Nelle tue conclusioni al nostro congresso nazionale hai ribadito l’importanza della partecipazione al percorso del comitato No debito. Eppure, a pochi giorni di distanza, nulla si fa per promuovere questa partecipazione e al contrario se ne organizza un’altra di segno completamente opposto.
Noi chiediamo elezioni subito, quindi siamo per le dimissioni del Governo. Come è possibile proporre un patto di consultazione a forze politiche che hanno votato la fiducia a Monti e di ‘coordinarsi’ con uno dei due pilastri della maggioranza che sostiene il Governo stesso? Ci proponiamo di costruire l’opposizione o di prefigurare il nuovo quadro di alleanze per l’anno 2013? Inoltre, per quale ragione queste forze dovrebbero consultarsi con il nostro partito, dopo che hanno affossato il referendum per la legge proporzionale, che hanno affossato la volontà di 27 milioni di no alla privatizzazione dell’acqua. Cos’altro devono fare e dire queste forze per dimostrare la loro adesione al neoliberismo?
Cos’altro aspettiamo noi a chiudere ogni confronto con questi “sinceri democratici”?
D’altra parte Pd, Idv e Sel sono talmente saldamente attaccati ad una prospettiva di governo del paese da non temere un’erosione del loro consenso elettorale proprio perché noi non siamo una minaccia. Il patto di consultazione, ammesso che mai si realizzi, avrà l’unico effetto di non rendere credibile la nostra opposizione.
Caro Ferrero, l’opposizione a Monti è la discriminante di ogni alleanza, tu da che parte stai?
Noi non abbiamo dubbi: siamo nelle vertenze operaie e contro le burocrazie che le mandano alla deriva, siamo con chi tutela i beni pubblici e contro chi li vuole privatizzare, e per questo facciamo appello a te a sciogliere le riserve, abbandona ogni velleità di fronti democratici e schierati con nettezza con chi la crisi vuole farla pagare ai padroni a partire dal comitato No debito e dal percorso di opposizione e di mobilitazione avanzato nelle sue assemblee nazionali.
Claudio Bellotti
Alessandro Giardiello
Marco Veruggio
Mara Armellin
Franco Bavila
Donatella Bilardi
Maria Lucia Bisetti
Margherita Colella
Antonio Erpice
Lucia Erpice
Francesco Giliani
Patrizia Granchelli
Luisa Grasso
Domenico Loffredo
Lidia Luzzaro
Sonia Previato
Jacopo Renda
Dario Salvetti
Paolo Scarabelli
Ilic Vezzosi
Serena Capodicasa
Luigi Minghetti
2. Cosa aspetta il Pd a sfiduciare il governo Monti?, 5 gennaio 2012, 10:34, di Roberto Ferrario
Commento sul sito di Paolo Ferrero a proposito di quello pubblicato ieri e ancora in attesa che il moderatore lo passi:
Caro Paolo ieri ho pubblicato un commento, spero che é solo un problema tecnico perché non lo vedo più… dunque lo ripubblico qui e sul nostro sito,
Siamo d’accordo con te che il PD deve sfiduciare il governo Monti e per questo che abbiamo pubblicato la tua dichiarazione sul nostro sito: http://bellaciao.org/it/spip.php?article30486 ma pensiamo che sia doveroso porsi anche un’altra questione:
Quando Rifondazione sfiducerà il PD?
Grazie per la pubblicazione
Il commento di ieri:
Siamo d’accordo con te Paolo che il PD deve sfiduciare il governo Monti, e non è un caso che abbiamo pubblicato il tuo articolo sul nostro sito qui: http://bellaciao.org/it/spip.php?article30486 ma ci poniamo anche la domanda seguente, “non credi che anche è arrivata l’ora che Rifondazione deve sfiduciare definitivamente il PD?”
Roberto Ferrario
Collettivo Bellaciao
1. Cosa aspetta il Pd a sfiduciare il governo Monti?, 5 gennaio 2012, 17:55, di Mirko
Guardate la linea uscita dal congresso è: il Governo Monti è uno spartiacque, o con lui o contro di lui.
Del resto anche alle recenti amministrative Rifondazione è andata da sola o in alleanze alternative quasi ovunque (per restare ai comuni capoluogo: Napoli, Torino, Varese, Treviso, Cosenza, Salerno e ne dimentico altri e poi le provinciali di Campobasso, Mantova, Vercelli), con alcune eccezioni (Milano, Cagliari, Barletta, Savona). Poi ci sono alcune federazioni provinciali dove la linea di rottura con il Pd è molto profonda. Faccio l’esempio di Napoli dove si è andati da soli alle provinciali e alle regionali e dove alle recenti amministrative si è andati da soli anche nei comuni inferiori (cioè dove non è previsto il secondo turno) tranne rarissimi casi.
La proposta del partito a livello nazionale è stata: 1) costituente della sinistra aperta ai partiti e ai movimenti. 2) Creazione di un fronte di opposizione al governo Monti, aperto a chiunque vi si opponga da sinistra, il quale serva anche a dare una sponda a quanti nel Pd e in Sel non vedono di buon occhio questo sostegno al governo tecnico. Se grazie a questo scempio si riuscirà a far capire al popolo che il Pd non è di sinistra (come oggi la maggioranza dei suoi elettori crede) sarà una vittoria di non poco conto.
Dire: il Pd cosa aspetta a far cadere Monti che fa politiche di destra, significa secondo me dire anche: Monti fa politiche di destra, il Pd sostiene Monti, il Pd sostiene politiche di destra, il Pd è di destra.
3. Cosa aspetta il Pd a sfiduciare il governo Monti?, 5 gennaio 2012, 21:53, di oscar
Ognuno di noi si lamentava di Silvio Berlusconi….ma non si è fatta una opposizione determinante, solo chiacchiere e qualche manifestazione insignificante, ha fatto i suoi sporchi comodi e se ne andato quando ha deciso lui, si è fatto beffa di tutti noi……siamo un popolo senza palle.
Ora è arrivato questo tizio che sembrava il salvatore….. di cosa ?!
Con delle belle parole ci ha detto: datemi i soldi poichè Silvio Berlusconi si è mangiato tutto e purtroppo non abbiamo più denaro per pagare gli stipendi, la crisi…… ecc.ecc., mi dispiace; i ricchi non hanno intenzioni di dare quello che dovrebbero, voi siete i soliti polli da spennare, per cui tirate ancora di più la cinta, visto che siete stati tanto generosi con Silvio Berlusconi, non vedo il motivo di preoccuparmi !!!
Noi cosa facciamo ?!
Ci tiriamo giù le brache oppure tutti ci uniamo, a prescindere dal colore del partito, organizzandoci con una manifestazione imponente con destinazione parlamento e montecitorio con presidi 24 su 24 per dire: “ basta sfruttare i lavoratori “ i soldi li dovete prendere da chi li ha……..oppure si fermerà tutto !!!!!!
Se volete potete contattarmi tramite la mia mail, saluti e buon anno.