Home > Festa della mamma.

Festa della mamma.

Publie le sabato 8 maggio 2004 par Open-Publishing

Donne Viviana Vivarelli

Di Viviana Vivarelli

Che la "Giornata della Madre" non sia una festa
commerciale ma una una giornata di solidarieta’,
protesta, riflessione, dedicata alle madri che
hanno perduto i loro figli nel massacro della guerra.
Questo chiedeva Giuia Ward Howe, attivista per
i diritti delle donne, che nel 1870 (lo stile e’ ottecentesco,
i contenuti no) propose l’istituzione del Giorno della Madre:

"Alzatevi, dunque, donne di questo giorno! Si alzino
tutte le donne che hanno cuore, sia che abbiano avuto
un battesimo d’acqua, sia che abbiano avuto un
battesimo di paura. Dite con fermezza: Non
permetteremo che le grandi questioni siano decise da
forze estranee alla nostra volonta’.

I nostri mariti non torneranno a casa con addosso la
puzza del massacro, per ricevere carezze e applausi.
I nostri figli non ci verranno sottratti affinche’
disimparino quello che noi siamo state in grado
di insegnare loro sulla carita’, la
pieta’ e la pazienza. Noi donne di qui proviamo
troppa tenerezza per le donne di un qualsiasi altro
paese per permettere che i nostri figli siano addestrati
a ferire i loro. Dal seno di una terra devastata una
voce si unisce alla nostra. Dice: Disarmo! Disarmo!

La spada dell’assassino non e’ la bilancia della
giustizia. Il sangue non lava il disonore ne’ la
violenza indica possesso. Poiche’ gli uomini hanno
spesso abbandonato l’aratro e l’incudine alle prime
avvisaglie di guerra, che le donne ora lascino a casa
tutto cio’ che puo’ essere lasciato e si uniscano per
una giornata nella quale si discuta insieme. Si
incontrino dapprima, le donne tra loro, per riflettere
sul dolore e la devastazione della guerra e
commemorare i morti. Si uniscano poi agli uomini in
un comune consiglio per trovare i mezzi con cui la
grande famiglia umana possa vivere in pace, e ognuna
porti nel tempo che mette a disposizione la sacra
impronta, non di Cesare, ma del suo dio.

In nome delle donne e dell’umanita’, io chiedo
seriamente che un congresso generale delle donne,
senza limiti di nazionalita’, venga indetto nel luogo
piu’ conveniente e nel piu’ breve tempo possibile, per
promuovere l’alleanza di differenti nazionalita’, la
risoluzione amichevole delle questioni internazionali,
il grande e generale interesse della pace."

Il discorso di Julia Ward Howe e’ stato pubblicato sul
settimanale Carta n° 16.