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Quello che sta succedendo a Napoli in queste settimane non parla soltanto al capoluogo campano ma parla a tutto il Paese. Ed è una partita che la sinistra di alternativa e il nostro partito non stanno giocando con un ruolo secondario: siamo protagonisti e ciò non fa che accrescere l’attenzione e le aspettative di moltissime persone.
Che cosa sta accadendo a Napoli? De Magistris e la sua giunta stanno affrontando l’emergenza dei rifiuti combinando interventi già sperimentati nel passato (e che possono dare nell’immediato effetti concreti) con una programmazione strategica in grado di risolvere sul lungo periodo il problema.
Ma è nell’immediato che i problemi sono maggiori, perché diventa determinante il decreto (ad oggi fermo) del governo che potrebbe sbloccare la possibilità di trasportare i rifiuti verso altre regioni. Oppure il decreto della regione che sblocchi la possibilità di trasportare rifiuti verso le altre province della Campania.
Se non ci sono flussi, la possibilità che l’emergenza non solo permanga ma si ingigantisca è molto concreta. E qui interviene la politica, e qui intervengono i grandi interessi economici e politici che hanno condannato Napoli in tutti questi anni ad una situazione drammatica. Che interesse ha, oggi, il governo (e al suo interno la Lega Nord) a venire incontro alle richieste della nuova giunta De Magistris? E che interesse ha il presidente della Regione a inimicarsi le province periferiche? E, di contro, quali grandi interessi potrebbero avere i poteri criminosi a mantenere lo status quo ancora per qualche settimana?
C’è poi la partita degli interventi strutturali. Da questo punto di vista la prima delibera varata prevede l’avvio effettivo di un lavoro in realtà già deciso da quattro anni ma che per quattro anni è stato sabotato, e cioè la costruzione di impianti di compostaggio e la riduzione dei costi di produzione dell’umido. Questi interventi vanno fatti sul serio, solo così la situazione potrà cambiare davvero.
Anche se sulle spalle grava sempre la legge regionale che impone l’autosufficienza di ogni singolo territorio (dunque anche di Napoli, con i suoi 3 milioni e mezzo di abitanti) rispetto allo smaltimento dei rifiuti. Napoli rischia di non farcela. E in questo rischio ci sta la grandezza della partita che noi per primi con grande impegno stiamo portando avanti.
Con il voto amministrativo i cittadini di Napoli hanno voluto esprimere un disagio e una rabbia a tal punto forti da porre con urgenza una esigenza di grande cambiamento. La destra e anche il centro sinistra hanno rappresentato le due facce di una politica che non ha risolto i gravi problemi della città e che i cittadini di Napoli hanno voluto archiviare, trovando nella figura di Luigi De Magistris il punto di riferimento e la chiave di volta di questa necessità di cambiamento. Un voto, appunto, di grande cambiamento.
Ma cambiare davvero e’ difficile. E per farlo, soprattutto a Napoli, serve tanto impegno, tanta dedizione e combattere contro poteri e interessi che sono incompatibili con il nostro progetto.
Rifondazione Comunista e la Federazione della Sinistra a Napoli sono ben rappresentate: Sandro Fucito è stato eletto capogruppo in consiglio comunale dopo aver ricevuto tantissimi voti di preferenza, Tommaso Sodano è stato nominato vicesindaco e assessore all’ambiente, Raphael Rossi – allontanato dall’Amiat a Torino per aver denunciato un tentativo di corruzione – è oggi presidente dell’Asìa, l’azienda partecipata del Comune di Napoli che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti nella città.
Postazioni strategiche, di fondamentale importanza. Anche per questo siamo tutti con loro. Dalla parte di un progetto e di un laboratorio politico che ha fatto della legalità il cardine della sua proposta e della opposizione agli interessi di sempre, affaristici e clientelari, la propria ragione di esistere. Anche per questo: Forza Napoli, compagne e compagni!
Messaggi
1. Forza Napoli!, 1 luglio 2011, 16:29, di Mirko P.
Aggiungerei Elena Coccia, consigliere indipendente della Fds e vicepresidente del consiglio comunale, che a più riprese ha detto di volersi iscrivere e spero anche Simona Molisso.
Cmq a Napoli la situazione è abbastanza tranquilla da diversi giorni. L’aver acceso un mutuo per rifinanziare l’Asia e liberarla dai subappalti (dove non sai mai fino in fondo cosa ci sia dietro) è già un passo avanti notevole. Tutto questo mentre il Pd tappezza la città con manifesti che chiedono lo stato d’emergenza (per poter esautorare la giunta) e le principali testate di centro sinistra continuano imperterrite ad attaccare De Magistris (La Repubblica è la peggiore ma sono rimasto deluso da alcuni "fuori Pagina" del Manifesto.
L’impegno di tutti i napoletani che hanno sostenuto De Magistris è quello di continuare a sostenerlo e a difenderlo (come lui stesso ci chiese alla chiusura alla rotonda Diaz). Dal punto di vista del partito è il momento di ri-radicarci sul territorio, tornando ad aprire circoli (in provincia sicuramente riaprirà quello di Pozzuoli) e aggregando quei settori della popolazione che portano avanti istanze vicine alle nostre come i comitati antidiscarica, i centri sociali (in particolare Insurgencia), ambientalisti ecc. e spero vivamente Sinistra Critica.
1. Forza Napoli!, 1 luglio 2011, 17:05, di Mirko P.
Dimenticavo l’ultima cosa.
Raphael Rossi viene presentato nei comizi dei grillini come un loro amico (un politico di professione loro amico?). La sua storia inoltre viene raccontata come esempio del fatto che destra e sinistra non significano niente sono uguali, l’unica differenza è tra onesti e non. Giusto per rammentare il chiacchiericcio grillino.