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Il lodo D’Alema ...

Publie le venerdì 18 dicembre 2009 par Open-Publishing
6 commenti

L’ultimo pasticcio ad personam, ieri in Parlamento, era annunciato dalle parole di Massimo D’Alema al Corriere della Sera: “Se per evitare il processo di Berlusconi devono liberare centinaia di imputati di gravi reati è quasi meglio che facciano una leggina ad personam per limitare il danno all’ordinamento e alla sicurezza del cittadini”.

Montecitorio express. Detto fatto. Nel giorno in cui il “legittimo impedimento”, viene calendarizzato alla Camera (si voterà il 25 gennaio) e passa con il voto favorevole di Udc e Pdl, il Pd torna di nuovo in fibrillazione. Uno dei suoi leader più importanti apre clamorosamente la porta alla possibilità di un accordo; il capogruppo alla Camera Dario Franceschini invece dà disposizione di votare contro. Walter Veltroni si trincera dietro un sorridente no comment, diversi dirigenti allargano le braccia e sospirano: “E’ il male minore”. Ponte tibetano. Ma per capire cosa stia accadendo bisogna partire dall’uomo del giorno.

Nel Transatlantico di Montecitorio, ieri, era senza dubbio Michele Vietti. Barba curata sale e pepe, montatura trasparente, eleganza sabauda, preparazione da fine giurista. Perché ieri era così importante Vietti? E’ l’uomo che ha tirato fuori dal cilindro la “propostina” di legge in due articoli su cui – con qualche intervento del pidiellino Enrico Costa di cui parleremo poi – che l’aula discuterà. E’ lo stesso Vietti a spiegare di cosa si tratti: “Ha presente i ponti tibetani? Sono stretti e ballerini, ma sono l’unico modo per attraversare i burroni fra le vette”. Il che tradotto in termini più prosaici suona così: “La Corte costituzionale ha bocciato il lodo Alfano.

Così – ammette Vietti – una legge ordinaria che fermi i processi non è più possibile...”. E allora? “Serve una legge costituzionale . Ma nel frattempo cosa si fa?”. La soluzione l’ha trovata il deputato piemontese: “In fondo è un uovo di colombo. Un testo-ponte, per l’appunto, che dichiarandolo apertamente, costruisce una moratoria di 18 mesi che permetta al premier di svolgere serenamente le sue funzioni, e al Parlamento di fare, nel frattempo, una legge costituzionale”. E come si fa? “Con il legittimo impedimento a comparire davanti a un tribunale”. Ricordi a Vietti che qualcuno, come Onida, ha detto che sarebbe incostizionale. Vietti sospira: “Penso di no. Ma in ogni caso, la soluzione politica ci sarebbe comunque. Perché prima che il testo possa essere bocciato dalla Corte, si avrebbe in ogni caso il tempo di fare una legge costituzionale”. Un regalo a Berlusconi? Vietti precisa che c’è una condizione: “Noi siamo pronti a votarla, ma solo in cambio del ritiro della norma sul processo breve”.

La posizione del Pd. E il Pd? il deputato dell’Udc spiega: “Noi questa bozza l’avevamo fatta vedere a Violante che non ha fatto obiezioni. D’Alema la sua parte l’ha fatta. Io spero che possa convergere”. Ma il capogruppo, Dario Franceschini è di avviso opposto: “Come andrà a finire? Che se la legge è questa se la votano da soli. Noi non intendiamo sostenerla”. Questa posizione di Franceschini è stata decisiva nel voto contrario del Pd (anche se era sulla calendarizzazione) in commissione Giustizia.

“Cistizzare”. Ma qualche dubbio c’è. A spiegarlo è un deputato non sospetto di filoberlusconismo come Pierluigi Castagnetti: “Forse è meglio cistizzare il problema e lasciare che questa cosa passi...”. In che senso? Ritorna l’argomentazione di D’Alema: “Quando hai una cisti che ti fa male, meglio circoscrivere il problema e tagliarla via”. E quindi? “Non è preferibile alla fine – ipotizza con tono amaro Castagnetti – che facciano una leggina ad personam, piuttosto che sfascino tutto l’ordinamento giuridico con il processo breve?”. E’ interessante chiederlo a Walter Veltroni. Lo incrocio davanti all’aula e glielo chiedo. Sorride e alza le mani: “Non faccio dichiarazioni”. E’ il tema del giorno, azzardo: “Non le faccio in ogni caso”, spiega.

La posizione di Bersani. Meno chiara la posizione di Anna Finocchiaro, capogruppo al Senato: “D’Alema – spiega a Repubblica Tv – dice una cosa di buon senso: le leggi ad personam hanno normalmente scassato l’ordinamento. Vogliamo pensare alla Cirielli? O alla Cirami? Nel foro interno di chiunque si aggira – aggiunge la Finocchiaro – l’idea di una legge che non scassi l’ordinamento” . Intende dire che una leggina ad personam sarebbe meglio di una legge Ad personam? Mistero. Pier Luigi Bersani dichiara: “La considerazione di D’Alema è ovvia perché il processo breve è un’amnistia per i colletti bianchi e quindi aggiunge gravità a una legge ad personam. Detto ciò noi siamo contrari a votare adesso il legittimo impedimento”. Legge o leggina, quando arriverà porterà qualche problema. Viene in mente Churchill sulla pace di Monaco: “Potevamo scegliere fra il disonore e la guerra. Abbiamo scelto il disonore. E abbiamo avuto la guerra”.

da Il Fatto Quotidiano del 18 dicembre 2009

Messaggi

  • “Ciufff, Ciufff, Ciufff”, “E’PARTITO IL TRENINO DELL’AMORE”.

    Era un po’ di tempo che i “BERLUSCONES DIVERSAMENTE CONCORDI DEL PD” (D’Alema, Violante, Finocchiaro ecc…) “SCALPITAVANO AI CANAPI DI PARTENZA”, ma i voltagabbana non riuscivano a trovare l’occasione per saltare in corsa sul trenino dell’amore dei “SILVIO-TALEBANI”.

    Ora grazie allo scellerato gesto di un folle, finalmente hanno trovato l’opportunità “PER SEDERSI A TAVOLA CON I SILVIO-TALEBANI”, con “IL PRETESTO DI SEDARE IL CLIMA D’ODIO CHE SERPEGGIA IN ITALIA”, con lo scopo neppure troppo velato di partecipare alla spartizione del bottino di guerra e infilare il solito cetriolo in quel posto agli Italiani.

    I voltagabbana del PD, “SENTENDOSI COME DELLE VOLPI IN UN POLLAIO”, credono in questo modo, che anche a loro sia dato il diritto spolpare un’po’ il magro bottino racimolato taglieggiando con il fisco i soliti contribuenti Italiani.

    Dimenticando che per gabbare lo “SQUALO NANO”, occorrono “DENTI FORTI E TAGLIENTI” e loro hanno solo dei “DENTINI DA LATTE”. Poveretti, “SE ANCHE RESTASSE ANCORA QUALCOSA DA SPARTIRE, si troverebbero a competere con gli squaletti “SILVIO PAPISTI DI LUNGO CORSO”, che già ora, avendo sentito l’odore del sangue, si stanno scannando per l’ultimo Euro.

    In passato già ci hanno provato e puntualmente sono “TORNATI ALLA CUCCIA CON LA CODA TRA LE GAMBE”, giacché se concedi un dito allo “SQUALO NANO”, “LUI SI PRENDE ANCHE IL CUCULO”. Giocare con uno che bara alle carte, si va sempre a finire sul lastrico, ma loro imperterriti, “PIACE ESSERE SODOMIZZATI”.

    Se riforme costituzionali “PROPRIO CI DEBBONO ESSERE”, per “SALVARE DALLE PATRIE GALERE QUELL’IMMONDO ESSERE BRIANZOLO”, che almeno sia il popolo Italiano, con un Referendum a scegliere ?

    “CHE PESTE VI COLGA, SE LE RIFORME COSTITUZIONALI SARANNO FATTE, CON LA MAGGIORANZA DEI DUE TERZI DEI PARLAMENTARI, SENZA PASSARE ATTRAVERSO IL REFERENDUM POPOLARE, PER SALVARE IDDU E I SUI DEGNI COMPA RI".

  • A me pare che in questo caso si possa , per rimanere a Churchill, soltanto scegliere tra due disonori !!

    D’Alema non si rende conto che seguendo questa logica, Berluskoni sarà in futuro in grado di far passare qualsiasi legge,anche quelle più liberticide ed inique, semplicemente mettendo l’opposizione ( o presunta tale !!) nella condizione di solo dover scegliere tra due opzioni, una tremendamente inaccettabile ed una un pò più soft tale da poter essere definita "male minore" !!

    Accettando questo gioco al ribasso il PD abdica in maniera definitiva e palese ad un qualsivoglia ruolo di opposizione, nemmeno più formale o finta, ma proprio inesistente !!

    MaxVinella

    • La possibilità di un accordo con Silvio Berlusconi su giustizia e riforme divide il Pd

      Oscar Luigi Scalfaro: "Non sono contro una tutela al premier, a patto che non ci sia danno a terzi"

      D’Alema elogia l’"inciucio"
      "Lo fece Togliatti con la Chiesa"
      "Serve alla convivenza". Attacco alla cultura azionista

      di GIOVANNA CASADIO

      ROMA - «Certi "inciuci" farebbero bene al paese». In nome della realpolitik, Massimo D’Alema rilancia il confronto tra Pd e Pdl. Non sono le polemiche a fermare l’ex ministro degli Esteri, che l’altra sera, nel "caminetto" dei leader democratici riunito dal segretario Bersani, aveva già messo sul tavolo il suo punto di vista. Con un paio di battute, ieri - durante la presentazione del libro "Comunisti immaginari" di Francesco Cundari - torna sulla questione dell’apertura a Berlusconi e al centrodestra, sulle riforme a cominciare da quella della giustizia. E tanto per fare un esempio di "inciucio", ricorda l’articolo 7 della Costituzione sui rapporti tra Stato e Chiesa votato dal Pci di Togliatti nell’Assemblea costituente.

      «I comunisti italiani hanno sempre dovuto difendersi da questo tipo di accuse - ricorda D’Alema - C’è sempre stato qualcuno più a sinistra, una cultura azionista che ha sempre contestato questo, da quando Sofri accusa Togliatti di non volere fare la rivoluzione, dall’articolo 7 in giù che è stato il primo grande "inciucio"... ma questi "inciuci" sono stati molto importanti per costruire la convivenza in Italia, oggi è più complicato, ma sarebbero utili anche adesso. Invece questa cultura azionista non ha mai fatto bene al paese...». I dirigenti comunisti, precisa, «hanno avuto un ruolo di educare i cittadini», e di nuovo cita Togliatti e la diversità dei comunisti italiani. Dal fronte dalemiano arriva la contrarietà di Nicola Latorre alla «delegittimazione giudiziaria del premier: avendo vinto Berlusconi le elezioni, deve governare questo paese fino a fine legislatura».

      Bersani, però, ribadisce che la barra è dritta: il Pd non voterà mai leggi "ad personam" per aiutare il premier a uscire dai suoi guai giudiziari. Strada che nel partito non troverebbe consensi: contraria la presidente Rosy Bindi («La maggioranza ha i numeri per approvare le leggi che ritiene, non chieda avalli a noi»), come Piero Fassino («Attenti a non cambiare rotta») e il capogruppo alla Camera, Dario Franceschini. Tanto che il responsabile giustizia, Andrea Orlando accusa Di Pietro di mistificare. Il leader di Idv infatti aveva definito «senza senso la proposta di D’Alema» di una leggina pro Berlusconi che «i suoi stessi elettori boccerebbero; è scandaloso solo pensarlo; è come dire che piuttosto che essere colpiti da uno sparo è meglio essere accoltellati». Replica Orlando: «È incredibile che Di Pietro impieghi gran parte del suo tempo per attaccare il Pd. La nostra posizione sul cosiddetto legittimo impedimento è chiara: siamo contrari. Quindi una polemica pretestuosa contro D’Alema, il quale ha utilizzato semplicemente un paradosso».

      http://www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/giustizia-22/dalema-elogio/dalema-elogio.html

    • A forza di usare paradossi, si è diventati un paradosso, e a proposito sempre di paradossi, saluto chi ha votato pd credendo di votare per creare più opposizione, vi ricordate del voto utile?
      Più paradossale di quel voto...............................................

      Enrico Biso

    • Risposta azionista a D’Alema

      Dichiarazione del Segretario Nazionale del ’Nuovo Partito d’Azione’,
      Pino A. Quartana

      NO AI RICATTI, NO AI CEDIMENTI

      Si rifanno vive anche nel centrosinistra delle voci (D’Alema, alcuni esponenti del PSI) che si dichiarano disposte per il bene del Paese e per la pace sociale a fornire un salvacondotto a Berlusconi dandogli, in un modo o nell’altro, ciò che la Corte Costituzionale gli ha negato. Questa arrendevolezza, sebbene motivata con argomenti apparentemente ragionevoli, non sarebbe però ragionevolezza ma cedere ad uno sporco ricatto. Già troppe volte in questi ultimi quindici anni atteggiamenti del genere hanno rimesso in gioco o favorito Berlusconi ed ancora c’è chi, dopo tante critiche, li ripropone come se niente fosse accaduto, come se il masochismo e l’autolesionismo, per non dire peggio, del centrosinistra non fossero cose arcinote.Il "Nuovo Partito dì’Azione" dice non una volta, ma tre volte, dieci volte, mille volte NO, un NO ’senza se e senza ma’ a tali sciagurate e nuove aperture verso Berlusconi. Berlusconi non deve ricattare, non deve più tenere il Paese in ostaggio. Solo due cose tutti noi dl centrosinistra gli dovremmo consentire di fare; farsi processare e sparire dalla vita politica. Punto e basta".

      Roma 18 dicembre 2009

      http://www.nuovopartitodazione.it

  • CONTINUIAMO A ESSERE PRESI NEL C...LO, COL SOLITO RITORNELLO CHE IL PD FA’ OPPOSIZIONE AL CENTRO DESTRA...FINALMENTE D’ALEMA E COMPANY INCOMINCIANO A BUTTARE LA ’’MASCHERA’’E DICHIARARSI CHE SONO FILOBERLUSKONES E INCIUCIARI, SEMMAI QUALCUNO NON LO SAPESSE ANCORA!! SECONDO ME QUESTI INDIVIDUI LOSCHI SONO PEGGIO DI BELUSK...