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Internet Explorer ha aiutato la cyberpolizia di Ben Ali
Publie le sabato 19 marzo 2011 par Open-PublishingE’ un problema da tempo noto presso la comunità open source: il sistema a verifica incrociata che sovrintende alla sicurezza della navigazione in Rete può, in determinate circostanze, entrare in corto circuito. E il corto circuito pare si sia verificato nella Tunisia di Ben Ali.
Innanzitutto: cosa succede quando nella barra del nostro browser digitiamo il nome del sito che intendiamo visitare? Gli estremi identificativi di un sito sono due: la sua URL (l’indirizzo alfabetico, del tipo www.google.com) e il suo IP (l’indirizzo numerico, del tipo 72.14.207.99, che del sito indica la posizione “fisica” , ovvero le “coordinate geografiche” del server su cui esso materialmente risiede). La corretta corrispondenza tra URL e IP viene tenuta da particolari registri, i server DNS: noi scriviamo www.google.com e il DNS, interrogato dal browser quando premiamo INVIO, traduce in 72.14.207.99, garantendoci l’accesso al sito autentico.
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