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L’ITALIA AUTORIZZA LA TORTURA

Publie le lunedì 26 aprile 2004 par Open-Publishing

Appello:

Noi sappiamo.

Noi abbiamo assistito, raccolto testimonianze, denunciato nei nostri libri: in Italia, a Luglio
del 2001, a Genova nella Caserma di Bolzaneto centinaia di persone italiane e straniere sono state
torturate.

Noi siamo indignati, gli italiani dovrebbero vergognarsi e ribellarsi all’approvazione della legge
sulla tortura che si sta discutendo in questi giorni alla Camera dei deputati. La legge di un
paese civile che dovrebbe tutelare i diritti umani fondamentali e non mettere dei limiti a questi
diritti.

L’Italia è in ritardo di 15 anni nell’introduzione del reato di tortura nel proprio ordinamento,
ma se il testo definitivo conterrà l’emendamento approvato in questi giorni, (secondo il quale per
esserci il reato di tortura le violenze o le minacce gravi devono essere reiterate) è meglio che
rimanga senza alcuna legge.

Le testimonianze di coloro che passarono ore, giorni all’interno della caserma di Bolzaneto,
parlano di violenze e torture, trattamenti inumani e degradanti, sospensione di diritti umani
fondamentali, mancate cure mediche a persone già ferite, mancate telefonate a familiari, avvocati,
consolato per gli stranieri, tutti i fermati e i detenuti scomparsi nel nulla, "desaparecidos".
Raccontano di mani spezzate a Bolzaneto, di suture senza anestesia, di ragazze trascinate per la collottola
e coperte di sputi ed ingiurie da due ali di agenti, prese a calci durante il tragitto verso il
bagno. Parlano di canzonette fasciste, di ragazze e ragazzi nudi, derisi ed umiliati. Non furono
somministrati né cibo, né acqua, i giovani furono coperti di pugni e calci, costretti a rimanere per
ore in piedi col volto verso il muro, gambe divaricate, braccia alzate, anche se feriti, spruzzati
da gas urticante, minacciati di morte, di stupro e di altre violenze.

L’emendamento della Lega approvato dalla Camera, è contro le forze di polizia, lo sostiene il
Silp-Cgil affermando che così facendo si evoca la falsa immagine di forze dell’ordine pronte a
rinunciare a quel principio di legalità che è la prima ragione della loro esistenza.

Le forze di polizia respingono con sdegno l’idea che un qualsiasi atto di tortura, commesso anche
solo una volta, possa aiutarle nell’esercizio delle loro funzioni, considerano il rispetto dei
diritti fondamentali della persona un principio irrinunciabile della loro azione a tutela dei
cittadini.

Le forze di polizia si considerano garanti del rispetto dei valori costituzionali, e ritengono che
in uno stato democratico si debba e si possa garantire la sicurezza senza fare alcun passo
indietro sul terreno della civiltà giuridica.

Migliaia di cittadini hanno firmato la petizione per l’introduzione del reato di tortura perché
credono in una democrazia che rispetta i diritti umani. Non lasciamo che l’Italia precipiti
definitivamente e "legalmente" nel baratro di un regime dove tutto è permesso, nessun diritto dei
cittadini italiani e stranieri tutelato.

Ricordiamo che l’art. 13 della nostra costituzione prevede che:

"È punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di
libertà."

Hanno già aderito all’appello:

Vittorio Agnoletto Consiglio Int. FSM

Paolo Agnoletto Salaam Ragazzi dell’Olivo Comitato di Milano Onlus

Mario Agostinelli forum Mondiale delle Alternative

Samir Amin economista egiziano, Pres. Forum Mondiale delle
Alternative

Angela Bellei Presidente Associazione AZAD (Per la libertà del popolo
kurdo)

Marco Bersani Attac-Italia

Norma Bertullacelli della rete controg8 - per la globalizzazione dei diritti

Franco Carletti Consigliere di Corte di Cassazione

Paolo Cento Onorevole

Giulietto Chiesa Presidente onorario Comitato Verità e Giustizia per
Genova

Peppino Coscione presidente Comitato Piazza Carlo Giuliani Onlus

Maura Cossutta Onorevole

Stefano Costa portavoce dei Verdi di Milano

Loredana De Petris senatrice

Oliviero Diliberto Onorevole

François Houtart Università di Lovanio

Giovanna Luciano Rete Lilliput

Josè Luiz del Roio Consiglio Int. FSM

Gigi Malabarba senatore

Paola Manduca Prof.Dipartimento di Oncologia,Biologia e Genetica
Università di Genova

Antongiulio Mannoni Segr. Prov.le FISAC CGIL GENOVA; Direttivo Prov.le CGIL
Genova

Carlo Mariani prof. Dipartimento di Fisica, Universita’ di Roma "La
Sapienza"

Francesco Martone senatore

Alessandra Mecozzi Responsabile ufficio internazionale Fiom-cgil

Emilio Molinari Vicepres. Comitato Italiano Acqua

Giorgio Riolo pres. Punto Rosso

Natale Ripamonti, senatore

Marco Rizzo Onorevole

Giovanni Russo Spena Onorevole

Sabato Saggese sindacalista

Sergio Segio Gruppo Abele di Milano

Maria Grazia Tafuri portavoce assopace napoli

Luigi Vinci Europarlamentare

Roberto Ferrario Collettivo Bellaciao

Seguono altre 150 firme raccolte in un giorno, tutte le adesioni verranno pubblicate sul sito:

www.veritagiustizia.it