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L’indigesta cucina politica del centrosinistra

Publie le mercoledì 16 febbraio 2011 par Open-Publishing

Per capire gli ultimi passaggi della politica del centrosinistra e di SEL dopo il rinvio a giudizio di Berlusconi non occorre un particolare acume politico. Il PD sta da mesi lavorando per una alleanza organica con l’UDC e non disdegna di allearsi con Futuro e Libertà. Pensa che per quello occorra smarcare la lega da Berlusconi e quindi gli offre il federalismo inventandosi di sana pianta che il movimento di Bossi non è razzista. SEL, che con il leader Vendola ha un solo obiettivo politico, le primarie, prima fa finta di fare opposizione, poi apre all’UDC come alleato di governo, poi imbarca anche Fini come alleato per un governo istituzionale. Non male per un leader che fino a ieri voleva uscire non da Berlusconi ma dal berlusconismo. Certo che ci vuole una bella faccia di bronzo per chi effettivamente viene da una tradizione marxista a confondere una persona con i mali di una nazione che non fa effettivamente nulla di diverso che applicare in campo politico i dettami del neo capitalismo che in Europa vengono imposti attraverso i patti di stabilità e lo strapotere della finanza. Eppure ci avevamo creduto. Davanti ai cancelli di Mirafiori, ad uso delle televisioni e dei giornali di sinistra che lo hanno eletto come unica speranza per la sinistra italiana, Vendola aveva dichiarato che la vicenda Marchionne era dirimente per la sinistra italiana. Peccato che poi SEL abbia stretto un accordo con il PD a Torino e non si comporta diversamente nel resto dell’Italia dove sta sempre con il centrosinistra indipendentemente dalla politica che le giunte locali applicano. A Genova siamo arrivati al paradosso : Vendola incorona pubblicamente il sindaco del Centro sinistra e non vuole nemmeno le primarie, nonostante che la Sindaco Vincenzi sia responsabile di tagli ai servizi pubblici, scempio del territorio, campagne discriminatorie contro venditori ambulanti e barboni. Non esiste a Genova nessun comitato cittadino di sinistra che sia d’accordo con la politica del Sindaco, ma tanto è, evidentemente la Vincenzi aiuterà Vendola ad ottenere le primarie nazionali e questo è più che sufficiente. I comunisti e la sinistra in questa situazione che fanno?
Le ultime vicende politiche effettivamente rendono la posizione del PRC meno controversa. Ferrero infatti continua a ripetere come un mantra che occorre alleare la sinistra con il PD e rifiuta l’alleanza con Fini. Questa posizione è effettivamente diversa da quella di SEL, anche se continua ad essere ambigua e non tiene conto dell’effettiva predisposizione del PD ad allearsi con chiunque stia dalla parte del capitale. Il PRC e la FDS rischiano quindi di trovarsi fuori dai giochi politici per volontà altrui. Diverso sarebbe se la sinistra nel suo complesso ritrovasse uno scatto di orgoglio e proponesse una alleanza alle sole forze a sinistra del PD, e cercasse il consenso sulla base dei contenuti sociali. Per fare questo occorrerà lasciare il partito di Repubblica e scontare l’abbandono dell’illusione legata alle primarie. Ne va della sopravvivenza del pensiero marxista in Italia. Se Vendola non sarà d’accordo pensiamo che ci debbano provare i comunisti da soli
Jury Gagarin