Home > La guerra che unisce gli italiani
A.R. ci informa che un bel pò di italiani cambiano il canale quando dopo il tiggiuno parla G.F. Pensavamo che il telecomando servisse anche per spegnere il televisore ma evidentemente sugli altri canali ci devono essere programmi più interessanti. Ma lasciamo perdere e facciamo la pace con lo storico del colonialismo italiano A.D.B. che ci ha pensato sù per un po’ di giorni dopodichè ha deciso anche lui che Gheddafi è un dittatore che ha oppresso il suo popolo e se ne deve andare. Detto questo si schiera ovviamente (e noi con lui) contro la guerra imperialista. Dalla parte di Gheddafi oramai stanno solo alcuni che forse vorrebbero fare una Jamailhiria italiana, li invitiamo a provarci e poi ad applicarla diversamente da quanto fatto dal loro nuovo leader libico. Siamo contro la guerra e siamo con le rivolte arabe. Non abbiamo mai issato la bandiera di Re Idriss ma ci chiediamo come si saranno sentiti quei ribelli che preferivano i vessilli di Omar El Mukhtar quando i loro pochi possibili riferimenti internazionali (Chavez) li hanno abbandonati dicendo che erano prezzolati al soldo delle potenze imperialiste. Che gli Stati Uniti e la NATO vogliano controllare le risorse della regione con il sangue lo sapevamo anche 15 giorni fa, non è una novità. Evidentemente vogliono lanciare un messaggio a tutti i rivoltosi, dallo Yemen, alla Siria al Bahrein. Cominciata in Egitto e in Tunisia la primavera araba deve finire, lo pensano in molti. Ora dobbiamo manifestare contro la guerra che però forse non è tale. Si chiama no fly zone che dovrebbe essere quella cosa per cui Obama e Sarkozy dicono a Gheddafi di non bombardare e lui smette. Ovviamente senza sparare un colpo e senza bombardare nessun obiettivo libico. Sarà per questo che il PD vota insieme al governo (che vuole abbattere a tutti i costi!) e l’IDV si astiene. In Parlamento tutti d’accordo con la nuova guerra, solo D’Alema fa notare che la risoluzione arriva in ritardo. Negli articoli del quotidiano comunista che abbiamo in Italia, si dà conto delle dichiarazioni unanimi sulla guerra e non si cita il nuovo capo che porterà speranza alla sinistra mondiale. Strano perchè il quotidiano è aduso a riportare ogni sbadiglio del governatore più amato dal popolo della sinistra. Sarà mica a favore della no fly zone anche lui?
Yurj Gagarin