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Occhi spalancati chiusi - Donatella Colasanti : una storia sbaliata

Publie le giovedì 5 gennaio 2006 par Open-Publishing
5 commenti

Dazibao Donne Storia Doriana Goracci

di Doriana Goracci

Nel pomeriggio, mentre vedevo per la prima volta l’ultimo film di Kubrick "Eyes Wide Shut" uscito nel ’99, è arrivata la notizia della morte di un’amica, come non poterla chiamare così... di Donatella Colasanti.

Le immagini dei suoi grandi occhi spalancati in quel giorno di novembre del ’75 ora si accavallano con quelle dei suoi occhi chiusi che non so immaginare se non per il dolore e lo sfinimento della sua malattia che era iniziata tanto tempo fa.

Come si può dimenticare l’offerta oscena di 1 milione di lire in cambio di una prestazione sessuale, come si può dimenticare di aver sognato una festa al mare e rivedere un ragazzo che ti era piaciuto, per poi ritrovarsi in un’orgia mortale?

Nella rabbia amara delle parole di Donatella non era stato trovato posto per il perdono, c’era voglia solo di verità, affondata subito sotto una valanga di danaro per paura dello scandalo devastante, della pena.

Tutto cancellato a 17 anni, quelle cose che sono importanti per la vita: l’amore, la fiducia, l’amicizia, i sogni. A Donatella erano rimasti solo gli incubi.

Il film di Kubrick assai criticato allora, seppure di un maestro , mi ha invece fortemente colpita per la sua triste e attuale realtà: il rapporto uomo-donna fondato sul potere, il sesso, il danaro, come nella storia sbagliata di Donatella.

Allora tutte le donne giovani come lei e quelle più anziane quelle che in quegli anni rivendicavano l’autodeterminazione, la liberazione della donna, ebbero una grande paura, che forse non ci ha mai più abbandonate.

Il violentatore non è un mostro che viene da lontano, ma può essere quello della tua età o poco più o poco meno, quello disposto a pagare o a toglierti la vita per averti, sottometterti, per finirti.

Non è il ragazzo per cui sogni, scrivi, balli, ami... può essere vicino a te,molto vicino e la paura monta, per le figlie e per le madri.E’ una lista infinita quella degli ultimi anni di donne violentate, e poi magari ammazzate, è una lista immonda che racconta tutta la malattia della nostra società, fondata sul danaro e il potere.

Dove i colpevoli non ci sono mai, perchè tutti coinvolti in questa corsa alla distruzione della tenerezza, della gioia amorosa fatta di niente se non dell’amore stesso.
In quello stesso anno morì Pasolini, morte violenta e oscura.

Furono anni pesanti gli anni settanta, gli anni di piombo,seguirono poi quelli della leggerezza, gli anni ottanta, all’insegna del "bersi" il danaro e consumarsi il cervello con la droga e la menzogna. siamo a oggi, sempre più assuefatti a non avere mai la verità come chiedeva Donatella, a vedere occhi come i suoi spalancati chiusi.

Doriana Goracci


UNA STORIA SBAGLIATA ( De Andrè-Bubola)

E’ una storia da dimenticare e’ una storia da non raccontare e’ una storia un po’ complicata e’ una storia sbagliata.

Comincio’ con la luna sul posto e fini’ con un fiume d’inchiostro e’ una storia un poco scontata e’ una storia sbagliata.

Storia diversa per gente normale storia comune per gente speciale
cos’altro vi serve da queste vite ora che il cielo al centro le ha colpite ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

E’ una storia di periferia e’ una storia da una botta e via e’ una storia sconclusionata una storia sbagliata.

Una spiaggia ai piedi del letto stazione Termini ai piedi del cuore una notte un po’ concitata una notte sbagliata.

Notte diversa per gente normale notte comune per gente speciale
cos’altro ti serve da queste vite ora che il cielo al centro le ha colpite ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

E’ una storia vestita di nero e’ una storia da basso impero e’ una storia mica male insabbiata e’ una storia sbagliata.

E’ una storia da carabinieri e’ una storia per parrucchieri e’ una storia un po’ sputtanata o e’ una storia sbagliata.

Storia diversa per gente normale storia comune per gente speciale
cos’altro vi serve da queste vite ora che il cielo al centro le ha colpite ora che il cielo ai bordi le ha scolpite.

Per il segno che c’e’ rimasto non ripeterci quanto ti spiace non ci chiedere piu’ come e’ andata tanto lo sai che e’ una storia sbagliata tanto lo sai che e’ una storia sbagliata.

Messaggi

  • Mentre leggevo il nome Donatella Colasanti cercavo di andare indietro nella
    memoria perchè mi pareva di ricordare il nome. Tant’è che ho pensato che
    potesse essere una delle 2 donne vittime del sequestro di quelli del Circeo
    negli anni ’70(non ricordavo in che anno precisamente e questo mi depistava,
    cioè non mi faceva essere certo).
    Stanotte,leggendo il sito de "La Repubblica", ho avuto la conferma che si
    tratta di lei, la donna che sopravvisse dopo quella infame, troppo infame
    storia che dovette subire all’epoca.

    Mi sento di dire solo che anche se è morta sopravviverà il suo ricordo. Ci
    sarà sempre chi la ricorderà.
    MASSIMO RISPETTO,DONATELLA(come se ci sei)

    Michele

  • Cara Doriana le sensazioni che mi sai dare nn hanno giuste parole per definirle....sono uno sciupio e una profanazione...la tua attenzione, umanità e compassione sembrano nn far parte del mondo in cui vivo (vivo?)
    Quanti occhi spalancati chiusi ci dovranno essere prima che si capisca...prima che ci si ribelli e si urli non il dolore per liberarsi ma il nostro NONONONO e si pratichi il NONONONO?
    Ogni giorno imparo qualcosa...ogni giorno aggiungo un pezzo di vita .. ogni giorno è buono perchè si metta fine a storie sbagliate e nn farle divenire triste e dimenticata attualità...il fato...l’accadimento...tutta spazzatura di cui siamo intrisi in una sordida sopravvivenza...
    Ciao Donatella...grazie Doriana
    Francesco

  • Cara Doriana,
    mi chiamo Enrico, sono un musicista ed anch’io sono rimasto profondamente scosso dalla notizia appresa appena ieri. Ho conosciuto Donatella circa quindici anni fa, quando mi chiese una collaborazione per la realizzazione di uno spettacolo, che si basava su alcune poesie che aveva scritto. Non avevo ancora capito chi fosse veramente, anche perchè la prima volta che mi contattò mi si presentò con un cognome diverso, uno pseudonimo. Quando poi venni a sapere chi veramente ella fosse, la sua storia mi si ripresentò davanti, con tutti i ricordi delle cronache dell’epoca, le interviste, quella tremenda fotografia in quella macchina... E fu allora che decisi di accettare il lavoro, capendo che quello di mettere in scena delle sue poesie poteva essere un modo per aiutarla a uscire fuori da un profondo stato di crisi in cui era caduta. Ed in effetti, così successe: lo spettacolo andò in scena (ricordo Castel S.Angelo, il Teatro Colosseo, ed altri posti..) con le mie musiche eseguite dal vivo, fu pubblicato anche il libro. Questo è stato il mio piccolo contributo verso una donna che ha subito una tale offesa, in tutti i sensi, da una forma di violenza che la nostra civiltà vorrebbe veder cancellata definitivamente, e che per altro ha avuto il gran coraggio che ha avuto. La ricorderò sempre, affinchè anche le sue ultime parole non cadano nel vuoto.
    Un ultima cosa: Ciao Donatella! un grosso applauso per te!

    Enrico Roccatani

  • Mi sembra un ricordo che non infastidisce, tenerissimo e delicato. Molto bello !!!
    COMPLIMENTI a Doriana Goracci ( ho letto tante schifezze da parte di femministe che, oltre alle chiacchiere, non hanno mai fatto niente, mai centrato con serietà l’argomento. Le detesto le femministe!!) . Ho la stessa età di Donatella Colasanti, anch’io ho conosciuto lo squallore, la violenza, la paura devastante di quegli anni Romani... Sono assolutamente certa che Donatella è morta, un pò, già 30 anni fà .
    ciao eddy

    • E’ destino che da un po’ di tempo, aprendo questo sito sul mio p.c., debba trovare, messo in perfetto italiano da Doriana, quasi sempre quello che confusamente mi sta passando per la testa.

      E pensare invece agli scazzi furibondi che ho in passato avuto con la stessa Doriana nella lista del forum di Roma Nord ....è proprio vero che si puo’ capirsi, cambiare, migliorare ......

      E’ avvenuto cosi’ anche per la triste notizia della morte di Donatella.

      L’avevo vista in tv nell’intervista rilasciata a "Chi l’ha visto ?", dopo la notizia del ritrovamento della tomba di Ghira, e avevo provato una emozione fortissima.

      Emozione che mi aveva portato immediatamente a cercare di scaricare da Internet quella vecchia bellissima canzone, di Bubola e del grande De Andre’, credo scritta proprio ispirandosi al massacro del Circeo, e l’ho trovata nella struggente versione di Loredana Berte’.

      Sul sito ovviamente non passa, ma sono disponibile ad inviarla a chiunque me la richiedesse all’indirizzo mail dario.mariani@email.it

      Ciao a tutti.

      Keoma