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Pubbliche Amministrazioni: germogli di privatizzazione

Publie le mercoledì 17 febbraio 2010 par Open-Publishing
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In un convegno, promosso presso la sede del CNEL dalla fondazione Irso, è stato presentato uno studio commissionato dal Dipartimento della Funzione Pubblica sul cambiamento delle Pubbliche Amministrazioni.
Il lavoro di ricerca, pubblicato in un libro di Federico Butera e Bruno Dente, parte da una ricognizione di quanto è stato fatto in Italia e all’Estero per il supporto alla trasformazione delle Pubbliche Amministrazioni. Secondo gli autori, da questa ricognizione di modelli tra i quali quello americano, inglese e francese emergerebbero processi di cambiamento basati, non sulla sola approvazione di una legge di riforma, ma sull’innovazione strutturale reale ed effettiva nei servizi delle amministrazioni.

La diagnosi sullo stato delle Pubbliche Amministrazioni in Italia non sarebbe infausta ma nemmeno brillante. Negli ultimi 20 anni, secondo gli autori dello studio, ci sarebbero stati miglioramenti "in periferia" e "a macchia di leopardo" grazie ad iniziative, spesso isolate, di amministratori e manager "illuminati". Mentre il cuore della P.A., e cioè i ministeri centrali costituirebbero oggi per lo più la "retroguardia".

LA PROPOSTA

La proposta che viene fuori da questa ricerca si basa su tre pilastri:

1) I piani di riorganizzazione e di gestione del cambiamento. Ogni amministrazione per entrare nel programma dovrà elaborare un preciso piano contenente gli obiettivi di miglioramento dell’efficienza, efficacia e qualità e i relativi tempi e indicatori; Gli elementi dell’organizzazione sui quali si vuole incidere per cambiare modelli e comportamenti negativi e generare nel futuro continui risultati positivi; Il processo di cambiamento attraverso il quale si vuole porre in essere il piano: gruppo dirigente "energico e coeso", architettura organizzativa e tecnologica, partecipazione e progetti pilota...

2) La trasformazione istituzionale. Si prevede che l’entrata nel programma di cambiamento di un’amministrazione possano comportare la sua trasformazione in una Agenzia esecutiva dotata di autonomia organizzativa che specifichi i servizi dovuti e gli obiettivi da raggiungere, risorse, indicatori e parametri per misurare i risultati.

3) Il presidio tecnico scientifico centrale Si propone una struttura di supporto centrale (nella forma di una unità di missione o di una agenzia tecnica dipendente dal Ministro per le Riforme e per l’innovazione nella P.A.) per monitorare, valutare e regolamentare i processi di cambiamento organizzativo. Tale struttura dotata di autonomia tecnico scientifica sarà composta sia da esperti esterni che da funzionari pubblici; opererà per team specializzati nelle singole amministrazioni; verificherà la bontà e realisticità dei piani e l’adeguatezza della leadership. Dovrà soprattutto diffondere le buone pratiche con l’uso appropriato delle strutture di formazione, valutazione e comunicazione esistenti.

FRANCO BASSANINI: "LA PROGNOSI RESTA RISERVATA" ... "IL PESCE PUZZA DALLA TESTA"

"Le nostre Pubbliche Amministrazioni erano ingessate dal 1800" dice Franco Bassanini, già ministro della Funzione Pubblica negli anni 1996-2001, il quale rivendica il merito, riconosciuto a livello internazionale, delle prime consistenti riforme della P.A.

L’ex ministro aggiunge che le leggi non bastano se non riescono a cambiare la vita dei cittadini e le Pubbliche Amministrazioni. "Lo snodo fondamentale non sta nelle Amministrazioni ma nella politica". Una prima ragione dello status quo è che LEGGI TUTTO SU
http://www.ciardullidomenico.it/ARTICOLI/amministrazioni_riforma.htm

Messaggi

  • Lo scopo delle privatizzazioni non è quello di migliorare e razionalizzare la Pubblica Amministrazione, ma di sottrarre certe attività al rispetto di regole di trasparenza e di correttezza amministrativa !!

    Con la quasi totale depenalizzazione del reato di falso in bilancio, diventa poi facilissimo rubare ed instaurare utili rapporti con gli amici e gli amici degli amici, lontano da occhi indiscreti !!

    Tutte le società private incaricate di svolgere pubblici servizi, sono soggette a regimi di controlli molto meno rigorosi e facilmente by-passabili con artifici contabili ed amministrativi , rispetto alle Pubbliche Amministrazioni !!

    La tentata privatizzazione della Protezione Civile andava chiaramente in quella direzione !!

    MaxVinella