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SIAMO FREDDI SUI DS

Publie le venerdì 13 gennaio 2006 par Open-Publishing

Dazibao Partiti Viviana Vivarelli

di Viviana Vivarelli

Avanza la perplessita’ di molti elettori di sinistra sulla condotta della segreteria Ds e l’ultima assemblea, dopo lo scandalo Unipol, invece di fare chiarezza l’ha aumentata.

Il modo con cui i Ds hanno reagito alla campagna scandalistica di B su Unipol, rifiutando ogni autoanalisi o autocritica e di fatto proseguendo nell’errore di presunzione di innocenza, è parso molto discutibile e poco onesto. Il fatto e’ che dietro quella facciata c’e’ un discorso di fondo che abbiamo chiamato "deriva dai valori di sinistra" e tendenza ad assimilarsi ai conceti neoliberisti.

Chi si dichiarano scontento si chiede chi votare. E’ d’uopo dunque esaminare altri partiti della sinistra, tenendo ben fermi i valori no global, in particolare occorre esaminare meglio PdCI, Rifondazione e Verdi.

Il trend americano, figlio del maggioritario, che ha portato alla costituzione di due partiti simili ma con due nomi diversi sta recando danno anche all’Italia, malgrado il ritorno a un perverso proporzionale, perche’ tale proprozionale e’ stato congegnato comunque per produrre degli schieramenti forti, pena l’estromissione al parlamento ei partiti isolati o piccoli.

In prossimita’ delle elezioni Prodi e Fassino tendono a rendere sempre piu’ moderato (leggi qualunquista) il programma dell’Unione, sconfessando anche i 12 tavoli di Perugia. La svolta democratica dell’Unione che vuole trasformarsi in un partito democratico sperando di tenersi attaccato Rutelli e di attirare il famoso centro moderato fa perdere ai DS sempre piu’ la loro identita’ allontanandoli dai valori basilari della sinistra; pace, difesa del lavoro, difesa dei beni fondamentali.. che sono anche i valori no global. Sono da leggersi in questa prospettiva anche le nuove aperture verso la CEI.

Per questo Verdi, Comunisti Italiani e Rifondazione si dissociano dal programma dell’Unione. I motivi sono molti.

In primo luogo la pace e’ un valore della sinistra irrinunciabile, mentre Fassino continua a titubare sul ritiro delle forze italiane in Irak (il video girato dai carabinieri mostra chiaramente che siamo li’ a fare la guerra e ad ammazzare civili iracheni, e non certo in missione umanitaria). Prima Fassino diceva che ritireremo le truppe italiane solo quando lo chiederanno gli americani, ora dice che lo faremo quando lo chiederanno le forze irachene, insomma niente Zapatero, ubbidiamo a Bush e basta. Del resto 50 anni di pace sono stati rotti dall’invasione di D’Alema del Kosovo contro il nostro dettato costituzionale e in assenza di assenso dell’ONU (Rifondazione si oppose).

I Comunisti italiani (PdCI) non sono d’accordo nemmeno sulle privatizzazioni (strade, scuole, ospedali, acqua ecc.) e sulla mancanza di tutele e insicurezza in cui la precarizzazione, iniziata da D’Alema, sta gettando le condizioni dei lavoratori.

Infine le privatizzazioni (gia’ iniziate con la vendite ai Benetton delle streda e proseguite con le vendite dell’acqua pubblica da parte di giute rosse. L’abbandono delle ferrovie a disservizi disumani fa presumere che anche le ferrovie italiane seguiranno ben presto).
Abbiamo gia’ avuto 15 anni di privatizzazioni italiane (luce, telefono...), che sono state un totale fallimento. Le privatizzazioni, in Italia come in tutto il mondo, si sono dimostrate deleterie per i popoli, portando solo a uno scadimento della qualita’ del servizio, a un abbandono di manutenzione e ammodernamento (vd. rete elettrica statunitense o italiana, o sanita’ statunitense, o acqua boliviana), a sforamenti delle leggi di tutela e controllo, al peggioramento delle condizioni dei dipendenti e ad un aumento enorme e arbitrario dei prezzi (bollette, tariffe ecc.), senza contare che quando le utilities cadono nelle mani di multinazionali, queste risultano svincolate da ogni ubbidienza di leggi nazionali.

In quanto alla precarizzazione del lavoro, lo scadimento di vita e di prospettive delle condizioni dei lavoratori precari e l’allargamento incontrollato del precariato contro ogni tutela e controllo sono sotto gli occhi di tutti, per cui Comunisti Italiani chiedono piu’ rigore nella privatizzione del lavoro, revisione delle leggi sul precariato, della legge 30 e del pacchetto Treu.

Con lo scandalo Unipol, tutt’altro che concluso (vista la denuncia di B) e che ha distrutto la presunta superiorita’ etica e il modo nuovo di fare cooperazione dei DS, il centrosinistra ha perso due punti che sono tanti, ma non e’ diventando piu’ simile al centrodestra che li recuperera’.

Gli elettori giudicano anche molto male la lentezza per cui non si arriva mai a presentare un programma. E non basta dire che nemmeno B ha presentato un programma unitario del suo schieramento, e si e’ limitato a ripetere le cose operazioni del passato aggiungendoci un attacco giudiziario, perche’ egli, come capo assoluto, non ha nemmeno il dovere di essere in accordo con gli alleati e ha sempre agito solipsisticamente, senza consultazione o dibattito parlamentare e imponendo leggi alla fiducia ( si veda la legge Pecorella che vieta a una parte in causa di ricorrere a due gradi di giudizio in caso di assoluzione in primo grado o le leggi che accorciano le prescrizioni o altro).

Insomma i Ds stanno vanificando le vittorie delle 4 ultime tornate elettorali e l’alta partecipazione delle primarie, per inseguire un moderatismo molto ambiguo, che non renderà mai in termini di voti ma viene tuttavia imposto da D’Alema- Fassino-Prodi, secondo valori e criteri del sistema neoliberista americano.

Se ci aggiungiamo il veneri meno di una difesa della lacita’ dello stato e le nuove inquietanti aperture alla parte piu’ oscurantista della Chiesa, il quadro risulta di ben poche speranze.

Il vero scandalo e’ questa deriva, che allontana di Ds sempre piu’ dalla loro matrice storica e dal loro scopo sociale, non UNIPOL.