Home > Sciopero e manifestazione a difesa dell’occupazione.
Sciopero e manifestazione a difesa dell’occupazione.
Publie le mercoledì 16 dicembre 2009 par Open-PublishingProsegue la mobilitazione del settore INSTALLAZIONI E MANUTENZIONI (TELEFONICHE, ELETTRICHE E RETI) a tutela dell’occupazione e del salario.
Siete invitati a partecipare alla MANIFESTAZIONE - a Roma p.zza S.S. Apostoli alle ore 9,00 - nella giornata di SCIOPERO di Venerdì 18 Dicembre proclamato dal coordinamento autoconvcato del settore e dalle OOSS di categoria.
VENERDI 18 DICEMBRE SCIOPERO GENERALE SETTORE DELLE INSTALLAZIONI TELEFONICHE MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA P.ZZA S.S. APOSTOLI ORE 9,00
Comunicato sindacale
Il 23 novembre si è riunito il coordinamento autoconvocato delle RSU delle aziende di installazioni e manutenzione telefoniche, elettriche e reti (presenti delegati FIOM, FLMU e FIM) alla presenza delle OOSS che erano state invitate a partecipare.
L’urgenza delle decisioni da prendere ha determinato l’autoconvocazione del coordinamento.
L’assemblea ha confermato quanto alcuni di noi sapevano, ovvero:
• Telecom Italia, dopo la chiusura della gara di luglio, sta trattando con le aziende del settore e sta imponendo nuovi ribassi sui prezzi del delivery, technology e assurance;
• A quanto sappiamo nessuna azienda ha ancora firmato il nuovo contratto Telecom. Le aziende di subappalto che hanno partecipato alla gara hanno fatto grossi ribassi (17%) mettendo i lavoratori degli appalti contro quelli dei subappalti;
• A seguito dei btagli, alcune aziende hanno già aperto delle procedure di licenziamento collettivo per centinaia di lavoratori e dichiarano che per ridurre i costi sarà necessario alleggerirsi di manodopera;
• Fin da ora le stesse aziende stanno già dicendo, formalmente o informalmente, alle RSU e alle OOSS di ritoccare al ribasso i contratti integrativi, riducendo in particolare l’indennità di trasferta e il tempo di viaggio;
Il coordinamento ritiene che di fronte alla crisi economica dilagante nel paese e alla conseguente situazione pericolosissima per la tenuta occupazionale del settore e per il mantenimento dei livelli retributivi dei lavoratori, sia indispensabile agire quanto prima con delle iniziative forti.
Il coordinamento romano delle RSU degli appalti e delle aziende di installazioni e manutenzioni dichiara:
– NO ai ribassi Telecom, NO ai licenziamenti!
– NO al peggioramento delle condizioni di chi lavora, il salario non si tocca!
Le RSU delle aziende di installazioni si opporranno al tentativo di far pagare ai lavoratori del settore telefonico i costi dei ribassi che vuole imporre Telecom Italia.
Come sappiamo lo sfacelo che regna nelle telecomunicazioni ha diverse cause:
– Il monopolio di Telecom Italia, che continua a possedere il controllo sulla maggior parte delle infrastrutture di telecomunicazioni italiane. Telecom, in particolare, possiede l’unica infrastruttura di rete a larga banda realmente generalista esistente in Italia. L’azienda ha però un grosso debito che si porta dietro da quando fu privatizzata. Pur facendo grossi margini continua a perseguire un unico obiettivo: risparmiare e fare cassa. Per ridurre ulteriormente i costi della manutenzione e dell’ammodernamento della rete sta usando le aziende di subappalto per fare dumping.
Molte di esse, ancora oggi, non rispettano i contratti e le leggi.
– La totale incapacità/non volontà dei governi che si sono succeduti dopo la privatizzazione di Telecom di intervenire politicamente per dotare il paese di investimenti seri e di un’infrastrutture di rete al passo con i tempi. Per l’ennesima volta il governo ha bloccato gli 800 milioni di Euro che erano stati stanziati per la banda larga. La rete sarà strategica nel futuro del paese e in tanti vorrebbero metterci le mani. Peccato che, mentre i poteri forti si scontrano sui suoi assetti futuri, si continui a non investire sulla larga banda;
– L’incapacità dell’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, di monitorare l’effettivo utilizzo dei soldi che Telecom Italia percepisce annualmente con il canone. Come è possibile che l’Agcom abbia concesso a Telecom di aumentare il canone del 10%? Quale miglioramento qualitativo o quantitativo del servizio offerto all’utenza lo ha giustificato? Come è possibile che ora Telecom, dopo l’aumento del canone che servirebbe proprio a garantire l’efficienza e l’ammodernamento della rete, imponga ulteriori sconti alle aziende di installazioni telefoniche che lavorano proprio sulla qualità della rete? Noi abbiamo una convinzione: che Telecom Italia utilizzi i soldi del canone impropriamente, raggirando gli utenti e la collettività, per ripianare il suo debito. E l’Agcom cosa fa? A quanto pare nulla, anzi, continua, nei fatti, a favorire Telecom a svantaggio degli utenti, della concorrenza e soprattutto di chi lavora...
E’ ORA DI DIRE BASTA A QUESTA VERGOGNA!
Per questo motivo il coordinamento romano delle RSU delle aziende di installazioni e manutenzioni ha deciso di proclamare insieme alle OOSS di categoria
8 ore di sciopero di tutto il settore
venerdì 18 dicembre da inizio turno
CONTRO CHI SPECULA A DISCAPITO DI CHI LAVORA
CONTRO CHI FA PROFITTI E VUOLE RECLUTARE SCHIAVI
PER LA TUTELA DEL LAVORO E DEL SALARIO
PER UNA RETE EFFICIENTE E LIBERA
e di indire lo stesso giorno una MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA P.ZZA S.S. APOSTOLI ORE 9,00