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Dazibao Movimenti Storia tenebrio molitor
di Tenebrio Molitor
Siamo quelli che ancora danno valore alla storia, che distinguono lotta di popolo da guerra di regime, che sceverano l’uso della forza in base agli scopi che persegue: da un lato libertà, sopraffazione dall’altro.
Siamo quelli che non semplificano: i morti non sono tutti uguali, le dittature nemmeno, una filosofia di vita non sarà mai analoga a una pratica di morte. Siamo quelli che non mistificano: equiparare nazi/fascismo a comunismo è un falso, un turpe inganno della storia e del pensiero. Siamo quelli che non usano le foibe come contrappeso ai lager e alle persecuzioni razziali, che non istituiscono celebrazioni per riequilibrare gli orrori.
Siamo quelli che alla propria libertà non rinunciano, ma che se lo fanno è unicamente a vantaggio della libertà di tutti, e non di una "sicurezza" che è privilegio (falso) di pochi.
Siamo quelli che a Bush la mano non la stringerebbero mai, che oggi più di ieri vedono chiaro il volto imperialista degli USA, che non dimenticano il Cile e tutte le dittature instaurate dalla CIA, né gli infiniti morti, le ingiustizie, i dolori inflitti in nome del "tenore di vita" dell’America. Siamo quelli per i quali una democrazia "esportata" è il contrario di una democrazia, secondo cui ai diritti umani non è ammesso rinunciare, né può in alcun modo la sovranità nazionale conciliarsi con lo status di protettorato americano.
Siamo quelli per cui è bene che ognuno scelga il dio che preferisce o non scelga alcun dio, siamo perché ciascun uomo abbia la sua coscienza libera e la sua libera fede o nessuna fede, rimanendo per ciò uguale agli altri uomini. Siamo quelli che amano l’amore più del matrimonio, la libertà più che la normalità, la sessualità più della convenzione ipocrita. Siamo quelli per i quali lo Stato è di tutti, la Chiesa solo di chi la sceglie.
Siamo quelli che pretendono di poter ridere di tutto perché rispettano tutto, che vogliono poter sfottere anche dio come sfottono se stessi, che non credono ai tabù perché hanno troppa considerazione della dignità e dell’intelligenza di ciascuno.
Siamo quelli che preferiscono la bassa velocità, che per ricchezza principalmente intendono l’aria, le acque, gli alberi e le montagne. Siamo quelli che al PIL antepongono la vita, che considerano i soldi un mezzo e non un fine, e che collezionano esperienze anziché merci.
Siamo quelli che nelle scuole individuano persone e non materia prima, nell’insegnamento un rapporto umano e non una produzione. Per questo siamo quelli che alle scuole private non vogliono dare una lira, neanche se lo dice Bertinotti.
Siamo quelli che non amavano il centro-sinistra al governo, ma che giudicarono folle regalare il paese a Berlusconi. Siamo quelli che ancora una volta non si sentiranno rappresentati in Parlamento, che reputano la democrazia un abito mentale quotidiano più che uno scialbo rito quinquennale.
Siamo quelli che ancora una volta faranno il loro dovere di elettori scegliendo il male minore. Noi siamo quelli che dalla politica hanno ricevuto soprattutto delusioni, ma che non smettono di amarla, e di farla col cuore.
Messaggi
1. > Siamo quelli che non ci stanno, 11 marzo 2006, 09:11
Sono quella che crede in tutto quello che scrivi, con il cuore e la testa.Siamo quelli che hanno un’utopia e sbattono come rondini contro un muro e bene che va, impigliate in una rete.
Sono una che non voleva scrivere niente in merito alle prossime elezioni, perchè *troppo* è quello che ho accumulato in tutti questi anni nei sinistri centri della politica, sono una che crede nella vita, nella semplicità, nell’amore e mi ritrovo a dibattere di questo cortile Italia, ridotto ad una porcilaia infame.Ccredere che le parole hanno ancora un significato e le "larve" riescano a mettere le ali, fosse pure per poco...
ciao Tenebrio,
Doriana
1. > Siamo quelli che non ci stanno, 11 marzo 2006, 14:23
Siamo quelli che, nonostante tutto, riescono a non essere soli.
Grazie, Doriana. Grazie a tutte (quasi) le donne.
tenebrio m.
2. > Siamo quelli che non ci stanno, 16 marzo 2006, 17:45
siamo quelli che credono nella giustizia anche se perdono le cause
siamo quelli che credono nei concorsi pubblici anche se non ne vincerranno mai uno
siamo quelli che sperano nella sinistra nonostante la deriva di centro
siamo quelli che odiano l’elettore "mediano" perchè ha ragione anche se non parla
siamo quelli che si sono stufati del "non si vince senza i moderati"
siamo quelli disillusi, quelli che "stavolta non ci casco, non li voto"
siamo quelli che siamo convinti che "tanto non cambia niente" e poi corriamo a votare.
Grazie a te, tenebrio...PS: ma quale tipologia di donna non è degna del tuo ringraziamento?
Anna