Home > Sindacati non riconciliati in piazza - Oltre un milione in sciopero

Sindacati non riconciliati in piazza - Oltre un milione in sciopero

Publie le venerdì 11 marzo 2011 par Open-Publishing
1 commento

Tanto vale riconoscerlo apertamente: c’è in campo un soggetto sindacale che non è stato azzerato nemmeno dopo 18 anni di "concertazione", imperniata su quella clausola - "chi non firma i contratti non ha l’agibilità sul posto di lavoro" - che oggi viene impugnata da Marchionne, Cisl, Uil e Sacconi contro la Fiom e molte categorie della Cgil. Conviene riconoscerlo – lo diciamo anche alla stampa mainstream - perché altrimenti si rende un pessimo servizio a tutti i lettori, sorpresi come tanti – stamattina – da blocco pressoché totale dei mezzi pubblici a Roma, Venezia, Milano e in molte altre città minori; o dalla chiusura di un’infinità di uffici pubblici in tutta Italia.

Merito dello sciopero generale indetto da quattro sindacati di base (Usb, Snater, Slai Cobas e Unicobas), anche se la prima organizzazione – nel corteo che ha attraversato Roma – è sembrata di gran lunga la più rappresentativa (l’unica peraltro che venga fuori da un processo di unificazione). Quattro sigle, a ricordare che ognuna di esse ha un suo perché nel passato, anche se diventa sempre meno chiara la ragione – in questo futuro già iniziato - della persistente differenziazione. Comunque sia, la mobilitazione ha dato risultati ampiamente inattesi. Nemmeno il fatto che la Cgil avesse all’ultimo momento revocato lo sciopero ha impedito che i trasporti si fermassero; le metro, soprattutto. Persino all’Atac di Roma, di recente inzeppata di centinaia di "parenti e amici" degli ex An ("ma li hanno messi tutti in ufficio, mica a guidare un autobus", spiegavano ridendo gli autisti in piazza).
Il trasporto pubblico è del resto il settore dove il successo o meno di uno sciopero può esser misurato senza troppe incertezze o guerre dei numeri; più complicato è farlo nel pubblico impiego, nei servizi dove bisogna mantenere comunque "livelli minimi" spesso vicini alla normale operatività (come la sanità, per esempio), o tra i "lavoratori socialmente utili" che ormai vengono tenuti ogni anno sull’orlo del baratro a causa dei continui tagli alla spesa. Si potrebbe dire che in fondo è normale, proprio questi sono i settori dove i sindacati di base hanno scavato la propria nicchia o elevato una trincea abbandonata dai "confederali" (i cui dirigenti sono spesso diventati – dalla sera alla mattina – manager di aziende municipalizzate).
Ma significativa e visibile era comunque anche la presenza operaia (delegazioni Fiat sono arrivate da Mirafiori, Pomigliano, Cassino). Mentre donne e uomini dei servizi più dimenticati facevano di tutto per ricordare la propria condizione innalzando scope, camici, palette. I vigili del fuoco hanno costituito come sempre il lato "inattaccabile" del corteo, mantenendo un ordine di sfilata spesso estraneo ad altre categorie. Importante la presenza dei lavoratori Alitalia – in carica o cassintegrati – i primi a sperimentare sulla propria pelle quel trucco infame delle newco che poi ha tracimato nel "modello Marchionne".
Un corteo fatto solo di lavoratori; "stabili" o precari, qui non si fa differenza. Gli studenti del movimento, infatti, saranno impegnati sabato in altre manifestazioni. Altre figure sociali sono quelle che vengono faticosamente organizzate dai "blocchi metropolitani" - senza casa, precari, immigrati in via di regolarizzazione, ecc. – una sorta di "sindacato metropolitano" che va prendendo forma e consistenza là dove le modalità classiche del fare sindacato mostrano la corda.
Un tratto che unisce tutte queste diversità però esiste e viene rivendicato con forza: "non abbiamo e non vogliamo avere niente a che spartire con i maneggioni della politica o dei sindacati ufficiali; qui non si scambiano i diritti di tutti con i privilegi di una burocrazia ristretta". È un altro mondo. Quello delle periferie e dei capannoni, degli uffici o dei servizi, spesso precarissimo. Girano quasi di forza sulla strada che porta al Senato. I poliziotti in borghese si ritirano dietro i blindati chiusi a testuggine, più intelligenti dei politici che li comandano, ormai. Lo sfogo è molto simbolico: tende da campeggio vengono tirate o issate sopra i furgoni della polizia, a simboleggiare quelle in piazza Tahrir, al Cairo, simbolo della rivolta di questi mesi nei paesi arabi. Qualche petardo "per farsi sentire da quelli lì dentro" e poi via, per chiudere una bella giornata nel teatro senza eguali di Piazza Navona. I tempi cambiano, i soggetti in campo pure.

11 marzo 2011 - Il Manifesto.it


Caos e disagi in tutta Italia per lo sciopero dei mezzi pubblici
A Roma i sindacati di base hanno protestato nonostante l’accordo firmato tra sigle confederali e Comune. Metro chiusa a Milano

Roma, 11 mar. (TMNews) - Caos e disagi in tutta Italia per lo sciopero dei mezzi pubblici. Anche a Roma, dove la protesta era stata revocata dopo l’accordo siglato in extremis dai sindacati confederali con il Campidoglio, la base dei dipendenti del servizio pubblico romano ha deciso comunque di bloccare la rete di trasporto metro-ferroviaria della capitale. A Milano sono chiuse le linee 1 e 2 della metropolitana. La Atm, che gestisce il trasporto pubblico milanese, ha fatto sapere che non risultano particolari disagi per i cittadini e che l’adesione allo sciopero alle 10,30 era del 33,5%. Rimangono invece confermate le agitazioni sindacali indette nel resto del Paese dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal, Ugl Trasporti, Sult - Or.S.A e Usb a difesa del contratto nazionale di lavoro. La manifestazione nazionale si svolge a Roma e andrà da piazza della Repubblica, fino a piazza Navona. Possibili ripercussioni anche sul traffico aereo degli scali italiani.
Ecco come si articola nelle principali città. MILANO - Lo sciopero è cominciato alle 8.45 fino alle 15, per poi riprendere alle 18 fino al termine del servizio. Le corse saranno garantite dalle 15 alle 18. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero verde 800.80.81.81.
ROMA - Le sigle confederali hanno trovato un accordo con il Comune ma i dipendenti hanno comunque dato seguito alla protesta. Intorno alle 9 di questa mattina sono state chiuse le due linee metropolitane della città. In superficie, l’adesione allo sciopero rilevata da Atac alle 12 è stata del 35%, e negli uffici ha sfiorato il 40%.
TORINO - Sciopereranno la metropolitana e il servizio urbano e suburbano (escluse linee 19, 43 e 46 barrato), dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15; autolinee Extraurbane e linee urbane 19, 43, 46 barrato: da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30; Ferrovie: da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30.
BOLOGNA - Possibili disagi dalle 8.30 alle 16.30 e dalle 19.30 a fine servizio. Saranno comunque garantiti i servizi scolastici e, al call center telefonico (051.290.290), un operatore fino alle 9 e dalle 16 al termine del servizio. Potrebbero risentirne anche i treni regionali nelle seguenti linee: Bologna - Poggio Rusco, Modena - Mantova - Verona, Imola - Bologna- Ferrara, Parma - Bologna, Parma - Fidenza/Fornovo, Ferrara - Ravenna - Rimini e Rimini e Bologna.

Trasporti/ Roma, per sciopero caos traffico in alcune zone città
Tangenziale paralizzata, in tilt San Giovanni-centro per corteo

Roma, 11 mar. (TMNews) - A Roma emergenza traffico in alcune zone della città, a causa dello sciopero dei trasporti pubblici indetto da alcune sigle sindacali minori (Usb, Sult e Orsa). Da stamattina le metro A e B sono chiuse e in città, specialmente dalla periferia verso il centro, viaggiano pochissimi bus. Turisti perplessi davanti alle porte sprangate delle metropolitane, capannelli di persone a ogni fermata dei mezzi pubblici, ma i tempi di attesa segnalati sulle tabelline elettroniche sono ’biblici’: da 30 fino a oltre 60 minuti per un qualunque autobus o tram. Alle 8.30 si è alzato in volo un elicottero della Polizia municipale per monitorare i flussi di traffico e la situazione più caotica si è registrata sulla Tangenziale Est tra Viale Castrense e San Giovanni. Problemi, nella norma, anche in via Salaria tra villa Spada direzione centro; su via Flaminia tra il Gra e il centro; sulla Tangenziale Est tra ponte delle Valli e il Foro Italico. Traffico fluido invece a nord e sulla via Aurelia. Nel centro città traffico in tilt tra zona San Giovanni e il centro, dove si sta muovendo il corteo dei sindacati: passando per via Cavour, via Marsala, Santa Maria Maggiore, Fori Imperiali e via del Plebiscito, la manifestazione si concluderà a piazza Navona.

11 marzo 2011 - TMNews

Messaggi