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Sinistra Critica: Nella regione Lazio serve una voce alternativa a politiche lib

Publie le mercoledì 23 dicembre 2009 par Open-Publishing
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Sinistra Critica: Un appello per la Regione Lazio, ricostruiamo una sinistra anticapitalista senza opportunismi ed elettoralismi, funzionale a praticare da subito unità e radicalità sul terreno delle resistenze sociali ai drammatici effetti della crisi economica.

La fine della presidenza Marrazzo, tra scandali e ricattatori, è stato l’atto finale di un governo Regionale che man mano negli anni ha mandato in fumo le tante aspettative riposte nel centrosinistra, dopo la gestione disastrosa di Storace e lo scandalo Lady Asl.
Aspettative tradite soprattutto dove la crisi oggi morde di più: i servizi pubblici locali sempre più in mano ai privati, presidi sanitari cancellati, aggressione all’ambiente, sostegno alle politiche del lavoro insufficienti e subalternità ai poteri forti.
Questo ha comportato un deficit di democrazia nella nostra Regione, anzi una vera e propria emergenza democratica, in cui la morte misteriosa di Brenda dimostra quali poteri occulti si sono mossi in questi anni.

Abbiamo visto la stessa ex Sinistra Arcobaleno barcamenarsi cercando di strappare qualcosa, dimostrandosi alla prova dei fatti inutile nel condizionamento del governo della Regione, riuscendo al più solo a difendere rendite di posizione e incarichi istituzionali. Non a caso oggi produce poco più di una sorta di “si salvi chi può”.

Da un lato la Federazione della Sinistra – Prc e Pdci – è già pronta a rientrare nel centrosinistra, dall’altro Sinistra e Libertà, in forte difficoltà dopo aver lanciato la candidatura di Marrazzo prima dello scandalo, tenta di recuperare un minimo di credibilità con la candidatura a presidente di Nieri alle primarie di coalizione. Operazione che sembra utile solo a limitare la fuga di quei consiglieri e assessori regionali che inizialmente hanno aderito a SL ma che oggi temendo di non essere rieletti, subiscono fortemente i richiami del Pd e dell’Idv.

Nel frattempo il Pd sta ricercando a tutti i costi un accordo con l’Udc in particolare sulla figura del Presidente, in una logica di divisione degli incarichi istituzionali che sa molto di Prima Repubblica, e che non si pone il problema dei reali contenuti alternativi alle destre.
In tale quadro, dove alla fine saranno i potentati economici a decidere cosa fare delle risorse della nostra Regione, rimane un vuoto politico ed elettorale. Manca drammaticamente una voce alternativa al centrodestra e al centrosinistra, con un progetto nel vivo del conflitto sociale e di chiaro contrasto alle politiche liberiste.
Non si può pensare di poter governare anteponendo il profitto di pochi ai bisogni di molti.
Non si può pensare di poter sostenere un centrosinistra ambiguo, che guarda più alle logiche di partito che ai veri problemi del Lazio. Un centrosinistra che mette come presidente di Sviluppo Lazio un noto massone come il Dott. Elia Valori.

Non si possono più tollerare processi di privatizzazione sfrenati imposti dall’alto, infischiandosene della volontà di tante e tanti lavoratori, studenti, precari, comitati territoriali e ambientali, operatori della sanità, mobilitatisi in questi anni e a cui ancora non si è data alcuna risposta concreta.

Noi crediamo serva una vera opposizione a tali politiche, una discontinuità netta con le politiche governiste di subordinazione al PD che già tanti danni hanno creato alla sinistra radicale e ai movimenti sociali in questo paese.
Nessuna delle forze in campo in questo momento, noi compresi, riesce a svolgere efficacemente tale ruolo.

Per questo facciamo appello all’insieme della sinistra radicale e dei soggetti di movimento, sociali, politici, sindacali ed associativi del Lazio per provare insieme a dare voce a questo vuoto politico ed elettorale, in autonomia e in alternativa al PD. Un appello alla discontinuità, uno sforzo per ricostruire una sinistra anticapitalista, con una coerenza e omogeneità di scelte su scala locale e nazionale, senza opportunismi ed elettoralismi, ma funzionale a praticare da subito unità e radicalità sul terreno delle resistenze sociali ai drammatici effetti della crisi economica.
È questa la strada decisiva per battere le destre, liberarsi di Berlusconi, ma anche delle sue politiche.
Noi dobbiamo partire da qui. Per un’altra politica, un’altra sinistra, un’altra Regione.

Sinistra Critica Regione Lazio
www.sinistracritica.org/roma

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