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Tav, rinviati i lavori di scavo nasce un tavolo a Palazzo Chigi

Publie le domenica 11 dicembre 2005 par Open-Publishing

Prima dell’avvio del cantiere approfondimenti sanitari, ambientali ed economici
"Tregua" nel segno del dialogo tra il governo e le amministrazioni locali

Soddisfatti Bresso e Chiamparino, ma l’assemblea dei sindaci
frena: "La proposta apre il dialogo ma non soddisfa"

ROMA - Dialogo con le comunità locali e una serie di approfondimenti di carattere sanitario, ambientale ed economico prima dell’avvio degli scavi per la linea ferroviaria ad alta velocità. Dal tavolo avviato da governo e amministrazioni locali è emersa una sorta di tregua: la Torino-Lione si farà ma di fatto l’inizio dei lavori viene rinviato. Questo per superare l’emergenza Val Susa e riportare alla legalità e alla normalità il territorio dopo quanto è accaduto nei giorni scorsi.

Nessuno stop alla realizzazione dell’opera, quindi. Piuttosto, una maggiore attenzione alle istanze degli abitanti della zona, nel segno di quanto affermato dal vicepremier Gianfranco Fini in un’intervista. "La mia è la posizione di tutto il governo - ha detto il ministro degli Esteri - e siamo certi delle nostre buone ragioni. La maggioranza ha mostrato una posizione unitaria. La Tav si deve fare", anche se "occorre dialogare con le comunità locali per garantire la certezza della salute a chi abita lì e un impatto ambientale non devastante".

Proprio in questo senso va la decisione uscita dal vertice di palazzo Chigi: sotto la guida del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta, governo e istituzioni locali si sono accordati innanzitutto sull’istituzionalizzazione di uno strumento di dialogo, il "Tavolo di Palazzo Chigi". Sarà solo dopo che questo tavolo avrà esaminato la relazione conclusiva sugli approfondimenti ambientali, sanitari ed economici prodotti dall’Osservatorio istituito al ministero delle Infrastrutture ed esteso ai ministeri della Salute, dell’Ambiente e delle Politiche, che potranno effettivamente partire gli scavi.

I lavori di scavo, dunque, pur non essendo messi in discussione verranno rimandati a dopo l’espletamento della procedura messa a punto a Palazzo Chigi.

Una procedura che prevede, da parte della popolazione della Val di Susa che si oppone alla realizzazione della Torino-Lione, il riconoscimento e il rispetto del sito già identificato per la realizzazione del tunnel e la consegna del cantiere alla società Ltf, e, da parte del governo, l’immediato avvio di una straordinaria procedura "Via", ossia di valutazione di impatto ambientale, per la galleria di prospezione di Venaus e il rinvio dell’inizio dei lavori di scavo alla fine di tale procedura e, come detto, solo dopo che l’Osservatorio avrà presentato la sua relazione conclusiva al "Tavolo di Palazzo Chigi".

"La proposta del governo - ha commentato la presidente della Regione Piemonte Mercedes Bresso - è il massimo che si potesse ottenere. Mi auguro che la delegazione dei sindaci della Valle di Susa dimostri senso di responsabilità e capacità di leadership e che sappia spiegarla alla popolazione". Soddisfatto anche il sindaco di Torino Sergio Chiamparino: "Mi pare che l’incontro di Palazzo Chigi abbia dato esito positivo. Apre la possibilità di fare un confronto ai massimi livelli politici, istituzionali e scientifici e sospende di fatto i lavori a Venaus in attesa della Valutazione di impatto ambientale e delle conclusioni dell’Osservatorio".

La delegazione dei sindaci della Valle di Susa e i due presidenti della Comunità montane presenti alla riunione si sono riservati una risposta dopo la consultazione di oggi con l’assemblea dei sindaci. E la risposta è giunta, oggi pomeriggio: a loro giudizio, quella del governo è una "proposta che apre il dialogo, ma non soddisfa. Dunque è un inizio, non certo la conclusione".

A rivelarlo è Antonio Ferrentino, sindaco di Sant’Antonino e uno dei leader dei Comitati "No Tav". "La proposta consente di abbassare la tensione nella Valle - spiega Ferrentino - di smilitarizzare il territorio e ripristinare la normalità, ma per noi resta ’uno strappo democratico’ il modo come è stata presa la decisione di costruire il tunnel a Venaus. Inoltre la proposta non prende in esame la possibilità di soluzioni alternative all’attuale tracciato". Ferrentino ribadisce l’unità dei sindaci, ma non annuncia eventauli controproposte: "Fra due ore circa illustreremo alla popolazione in un’assemblea pubblica a Bussoleno la prosposta del governo. Poi vedremo".

http://www.repubblica.it/2005/l/sez...