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Ultimo appello: per un’estetica sociale
Publie le venerdì 7 aprile 2006 par Open-Publishing2 commenti
Dazibao Partito della Rifondazione Comunista Parigi tenebrio molitor Elezioni politiche 2006
di tenebrio molitor
Tutto sommato (e come preventivato) ci risiamo: questo è un appello al voto. Ovviamente lontano da temi e argomentazioni di per sé perdenti, come la politica o le tasse o la visione sociale dei cosiddetti "schieramenti": su quel terreno non c’è meglio e peggio, c’è unicamente conformismo, uniformità, povertà ideologica.
I frequentatori di Bellaciao hanno oramai chiaro che la sola differenza tra centrodestra e centrosinistra è Berlusconi: basterà a motivarli? Proviamoci da una diversa angolazione. Che cosa ci fa comunque concludere che un mondo con quel tale non può equivalere a un mondo senza?
Probabilmente l’estetica. Sì, è l’estetica che lo condanna, al di là di qualsiasi parrucchino. I bassifondi morali/culturali frequentati dal berlusconismo proiettano necessariamente ombre nere sull’intero assetto della convivenza civile.
E’ la bruttezza la cifra dell’Italia aziendalizzata. Oltre che deprecabile, è epidermicamente ributtante che quattro ceffi bercianti violentino la storia, l’arte, l’intelligenza e le istituzioni a beneficio dei propri affari e della smisurata vanità di un trafficante.
La società berlusconizzata è volgare nel suo abito blu che occulta il nulla e il portafogli; lui è brutto nei suoi insulti, nel suo ghignante livore, nella sua bava suadente; l’universo che auspica è una melma di aggressività monetaria e di individualismo egoista. Ancora una volta, con il voto non sarà dato a nessuno di cambiare alcunché: è il paradosso di una democrazia a orologeria, telerappresentata a puntate.
Ci sarà dato, però, di fissare il limite finale del’orrore, del kitsch, il fondo ultimo dell’oscenità toccato il quale si potrà un giorno (chissà...) cominciare a risalire. Sarà un voto metapolitico, dunque, finalizzato a riallestire le precondizioni della democrazia: un’aria scevra dai miasmi del sotterfugio e dell’imbroglio, un cielo libero dall’irrealtà catodica, un suolo privo delle fangose impronte del denaro elevato a unità di misura della vita.
Personalmente darò il mio a chi ancora ostenta una falce e un martello troppo superficialmente relegati nella mera simbologia, a chi conserva nelle parole "comunista" e "partito" l’orgoglio di un’identità non in vendita e di una storia non manipolabile.
Buon voto a tutte e tutti.
Messaggi
1. > Ultimo appello: per un’estetica sociale, 8 aprile 2006, 00:05
Berlusconi ha concluso il suo comizio rivolgendosi direttamente agli elettori: "Grazie a tutti, siete commoventi - ha detto - e state sicuri, domenica e lunedì vinceremo perché non siamo coglioni".
Caro Tenebrio, mi è costata fatica scrivere l’ultima delega, non mi è mai piaciuto delegare, ma non posso e non devo incrementare questo delirio d’onnipotenza, questo delirio. Chi ha imperversato in questi cinque anni, debuttò con la sua faccia, la sua azione e le sue gesta a Genova. Lì non c’erano i Ds, non c’era il centro sinistra, i partiti, i sindacati, le associazioni erano una risicata anche se significante minoranza. Fu alla fine di luglio che mi iscrissi per la prima volta a Rc...Oggi come allora, mi ritrovo senza tessere, senza appartenenze, a ricompiere un passo per me significativo. Andare a votare, contro, senza se senza ma. Prevale non il calcolo, il progetto e ahimè neanche la fiducia in chi delego, ma solo la rabbia di vedermi negato il rispetto da chi si è vantato di rappresentarmi in questa devastante ignobile legislatura.Ma ripeto è l’ultima delega.
Doriana
1. > Ultimo appello: per un’estetica sociale, 8 aprile 2006, 09:22
Ho sempre compreso chi rifiutava di andare a votare per inerzia, incuria o rifiuto degli attuali partiti.
Oggi no. Oggi ognuno deve votare. Questa tornata elettorale non è un normale avvicendamento politico ma un momento storico grave che determinerà una svolta clamorosa del nostro futuro.
Tutti e due i contendenti hanno solo questa chance. Chi perde questa volta non avrà più occasione di ripresentarsi, sempre che si crei una maggioranza stabile e determinata, non come il debole e inciuciato governo precedente.
B ha 70 anni. Se si riuscisse a fare un governo stabile, alle prossime elezioni ne avrebbe 75, troppo vecchio per fare qualcosa! Nel frattempo mafia e P2 troverebbero un candidato migliore.
Se poi un governo di centrosinistra facesse finalmente una legge sul conflitto di interessi, alla pari con tutti i paesi civili, lui sarebbe tagliato fuori. Perciò questa è la sua ultima battaglia, o vince tutto e diventiamo una dittatura, o perde tutto. Gli resterebbe una sterminata ricchezza ma, non avendo più le leve del comando, non potrebbe più continuare la sua deriva antidemocratica e verrebbe ridimensionato o si sposterebbe a far danno in un altro paese.
Prodi, invece, non avendo un partito suo e ritrovandosi con una coalizione rissosa più attenta ai propri interessi che a quelli del paese, si ritroverebbe abbandonato nella ridda di nuove coalizioni (centro, estrema sinistra ecc.) a discapito della governabilità del paese. Insomma gli scenari sono terribili.
E lo sono anche se chi vince non ottiene abbastanza voti per governare vedendosi costretto a fare a breve nuove elezioni, senza essere riuscito a modificare questa legge elettorale ’porcata’.
Per questo ogni voto è fondamentale e ogni astensione diventa un peccato mortale con ricadute terribili su noi tutti.
Ci sono 180 partiti, ce ne sarà uno meno impresentabile degli altri!
Oppure guardate i capilista, e se vi sembrano persone decenti, votate "la persona", ma votate!
Viviana