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Verso il soggetto politico confederato “Sinistra Europea”

Publie le lunedì 16 ottobre 2006 par Open-Publishing

Dazibao Partito della Rifondazione Comunista Parigi

Il contributo dalle esperienze sociali e di movimento raccolte in “Forum per la Sinistra Europea - Socialismo XXI”

“Forum per la Sinistra Europea - Socialismo XXI” rappresenta un’area di figure e di organismi legati a esperienze sociali e di movimento fatta di una parte di quanti hanno animato, in questi anni, le mobilitazioni contro la globalizzazione liberista e le guerre di egemonia planetaria degli Stati Uniti, la quale ha aderito con grande interesse alla proposta del Partito della Rifondazione Comunista di costituzione di un soggetto politico plurale, la Sezione Italiana del Partito della Sinistra Europea, la cui intenzione è di raccogliere la più ampia parte delle forze di sinistra di alternativa politiche, sociali e di movimento.

La nostra area quindi propone una forma di organizzazione per Sinistra Europea di tipo confederativo. Ogni soggetto partecipe di Sinistra Europea dunque già si dà e continuerà a darsi la forma organizzativa che predilige.

Quanto, poi, caratterizza la nostra posizione culturale e politica è la convinzione della necessità di una rivisitazione critica delle esperienze socialdemocratiche e comuniste del Novecento, storicamente mostratesi le prime subalterne, in via generale, al capitalismo, e avendo prodotto le seconde, sempre in via generale, là dove sono state esperienze di governo, forme di socialismo autoritario e, in alcuni momenti e in alcuni paesi, anche violentemente antisociale; perciò quanto ci caratterizza è anche la convinzione della necessità di una rifondazione generale dell’idea del socialismo.
Parimenti quanto caratterizza la nostra posizione culturale e politica è il superamento dell’idea di una qualche soggettività sociale vocata all’emancipazione dell’umanità per effetto delle contraddizioni capitalistiche e per la sua condizione di vittima dello sfruttamento e dell’oppressione, alla quale perciò ogni altra soggettività subalterna debba affidare la propria emancipazione. Il panorama delle culture politiche anticapitalistiche si è enormemente complessificato, proponendo sia la necessità di una ricerca che, imparando dalle lotte sociali, pacifiste e ambientali, produca gli elementi quadro di un paradigma comune, che la necessità di una relazione discorsiva, egualitaria e cooperativa, tra le soggettività oppresse, le loro espressioni politiche, sociali e di movimento, le soggettività di tipo fusionale rappresentate dai movimenti ambientalisti, pacifisti e giovanili.

Si tratta quindi di pensare al socialismo come a un processo di allargamento della democrazia a ogni momento della vita sociale, perciò di consegna reale del potere al popolo, combinando le forme della democrazia rappresentativa con forme di partecipazione democratica diretta dei soggetti sociali, delle popolazioni dei territori, del popolo nella sua interezza. Si tratta di pensare al socialismo come sviluppo dei sistemi di protezione sociale, come estensione massima dell’area dei beni comuni, come estensione massima di forme locali e generali di democrazia economica. Si tratta di pensare al socialismo, in altre parole, come complesso di processi di liberazione reale del lavoro dipendente dallo sfruttamento capitalistico e delle donne da quello patriarcale-maschile, più in generale come complesso di processi di liberazione reale del complesso dei soggetti oppressi, attraverso una reale partecipazione alle decisioni della politica e al potere locale e statale.

Dentro a questo occorre, in specie, ridefinire ciò che deve tornare a essere bene comune, quindi proprietà pubblica e sua gestione democratica (assieme alle grandi unità della produzione, dello scambio e della finanza): e a nostro avviso si tratta del sapere e della formazione culturale in tutti i loro aspetti e momenti (ricerca scientifica e tecnologica, scuola, comunicazione e informazione, beni culturali) e di ciò che più direttamente attiene alla produzione della vita e alle sua basi naturali (acqua, energia, materie prime, ambiente, territorio, basi genetiche della vita, mezzi per la salute delle popolazioni, protezione dei bambini e degli anziani). Si tratta, inoltre, di pensare al socialismo come etica della nonviolenza nelle relazioni e nelle stesse lotte sociali, come nuova etica ambientale, come nuova etica della responsabilità nei confronti delle future generazioni umane.

Si tratta, infine, di pensare al socialismo come modo pacificato delle relazioni internazionali e come, al tempo stesso, solidarietà e risarcimento materiale e morale da parte dei paesi sviluppati nei confronti delle popolazioni dei paesi meno sviluppati, tali a seguito, essenzialmente, di quattro secoli di colonialismo e della successiva sopraffazione imperialista.

Noi, in secondo luogo, ci siamo costituiti come rete e come rete intendiamo continuare a esistere e a operare. Alla nostra rete partecipano, dunque, figure individuali impegnate in organismi sociali e di movimento e organismi sociali e di movimento veri e propri; l’adesione a “Forum per la Sinistra Europea - Socialismo XXI” può essere perciò individuale o collettiva. Inoltre il nostro carattere di rete comporta che ogni organismo aderente mantenga la sua autonomia e le sue caratteristiche organizzative, di ambito di lavoro e di iniziativa. Infine ci siamo dotati, e continueremo a dotarci, di organi minimi di gestione comune, cioè di organi esclusivamente funzionali, tra i quali i principali sono le assemblee degli aderenti e il coordinamento, nel quale sono i rappresentanti di tutti gli organismi aderenti più figure significative di organismi sociali e di movimento più le figure elette nelle istituzioni, nelle liste di Rifondazione Comunista, su nostra proposta.

In ultimo noi riteniamo che Sinistra Europea nel suo insieme, cioè il suo assetto confederativo unitario, abbia la necessità di sperimentare forme di organizzazione nuove, più partecipate, più democratiche, più orizzontali di quelle tradizionali. Inoltre riteniamo che il suo assetto generale debba essere decentrato, quindi che in luogo di un unico punto di centralizzazione a Roma debba averne alcuni, poi coordinati a Roma, per esempio un punto per il Centro-nord dell’Italia e un altro per il Centro-sud, oppure un punto per il Nord, un punto per il Centro e uno per il Sud, o magari un altro tipo di decentramento ancora.

I tempi, a loro volta, della fondazione di Sinistra Europea è opportuno che siano brevi: lo impone il fatto stesso di una nuova maggioranza di governo e la necessità di “governare” dal basso, dalla società e dai suoi problemi, questa maggioranza. Tuttavia occorrerà anche mantenere il carattere di processo di Sinistra Europea, quindi mantenergli un carattere duttile e aperto, di modo che a essa possano ulteriormente aderire nuovi organismi e nuove persone.

http://www.forumsinistraeuropea.it/