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lettera aperta a Umberto Veronesi
Publie le domenica 14 settembre 2008 par Open-Publishing2 commenti
– lettera aperta a Umberto Veronesi -
a cura di Paolo De Gregorio, 14 settembre 2008
Nel penultimo numero de “l’Espresso” Umberto Veronesi osserva: “milioni di persone soffrono di malnutrizione e muoiono di fame da una parte del mondo e milioni che si ammalano per eccesso di cibo dall’altra. I prodotti agricoli a livello mondiale sarebbero sufficienti a sfamare tutti e soprattutto se non fossero in gran parte utilizzati per alimentare il bestiame d’allevamento. Per nutrire il bestiame d’allevamento si utilizza il 50% di tutti i cereali prodotti, ma gli animali trasformano in carne da consumo solo il 10% del cibo che ricevono. Per 1 kg di carne di manzo ci vogliono anche 15.000 litri di acqua. E’ chiaro che la dieta carnivora crea danni enormi agli abitanti della terra.”
Sagge e illuminanti informazioni che ci dà lo scienziato, ma sul “che fare” incespica e balbetta cose del tipo mangiare meno carne, e si affida a scienza e cultura.
Non una parola sulla logica capitalistica, globale, che è la regola fondamentale che muove ogni cosa nel nostro mondo, dove le merci arrivano dove ci sono i soldi per pagarle, appunto agli obesi dell’occidente, mentre spesso quelli che producono queste merci muoiono di fame.
Quei vermi che affermano che il mercato è il supremo regolatore e che bisogna affidarsi a esso per risolvere fame e squilibri sono criminali che tirano l’acqua al loro mulino, perché la fame e gli squilibri avanzano e con la legge del profitto non si riforma l’agricoltura mondiale.
Perché di questo si tratta, riformare in senso sostenibile e per i consumi interni le varie agricolture di ogni nazione, esattamente il contrario di ciò che ha fatto la globalizzazione e la logica delle multinazionali di imporre le sementi Ogm.
Perché uno scienziato come Lei non si misura con la realtà economica e politica?
Eppure si dovrebbe che come ministro della Sanità in Italia Lei non riuscì a riformare un bel niente, e ciò dimostra che non basta avere le idee, ma bisogna eliminare la cupola mafiosa che ha in mano tutto, ossia la mafia mediatica ed economica del capitalismo che tutto controlla e tutto orienta, consumi compresi.
La classe che domina è quella che produce e importa merci, la stessa possiede le strutture di distribuzione (supermercati) e sono sempre gli stessi ad avere il 100% del potere mediatico per far diventare di moda, quasi obbligatoria, consumi e stili di vita e di abbigliamento che poi ti vendono.
Quando si decide cosa produrre, cosa importare, quando si ha il potere di orientare i consumi con la pubblicità, quando si hanno le strutture e i negozi per vendere queste merci, ecco che il circuito è chiuso e la dittatura del capitale è totale e inattaccabile.
I politici non contano niente e nessuno, destra e “sinistra”, mette in discussione questa dittatura.
Come possiamo far diminuire i consumi di carne, come possiamo riformare l’agricoltura in senso biologico, sostenibile, poco idroesigente, se le decisioni alimentari li prendono i capi dei supermercati e non i saggi e gli scienziati?
Rispondiamo a questi quesiti!
Altrimenti tutte le analisi, anche le più etiche e giuste, rimarranno solo sulla carta.
Paolo De Gregorio
Messaggi
1. lettera aperta a Umberto Veronesi, 14 settembre 2008, 16:48
Forse perchè Veronesi è un medico e non un economista o un filosofo e quindi vede le cose da un punto di vista medico!E da un punto di vista strettamente medico è un dato di fatto che si dovrebbe mangiare carne non più di 2 volte alla settimana ed arricchire la nostra dieta di legumi da mangiare almeno 4 volte alla settimana.Cercare di far dire ai personaggi pubblici quello che non vogliono o possono dire è una gran brutta abitudine.
1. lettera aperta a Umberto Veronesi, 15 settembre 2008, 17:34, di paolo de gregorio
– Sono pienamente d’accordo con Veronesi sull’esigenza di ridurre al minimo il consumo di carne d’allevamento (io lo eliminerei completamente per consumare solo carne derivante da pascolo brado o carni bianche).
Dico che lui non va oltre questa indicazione, mentre potrebbe proporre, ad esempio, che nelle elementari deve essere inserita l’educazione alimentare come materia Mi piacerebbe vederlo in Tv in trasmissioni sull’educazione alimentare.
Sono altresì d’accordo con lui quando propone di ridurre le spese per armamenti a favore di spese sociali e per la ricerca scientifica. Non sono invece d’accordo con lui quando si esprime a favore del nucleare, degli Ogm e quando dice che per i termovalorizzatori non è morto nessuno e quì mi delude proprio.
Ritengo che proprio i personaggi pubblici devono aspettarsi le nostre critiche, le nostre osservazioni sia negative che positive.
Autolimitare i nostri interventi e poi lamentarsi del pensiero unico dominante mi sembra assurdo.
saluti
paolo