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16 settembre 1982: per non dimenticare Sabra e Chatila

Publie le giovedì 16 settembre 2004 par Open-Publishing
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Dazibao


Duemila abitanti palestinesi e libanesi dei campi di Sabra e Chatila, alla periferia
di Beirut, vennero massacrati dal 16 al 18 settembre del 1982 dai miliziani delle
Falangi libanesi e delle forze filo-israeliane del Libano meridionale comandante
dal maggiore Haddad, sotto la supervisione e con il sostegno logistico dell’esercito
israeliano che aveva occupato da poche ore Beirut ovest.

Pochi giorni prima le forze multinazionali americane, francesi e italiane che
avrebbero dovuto difendere i campi profughi dopo la partenza da Beirut dei fedayin
palestinesi e far rispettare l’impegno isrealiano a non entrare nella parte occidentale della città assediata dal giugno precedente, si erano prematuramente ritirate lasciando mano libera agli assassini.

Non solamente nessuno ha pagato ma le vittime dell’eccidio ancora non hanno ricevuto una degna sepoltura. Di quasi mille corpi non si è saputo più nulla. La più grande e nota delle fosse comuni, situata all’ingresso del campo di Chatila, a pochi passi dall’ambasciata del Kuwait, è ridotta ad uno squallido campo polveroso nel quale vengono gettate le immondizie di un vicino mercato e detriti di ogni genere. Non una lapide, un segno che ricordi la presenza delle fosse comuni, che inviti
al loro rispetto.

Il disprezzo con il quale sono trattate le vittime di Sabra e Chatila costituisce un intollerabile insulto non solo nei loro confronti ma anche dei più basilari principi di umanità. Per questa ragione facciamo appello all’opinione pubblica italiana e internazionale, agli uomini di cultura, alla galassia delle Ong, ai politici, ai semplici cittadini, perché chiedano alle autorità e alle forze politiche libanesi, che venga resa giustizia alle vittime del massacro dando loro una degna sepoltura.

Che il loro sacrificio venga ricordato con una lapide, un monumento, un segno che aiuti a non dimenticare il dramma del popolo palestinese ancora esule dalla propria terra.

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