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20 arresti a Forlì di imprenditori - amministratori locali ed aziende

Publie le sabato 11 settembre 2004 par Open-Publishing

CONFEDERAZIONE COBAS
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COMUNICATO STAMPA

La notizia dei 20 arresti a Forlì di imprenditori - amministratori locali
ed aziende - funzionari della Asl per i reati di "Associazione a
delinquere, corruzione ecc." in merito al business dei rifiuti speciali -
l’indagine è durata 2 anni, parla di affari per 20 milioni di euro a
fronte del mancato smaltimento in discariche autorizzate di 4 mila
tonnellate di fanghi altamente cancerogeni gettati in terreni agricoli e
fiumi limitrofi - non fa che confermare quanto come Confederazione Cobas
andiamo sostenendo e denunciando, e cioè che la privatizzazione dello
smaltimento dei rifiuti "speciali ed urbani" è una violenza e un danno
economico, sanitario, alimentare nei confronti della popolazione tutta.
Aggiungiamo,: ".senza alcuna differenza tra sud e nord d’Italia. A sud, il
triangolo dei veleni (le province confinanti di Caserta, Napoli, Salerno)
è la discarica nazionale abusiva dove la camorra ha smaltito per 40 anni i
rifiuti tossico-industriali del nord ( oggi, la camorra politica, ovvero
l’alleanza Bassolino-Fiat-Impregilo, intende imporre con la forza i
megainceneritori di Acerra e S. Maria la Fossa); a nord, lungo l’asse del
Po e della pianura Padana, lungo i greti dei corsi d’acqua e dei terreni
agricoli (impestando l’agricoltura e la zootecnia con i suoi derivati
latte, carne, formaggi) è stato fatto altrettanto con la corruzione di
funzionari pubblici ed amministratori locali".

Chiediamo ufficialmente alla magistratura di allargare le indagini su
tutti i soggetti che nella regione hanno ottenuto la concessione allo
smaltimento - incenerimento - termodistruzione di rifiuti speciali e
urbani - in primis delle aziende a carattere pubblico come la società Hera
 in modo da risalire alla catena di comando ed a finalizzare la
tracciabilità del rifiuto: il rientro della legalità, la punizione dei
disonesti e dei criminali, la bonifica delle aree devastate, la messa in
sicurezza degli impianti a rischio minacciati dalla mobilità e precarietà
dei lavoratori, il ripristino della salute della popolazione compresa la
salvaguardia alimentare, è un dovere nei confronti della cittadinanza.

La Confederazione Cobas ha dato mandato ai suoi legali di costituirsi
parte civile nei confronti di quanti hanno abusato della benevolenza,
dell’ingenuità e della civiltà dei lavoratori e delle popolazioni.

Roma, 9-09-04