Home > 31 GENNAIO 2004: GIORNATA EUROPEA DI LOTTA PER I MIGRANTI

31 GENNAIO 2004: GIORNATA EUROPEA DI LOTTA PER I MIGRANTI

Publie le mercoledì 28 gennaio 2004 par Open-Publishing

L’era della globalizzazione neoliberista ha come sua cifra caratteristica il controllo sulle
migrazioni internazionali, funzionali ai processi di precarizzazione e segmentazione della forza lavoro
e funzionali alla delocalizzazione delle produzioni dove il costo del lavoro è più basso e i
diritti dei lavoratori possono essere più facilmente calpestati.

Inoltre, la criminalizzazione dei
migranti e il razzismo con cui si vestono le politiche migratorie dei paesi neoliberisti nascondono
una realtà sostanziale: la creazione di sistemi di cittadinanza sempre più escludenti e funzionali
agli interessi del capitale globale. Il contenimento dei flussi migratori e la progressiva
clandestinizzazione dei migranti rappresentano dunque il punto di partenza per l’attacco generalizzato ai
diritti di tutti i lavoratori e dei soggetti più deboli della società.

In perfetta sintonia con le
tendenze politiche prevalenti volte alla costituzione della "Fortezza Europa", anche il governo
italiano, non si è
mai concretamente adoperato per l’effettivo inserimento sociale dei migranti e non ha mai
effettivamente consentito loro di poter godere pienamente dei diritti civili, politici e sociali di
cittadinanza, che spettano loro di diritto poiché lavoratori e persone.

Il ricorso alle espulsioni ,
come ordinario strumento di regolazione dei flussi migratori, la mancata approvazione di una
normativa sul diritto d’asilo in ottemperanza a quanto prescrive l’articolo 10 della Costituzione, la
mancata estensione dei diritti di cittadinanza e la negazione dei fondamentali diritti umani a
seguito dell’istituzione dei CPT, rappresentano un percorso di progressiva esclusione e
criminalizzazione della forza lavoro migrante che dalla legge 40/98 ( Turco- Napolitano), ha trovato compimento
nella legge 189 del 2002, meglio nota come Bossi- Fini.

E, proprio la Bossi- Fini, funzionale al
reperimento di manodopera fortemente precarizzata è perfettamente in linea con le politiche di
liberarizzazione del
mercato del lavoro e di indebolimento di diritti di tutti i lavoratori, senza alcuna distinzione
di razza o frontiera, che ha trovato espressione nella recente legge delega N.30 sui contratti di
lavoro. E’ dunque il filo rosso della precarietà a legare le lotte del mondo del lavoro in cui le
lotte dei migranti assumono un carattere paradigmatico: la garanzia dei diritti dei migranti è
indispensabile per fermare l’attacco ai diritti di tutti.

Il prossimo 31gennaio si terrà la giornata di mobilitazione per le regolarizzazioni e per la
chiusura dei CPT, in linea con quanto deciso nell’ultimo FSE di Parigi. In molte città europee e
italiane il movimento di lotta per i diritti dei migranti scenderà in piazza per ribadire la verità su
luoghi come i CPT: sono strumenti di controllo della forza lavoro migrante e rappresentano il
fallimento delle politiche di controllo della clandestinità e di chiusura delle frontiere; sono luoghi
dove i migranti sono disumanizzati e reclusi senza che vi sia nessun presupposto giuridico per la
loro detenzione, dove vengono negati di fatto i fondamentali diritti umani, dove i migranti sono
costretti a vivere in condizioni umilianti e dove spesso subiscono violenze fisiche e psicologiche.

Per tutte queste ragioni, e alla luce del gravissimo episodio avvenuto nel CPT di via Mattei,
anche a Bologna è stata organizzata una mobilitazione per i diritti dei migranti e per la chiusura del
CPT di via Mattei.

Il concentramento è previsto per le 15 in piazza XX settembre.

Invitiamo tutti i compagni e le compagne a partecipare per ribadire che i CPT vanno chiusi SENZA
SE e SENZA MA e che l’unica soluzione alternativa è LA PIENA INTEGRAZIONE DEI MIGRANTI COME PERSONE
E COME LAVORATORI.