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A LIBERAZIONE

Publie le domenica 29 febbraio 2004 par Open-Publishing

CARO ALESSANDRO,

NON TI SEI FORSE ACCORTO CHE LIBERAZIONE E’ L’UNICO GIORNALE CHE NON HA DATO LA NOTIZIA SUI
"CONTRATTI D’INSERIMENTO"?

NON HAI VISTO I COMUNICATI DI VARIE ORGANIZZAZIONI SINDACALI DI BASE?
IL SITO DEL COORDINAMENTO NAZIONALE RSU HA PUBBLICATO ANCHE IL COMUNICATO STAMPA UNITARIO NEL MESE
DI OTTOBRE QUANDO CGIL CISL UIL, ERANO AL TAVOLO DELLA TRATTATIVA SENZA UNA PREVENTIVA
INFORMAZIONE AGLI ORGANISMI DELLA CGIL?

LA LETTERA COLLETTIVA (CHE NON POTEVA ESSERE LUNGA) PRIMA DI ESSERE SPEDITA E’ STATA FATTA LEGGERE
AD UNA SIGNORA DI 76 ANNI, MIA SUOCERA CHE HA COMPRESO BENISSIMO DI COSA SI TRATTAVA, SARA’ UN
FENOMENO?

MOLTI DIRIGENTI DEL NOSTRO PARTITO LA CONOSCONO E SANNO CHE E’ UNA DONNA DEL POPOLO.
CREDIMI CARO ALESSANDRO,
LA CRITICA CHE ERA CONTENUTA NELLA LETTERA COLLETTIVA VOLEVA SEMPLICEMTE PORRE ALL’ATTENZIONE DI
CHI HA VOLONTA’ DI FAR CRESCERE LA DEMOCRAZIA E LA PARTECIPAZIONE IN QUESTO NOSTRO PARTITO DI DARE
UN CONTRIBUTO AL MIGLIORAMENTO DI LIBERAZIONE, VISTO CHE IL SOTTOSCRITTO HA DIFFUSO PER TANTI ANNI
L’UNITA’, LASCIAMI DIRE CHE LO SFOGATOIO DELLE "LETTERINE" E’ PURA DEMAGOGIA.

BISOGNA OSPITARE IL CONTRIBUTO DI VARI COMPAGNI ANCHE UN PO’ PIU’ LUNGO DI 30 RIGHE.
DARE PIU’ SPAZIO AL CONFRONTO, ELEVARE IL LIVELLO DELLA RIFLESSIONE POLITICA, SINDACALE ED
ECONOMICA. BERTINOTTI E CREMASCHI HANNO DATO DUE VALIDI CONTRIBUTI MA CI SONO TANTI ALTRI COMPAGNI MENO
TITOLATI CHE POSSONO FARE ALTRETTANTO.DAL 1974 AD OGGI PER 30 ANNI E’ STATO UN SUSSEGUIRSI DI
SCONFITTE E DI CEDIMENTI .

AUGURANDOTI OGNI BENE TI SALUTO

SERGIO RUGGIERI

HASTA SIEMPRE

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Caro Ruggieri,
ho letto due volte la lettera che hai inviato a Liberazione ed altri, ma non ho capito il merito
concreto della polemica. Forse sarò un burocrate stanco, ma mi piacerebbe capire il vostro
pensiero.

Le lettere di Liberazione, come quelle de l’Unità non sono uno sfogatoio, ma uno spazio di sano
e intelligente colloquio.

Ciao, attendo una tua lettera

Alessandro Curzi

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A LIBERAZIONE
ALLA SEGRETERIA DEL PRC
ALLA DIREZIONE PRC
p.c.-ORGANI D’INFORMAZIONE

Care compagne, Cari Compagni,

Siamo dei lavoratori/pensionati/precari, iscritti e non al P.R.C. preoccupati per alcuni
episodi di cui e’ stata protagonista "LIBERAZIONE". Siamo tutti assidui lettori del giornale.

Ovviamente la nostra preoccupazione va inquadrata nel discorso più generale della dittatura
mas mediatica cui sono sottoposti i giovani, i lavoratori/lavoratrici, quanti subiscono il modo di
produzione del capitale e la oppressione che ne consegue.

OPPRESSIONE CHE OGGI SI MANIFESTA IN MANIERA DISPOTICA GRAZIE ALLA CONCENTRAZIONE
MONOPOLISTICA DELL’INFORMAZIONE, NON SOLO IN ITALIA.

Dal mese di OTTOBRE dello scorso anno si era a conoscenza grazie al sito nazionale del
coordinamento delle R.S.U. di una inversione di rotta da parte dei vertici della CGIL e non solo,
rispetto alla legge 30, considerata ancora oggi spudoratamente inemendabile , nei discorsi della
domenica, di una trattativa che era in corso tra sindacati confederali ed organizzazioni datoriali.

Poi per alcuni mesi cadde il silenzio intorno a questa vicenda senza che giornali,
organizzazioni sindacali, R.S.U., fossero informate di quanto stava accadendo.

Recentemente il Manifesto, ma anche altri giornali ed organizzazioni datoriali (Confcommercio
Sole 24 Ore ),di parte opposta agli interessi dei lavoratori, hanno dato la notizia che "già
all’ILVA la FIOM aveva firmato un accordo che accoglieva parti della berlusconiana L.30, cosa ancor
più grave, in quei giorni si era firmato un accordo che va’ sotto il nome di CONTRATTI
D’INSERIMENTO.

Sono seguiti comunicati di vari sindacati di base messi in rete che sicuramente saranno
pervenuti al nostro giornale e con nostro grande rammarico a tutt’oggi non abbiamo potuto leggere
niente, neanche un rigo su LIBERAZIONE.

Abbiamo apprezzato molto l’articolo del compagno Bertinotti di alcuni mesi or sono che
trattava dei guasti di 30 anni di politica sindacale e della sinistra in Italia, ci pare che nello stesso
senso andasse l’articolo di Cremaschi che analizza la fase politica e sindacale a partire dalla
svolta dell’Eur degli anni "70" che fu voluta fortemente da Lama, che ha visto il suo seguito nelle
politiche "dei redditi" negli anni "90" gestite da COFFERATI & company, come le politiche
riformiste da cui giustamente, prendere le distanze.

Abbiamo citato questi due compagni, non per avere "i santi in paradiso" ma perché riteniamo
quei due saggi apprezzabili per far partire un minimo di riflessione storica politica e sindacale
sul ruolo svolto dalla CGIL , altre forze di sinistra compreso il P.C.I. in questo Paese.

Noi avvertiamo uno stacco incredibile tra questi rari momenti di riflessione e quanto tutti i
giorni pubblica il nostro giornale non solo riferito alle organizzazioni sindacali confederali ma
rispetto alla politica economica e sociale in generale.

Crediamo francamente intanto "che le notizie bisogna darle"se non si vuole assomigliare ad un
giornale Bresneviano, poi bisognerebbe essere un pochino più aperti e democratici concedendo
spazio a pur brevi RIFLESSIONI", anche di tanti compagni "NON TITOLATI", meno noti, ma capaci di
ragionare con la propria testa che esistono nel nostro Partito.

Il giochino delle letterine come spazio di "democrazia" lo conoscevamo dai tempi dell’UNITA’ e
ci è sempre sembrato un puro esercizio demagogico e populista, sarebbe bene cominciare a pensare
anche a qualcosina di diverso visto l’uso di Internet e delle mailing list ormai ampiamente
diffuso.

"La storia non si ripete mai ma a volte ci insegna a non ripetere le scelte sbagliate",
citiamo Cremaschi, non si possono sostenere tutti i giorni politiche riformiste e sperare poi di
costruire una forza alternativa, si rischia di assomigliare sempre più a quei cattolici che tutta la
settimana bestemmiano poi il sabato si confessano!

INTANTO IMPARIAMO CHE LA VERITA’ E SEMPRE RIVOLUZIONARIA E QUINDI PUBBLICHIAMO ANCHE LE
NOTIZIE CHE DISTURBANO CHI RIVOLUZIONARIO NON LO E’ DI CERTO!!!

Se vogliamo tenere minimamente aperto un discorso che prefiguri una società socialista
incominciamo a prendere le distanze da quei BUROCRATI che tanta colpa hanno dello sfascio delle società
post rivoluzionarie, se dobbiamo riflettere sul "900" partiamo con il piede giusto!!!

SERGIO RUGGIERI

ALESSANDRO GIGLI

PAOLO MARCONI

ILARIO CASTIGNANI

ROMOLO FEDERICONI

MORENO PERUCCI