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A Manhattan raduno anti-Bush Una domenica per trecentomila

Publie le sabato 28 agosto 2004 par Open-Publishing

Dazibao


Nelle strade di New York protesteranno contro la guerra
Tensioni per il divieto ai manifestanti di andare al Central Park

Già ieri le prime proteste: 5000 ciclisti hanno bloccato il traffico

NEW YORK - Sarà il gran giorno dei pacifisti americani. E non solo. Di tutti i militanti anti-Bush degli States. Oltre 250mila persone sono attese domani per le strade di New York per dire "no" alla guerra in Iraq e alle politiche dell’amministrazione del attuale inquilino della Casa Bianca. Una vibrante protesta, nel cuore di Manhattan, che si svolgerà a due passi dalla Convention repubblicana (che comincia lunedì) nel corso della quale Bush riceverà l’investitura per concorrere alla rielezione di novembre.

A guidare l’imponente marcia per la pace ci sarà uno striscione con su scritto "Il mondo dice no al programma di Bush", slogan che raccoglierà i mille volti del pacifismo americano schierato in modo compatto contro il presidente e il suo entourage.

Il grande evento di domani è stato organizzato da ’United for Peace and Justice’, una maxi associazione cui fanno capo 800 associazioni locali e nazionali. E fin dall’inizio ha provocato un braccio di ferro tra attivisti e amministrazione cittadina per ottenere il permesso di manifestare in Central Park, luogo in grado di accogliere le migliaia di manifestanti giunti in questi giorni a Manhattan.

La controversia si è trasferita nelle aule dei tribunali e si è conclusa con la vittoria del sindaco repubblicano, Michael Bloomberg, e il conseguente dirottamento della grande adunata a Union Square, grande piazza nel cuore di Manhattan. Così la marcia inizierà sulla Quattordicesima strada e passerà accanto a Madison Square, dove da lunedì si terrà la grande assemblea dei repubblicani.

Solo pochi giorni fa Leslie Cagan, il coordinatore nazionale, aveva lanciato il suo ultimatum: o ci fanno manifestare a Central Park o non si farà niente. Più minaccioso è stato invece l’annuncio del ’Manhattan Libertian Party’, che ha rivolto un appello ad organizzare una manifestazione "non autorizzata" a Great Lawn, zona interdetta dalla sentenza della Corte Suprema, sostenendo che l’unico permesso di cui hanno bisogno per manifestare pacificamente è il primo Emendamento della costituzione, quello della libertà d’espressione.

La tensione, insomma, sale. Già ieri le prime avanguardie di gruppi pacifisti hanno manifestato per le strade della città. Una decina di attivisti per la lotta all’Aids hanno protestato nudi davanti al Madison Square Garden per esortare la politica ad occuparsi di più e in modo più efficace dei tanti paesi che vivono l’emergenza. I militanti, poi, sono stati poi fermati e interrogati dalle forze dell’ordine.

Sempre ieri è andata in scena la protesta ei ciclisti: in 5000 si sono radunati nell’Union Square e hanno bloccato il traffico, la polizia ne ha arrestati oltre 250 e sequestrato loro le biciclette.

Oggi è invece prevista un’altra manifestazione organizzata dalla Coalizione Answer - acronimo che sta per Act Now to stop war and end racism - a cui, stando alle stime degli organizzatori, dovrebbero partecipare circa 75mila persone.

 http://www.repubblica.it/2004/...