Home > A Roma contro la Legge Fini sulle droghe
Venerdì 20 febbraio 04
h.21,30 - Stazione Centrale a/r 20,00 euro
IN STRADA !!!
Per abbattere i muri del proibizionismo
La tutela dei diritti e delle liberta’ di scelta impone la mobilitazione
dei piu’ ampi settori della societa’ civile, degli operatori, dei
consumatori di sostanze e di tutti quelli convinti che sia ora
necessario attivarsi per dire no al disegno di legge sulle droghe
firmato da Fini.
Un’orchestrazione repressiva che mette in discussione la facolta’ di
ogni individuo ad autodeterminare la propria esistenza e rappresenta
un’ulteriore strumento attraverso cui si spiana la strada alla frenetica
maratona repressiva attuata da questo governo.
Dietro la legge appare chiara una piu’ generale volonta’ di vietare e
punire prima ancora del consumo, il comportamento e lo stile di vita di
una cospicua parte della popolazione. Il concetto da cui prende forma
questo decreto, ovvero la criminalizzazione del consumatore, la messa in
discussione della sua liberta’ di scelta, ma anche di cura, calpesta il
referendum popolare del ’93 che gia’ 10 anni fa, aveva sancito la non
punibilita’ penale del consumo.
Segue poi l’abolizione della distinzione tra droghe leggere e pesanti;
un’ulteriore modifica in linea con la precedente che getta in unico
calderone tutte le sostanze, alimentando la propaganda terroristica
della ’tolleranza zero’. Il disegno di legge svilisce il ruolo del
servizio pubblico, scatenando una competitività sfrenata tra strutture
pubbliche e private, umiliando e mortificando il lavoro e l’esperienza
di chi, come gli operatori dei Sert e delle unita’ di strada, attraverso
le strategie della riduzione del danno,limita gli effetti negativi
dovuti al mercato nero e all’abuso di sostanze. Rispetto a metodi
alternativi e alle sperimentazioni in atto negli altri
Per la completa depenalizzazione del consumo.
Per il rafforzamento delle pratiche di riduzione del danno.
GIUSTO O SBAGLIATO NON PUO’ ESSERE REATO!
paesi europei, invece di promuovere i servizi orientati a pratiche non
coercitive, questa legge si basa su pericolose falsita’
antiscientifiche: la marijuana rende schizofrenici, non ha effetti
terapeutici, il metadone nuoce ai tossicodipendenti...
Gia’ a causa dell’attuale legge quasi il 40% della popolazione
Carceraria è detenuta per reati connessi alle droghe; se queste legge
trovasse applicazione, sarebbero gravemente inasprite le vessatorie
sanzioni amministrative che limitano le libertà personali.
Una legge che metterebbe in galera altre decine di migliaia di persone
che fumano marijuana o che ne assimilano il principio attivo per uso
terapeutico, aggravando così ulteriormente la gia’ vergognosa condizione
di sovraffollamento delle carceri e ignorando l’imminente necessita’ di
attuare misure alternative alla detenzione per i tossicodipendenti. Una
legge che fa comodo ai narcotrafficanti che si arricchiscono sul
proibizionismo, mentre sulla scia dell’ennesima caccia alle streghe,i
governi muovono guerre globali sventolando anche il vessillo della "war
on drugs" planetaria.
Recuperando innanzitutto i concetti di riduzione del danno, di
promozione della salute e di corretta informazione, distinguendo tra
consumo, abuso e dipendenza, rifiutiamo con forza lo strumentalismo
repressivo veicolato in questa legge e rivendichiamo una politica
alternativa sulle droghe che vada oltre anche l’attuale legislazione.