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AL VIA G-15, VERTICE DEI NUOVI NON ALLINEATI

Publie le giovedì 26 febbraio 2004 par Open-Publishing

Hanno confermato la loro presenza al dodicesimo vertice del G-15 (il Gruppo dei 15), che si svolgerà in Venezuela, nella città costiera di Puerto Ordaz, 566 chilometri a sud-est di Caracas, da oggi al prossimo 27 febbraio, i presidenti argentino, Néstor Kirchner, e brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva. Oltre a loro, hanno già comunicato la loro certa partecipazione il capo dello Stato colombiano, Alvaro Uribe e quello giamaicano, Percival Patterson, oltre ai presidenti dello Zimbabwe (Robert Mugabe), dell’Iran (Seyed Mohammed Khatami) e della Malesia (Dato Seri Abdullah Bazdawi).

Padrone di casa e presidente del vertice sarà il capo di Stato venezuelano Hugo Chávez, che ha annunciato l’intenzione di utilizzare uno spazio all’interno del summit per spiegare a che punto sia il conteggio delle schede con le firme raccolte dall’opposizione venezuelana per richiedere la convocazione di un referendum destituivo contro di lui, questione al centro delle recenti tensioni politiche interne nel Paese sudamericano. Il vertice dei G-15 – al quale è attesa la partecipazione anche di Algeria, Cile, Egitto, India, Indonesia, Messico, Nigeria, Perú, Senegal e Sri Lanka – sarà dedicato quasi interamente ai temi di economia ed energia.

All’ordine del giorno, tuttavia, saranno anche poste le problematiche relative allo stato dell’economia internazionale e l’eventuale ingresso del Venezuela nel Mercosur (Mercato comune del cono sud), più volte rinviato in passato a causa dell’instabilità politica del Paese latinoamericano. Il Venezuela si trova alla presidenza del G-15 dal maggio 2001. Il Gruppo è nato nel 1989, durante un vertice dei Paesi non allineati, il folto gruppo di Stati che, durante la guerra fredda, si dichiarava estraneo all’orbita statunitense come a quella sovietica.

Secondo quanto stabilito lo scorso gennaio, al termine del vertice dovrebbe svolgersi, sempre a Puerto Ordaz, l’incontro a tre tra Chávez e i presidenti di Brasile e Argentina, rispettivamente Lula e Kirchner, per rafforzare il cosiddetto asse Buenos Aires-Brasilia-Caracas nato in Messico, in occasione del vertice di Monterrey.