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APPELLO CONTRO LA REPRESSIONE NELLE SCUOLE

Publie le venerdì 27 febbraio 2004 par Open-Publishing

La protesta contro il modello scolastico proposto dal ministro dell’
istruzione, dell’università e della ricerca Moratti ha visto in questi anni
la partecipazione di una moltitudine di studenti che all’interno dei propri
istituti ha portato avanti la battaglia per la costruzione di una scuola
migliore, che parta dall’analisi dei bisogni di che realmente usufruisce di
questa.

In questi anni gli studenti riunitisi in collettivi e associazioni, nate
quasi spontaneamente nelle singole scuole di Palermo, hanno adottato diverse
forme di lotta: dalle occupazioni degli istituti, come forma di
disobbedienza e di riappropiazione degli spazi che la riforma Moratti vuole
negare, alla partecipazione agli scioperi generali, indetti dai sindacati,
per ribadire con maggiore forza che la battaglia per una reale riforma del
lavoro che abbatta il modello neoliberista del lavoro precario e a tempo
determinato non sono richieste lontane da quelle portate avanti dal mondo
studentesco.

Crediamo che il modello di società che ci viene proposto, a partire dal
mondo della formazione, rappresenta un arretramento della democrazia nel
nostro paese a cinquanta anni fa, quando la scuola diventa un bene
accessibile ad una ristretta cerchia d’élite, negando un accesso alla
cultura e alla formazione alla maggior parte della popolazione studentesca.
La mercificazione dei saperi, il taglio, il taglio dei finanziamenti alle
scuole pubbliche garantendo, invece, una continuità d’intervento economico a
quelle private, i tagli dei posti di lavoro nelle scuole sono solo alcuni
dei temi che il movimento studentesco ha portato avanti in questi anni
radicando dentro le scuole un agire politico di critica e proposta di una
reale riforma del sistema scolastico italiano.

In questo quadro si inserisce la risposta repressiva del governo contro chi
ha creato consenso attorno ad un’alternativa possibile di scuola e società,
intraprendendo la linea del non ascolto, della tolleranza zero, della
repressione ad ogni costo di ogni forma di opposizione al modello
neoliberista che si vuole imporre. Partendo dalle perquisizioni nelle scuole
oggi si è deciso d’intervenire con strumenti più efficaci, facendo pervenire
ad alcuni studenti del liceo Galileo Galilei, facenti parte della rete dei
collettivi studenteschi disobbedienti di Palermo, degli avvisi di garanzia
per l’occupazione dello stesso istituto nel periodo durante le vacanze di
natale.

Questa è l’ennesimo tentativo da parte del governo, nazionale e locale, di
criminalizzare un movimento che con atti pacifici e nel pieno rispetto della
democrazia rivendica ciò che di diritto ci spetta: la possibilità di
accedere a ogni livello d’istruzione, concetto che rappresenta uno dei
pilastri importanti della nostra costituzione insieme a quello del lavoro.

Criminalizzare chi ha occupato le scuole col solo fine di cambiare lo stato
di cose esistenti, riappropriandosi degli spazi e dei diritti che
giornalmente vengono negati è a dir poco inconcepibile, quando poi si pensa
che chi giorno dopo giorno fomenta, in nome della pace la spirale
guerra-terrorismo è libero di governare questo paese.

I collettivi studenteschi disobbedienti continueranno a portare avanti i
temi fino ad oggi affrontati.

Non basteranno le denunce fatte per fermare il percorso iniziato contro lo
smantellamento della società che parte dall’annullamento del concetto, per
noi fondamentale, di scuola pubblica.

In questo periodo di contestazione alla proposta del Ministro Moratti che
vede docenti universitari e studenti impegnati in un percorso di critica al
progetto di mercificazione dei saperi, già intrapreso da diversi anni,
riteniamo fondamentale un impegno collettivo contro i continui attacchi alla
formazione pubblica.

Chiediamo a tutti i soggetti politici, ai sindacati, ai partiti, alle
associazioni, ai singoli di sottoscrivere questa piattaforma per dimostrare
che più tenteranno di spaccare e criminalizzare i movimenti che si battano
in difesa dei diritti, più questi si organizzeranno per continuare nella
costruzione di un mondo migliore che trovi le sue radici nella battaglia
contro la mercificazione dei saperi, nella lotta alla mafia, nel ripudio
della guerra.

COLLETTIVI STUDENTESCHI DISOBBEDIENTI

SOTTOSCRIVONO L’APPELLO

GIOVANI COMUNISTI -SICILIA-, PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA
FEDERAZIONE DI PALERMO, ASSOCIAZIONE UNIVERSITARIA "INFLESSIBILI"