Home > Alcune riflessioni sulle recenti decisioni del Comune di Genova
Alcune riflessioni sulle recenti decisioni del Comune di Genova
Publie le lunedì 8 marzo 2004 par Open-PublishingLa recente vicenda della costituzione del Comune di Genova come parte civile
al processo contro i 26 manifestanti no global che inizierà il 2 marzo induce
una seria riflessione in tutta la sinistra italiana. Mi riferisco in particolare
a quella sinistra che tende con sempre maggiore evidenza a cercare di accreditarsi
nei suoi rapporti coi ?poteri forti? come ?sinistra di governo affidabile?
a scapito degli interessi sociali che essa dovrebbe rappresentare. Nei giorni
scorsi Indymedia ha pubblicato una lettera redatta su carta intestata del
sindaco Pericu e indirizzata al Procuratore della Repubblica di Genova Francesco
Lalla, regista delle inchieste sui fatti del 2001, in cui lo invitava a
partecipare a un incontro tra ?professionisti e imprenditori? di orientamento?liberale
e riformista? per discutere del futuro di Genova. L?autenticità della lettera
è stata smentita sia da Pericu che da Lalla, ma è indubbio che, se qualcuno
ha ?inventato?, lo ha fatto a partire dall?osservazione di uno scenario
che è reale e con grande verosimiglianza.
E? del tutto evidente che la scelta del sindaco non rappresenta una mera
decisione tecnico-giuridica, dal momento che non vi era alcuna obbligatorietà
di arrivare a quell?atto (tant?è che ? come sottolineato dal mio Partito
? l?amministrazione provinciale, pur versando in una situazione analoga,
non ha creduto di dover fare altrettanto), un atto che pertanto si manifesta
come una presa di posizione politica ed un segnale mandato ai ?poteri forti?
(magistratura, forze dell?ordine, banche) nonché a settori consistenti di
elettorato di Pericu (ad es. i commercianti del centro di Genova), il quale,
non dimentichiamolo, alle ultime elezioni amministrative ha raccolto migliaia
di preferenze da cittadini che nel proporzionale avevano votato partiti
del centrodestra. Del resto lo stesso Pericu nei giorni immediatamente successivi
alla repressione del luglio 2001, aveva accusato il GSF di ?non essere stato
all?altezza dei suoi compiti? e aveva manifestato il suo ?voler bene alle
forze dell?ordine?. E? vero che contestualmente il sindaco rivendicava l?accoglienza
fornita dal Comune ai manifestanti contro gli attacchi del Centrodestra
e a fronte di alcune affermazioni poco felici provenienti dalla sua stessa
maggioranza, ma lo è altrettanto che a sinistra si è voluto giudicare quell?abile
atteggiamento sulla base dei propri desideri piuttosto che della realtà.
E siccome la realtà materiale e quella politica hanno seguito un?evoluzione,
che ha portato, tra l?altro, alla costituzione di un blocco della sinistra
?riformista? il quale fa della fedeltà all?ordine costituito e ai ?poteri
forti? uno dei suoi pilastri, è evidente che il buon Pericu, che in quell?operazione
politica ha il suo referente naturale, non sia rimasto indifferente ai risvolti
che essa esercitava in relazione anche alla vicenda genovese. Un ?mutamento
di pelle? o semplicemente una svolta tattica nel quadro di una inalterata
continuità politica di fondo?
Me lo chiedo perché anche nel mio Partito mi sembra che nelle scelte maturate
a Genova si mescolino da una parte ingenuità nella comprensione degli avvenimenti
dall?altra un machiavellismo che tende a considerare ogni accaduto sullo
sfondo di quell?accordo di governo col centrosinistra per il 2006 che rischia
di diventare l?obiettivo in nome del quale tutto è sacrificabile. Soltanto
in questo senso posso interpretare l?atteggiamento del mio Partito, Rifondazione
Comunista, e la sua decisione di ritirare i propri assessori dalla Giunta
comunale, mantenendo il proprio sostegno a quella stessa giunta e alle politiche
che essa porterà avanti nei prossimi mesi, e nel cui ambito, oltre alla
costituzione come parte civile il 2 marzo, troveremo privatizzazioni, tagli
alla spesa sociale, aumenti dell?Ici, ecc.
Personalmente mi sono già espresso nel Partito dicendo che trovo l?obiettivo
dell?accordo di governo inconciliabile con una politica che ponga al centro
la difesa dei lavoratori e delle classi subalterne e la stessa lotta contro
la globalizzazione capitalistica, ma penso che anche molti dei compagni
che, a differenza di me, hanno sostenuto la necessità di un?alleanza con
l?Ulivo, pensassero a questa alleanza come uno strumento per contrastare
la politica delle destre non come un fine per perseguire il quale si possa
mantenere il proprio sostegno al Centrosinistra anche quando esso, come
nel caso di Genova, fa proprie e difende le richieste avanzate in Consiglio
comunale proprio dai partiti del Polo.
In politica vi sono momenti nei quali bisogna scegliere. Questo è ? a mio
parere ? uno di quelli: o si sta integralmente con le ragioni di quanti
hanno manifestato nel luglio 2001 o si sta con quanti di costoro fanno il
bersaglio di una campagna intimidatoria contro ogni movimento di lotta,
da quello sindacale a quello pacifista. Ogni posizionamento ?intermedio?
costituisce, aldilà di ogni migliore intenzione, una breccia aperta ai promotori
di quella campagna e ? aspetto da non sottovalutare ? un esempio negativo
di una politica che vive di mediazioni spesso incomprensibili per coloro
che aspirano a un ?nuovo mondo possibile? e magari allo stesso tempo a una
?nuova politica possibile?, fatta di scelte chiare e comprensibili ai più.
Marco Veruggio
Coordinatore regionale ligure Ass. Progetto Comunista ? Sinistra Prc
Segreteria Prc Liguria