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Allawi fa sigillare la redazione di Al Jazeera a Baghdad. Ucciso un ostaggio egiziano

Publie le lunedì 6 settembre 2004 par Open-Publishing

Libertà di stampa e nuovo governo iracheno. L’altro giorno era arrivato il divieto temporaneo per la tv satellitare qatariota, Al Jazeera di lavorare. Stanotte, ma lo si è saputo solo stamane, le forze di sicurezza irachene, quella a disposizione del premier Allawi, hanno fatto irruzione negli uffici del network a Baghdad. Ora la redazione è stata “sigillata”.

Immediata e durissima, la reazione di Al Jazeera. La tv araba sostiene che questa decisione rivela come il governo di Baghdad non intenda «tenere fede al suo impegno di proteggere la libertà di stampa e d’espressione». L’emittente ha promesso di continuare la sua copertura informativa sull’Iraq «in conformità con la sua politica editoriale e i suoi valori professionali».

Cos’è successo? In due parole questo: l’esecutivo guidato da Allawi l’altro giorno ha ribadito il divieto a trasmettere per Al jazeera. Sostenendo che la direzione della Tv satellitare del Qatar non aveva risposto di un precedente bando provvisorio. Insomma, il governo di Baghdad aveva emesso un ordine temporaneo di chiusura degli uffici dell’emittente a Baghdad lo scorso 5 agosto e ora si è irritato per la mancata reazione dell’emittente di Doha. «Durante questo periodo, il governo dell’Iraq si aspettava che la direzione di Al-Jazeera fornisse una risposta alle accuse(che sono quelle di ispirare le rivolte, ndr)», oppure ci chiedesse maggiori dettagli. «Ma non è accaduta nè l’una nè l’altra cosa», si legge in una nota ufficiale del governo. Così, davanti a questo silenzio, «il governo ha deciso di estendere il divieto: al-Jazeera non potrà operare in Iraq fin quando i dirigenti non avranno inviato una risposta ufficiale sulla loro politica e le loro motivazioni».

Anche questo è l’Iraq di oggi. Un paese segnato da una guerra infinita. Con vittime uccise non solo nei campi di battaglia. E’ sempre di stamane la notizia che la polizia irachena ha ritrovato il corpo di un ostaggio egiziano sequestrato al’inizio di agosto. Nasser Salam, così si chiamava la vittima, è stato rinvenuto a lato di una strada nella regione di Assiniya, 15 chilometri a ovest di Baiji (200 chilometri a nord di Baghdad). «È stato ritrovato con i piedi e i polsi legati, con un proiettile nella testa e strangolato da una kefiah», ha spiegato un funzionario di polizia. Il cadavere è stato trasportato in un ospedale di Tikrit dove un medico ha detto che sul corpo è stato trovato un documento di identità egiziano. C’è da dire comunque che l’ambasciata egiziana a Baghdad ha fatto sapere che non risulta alcun cittadino egiziano disperso Iraq che risponda al nome di Nasser Salem.

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